Nick: \\\Ulisse Oggetto: Lo Spettatore & Il Treno Data: 25/5/2003 9.37.26 Visite: 23
Premexe: 1)A dispetto del titolo che potrebbe trarre in inganno, non è la recensione di un film, ma prometto che quanto prima anke io vi "delizierò" al riguardo. 2) Forse sarò prolisso,non lo so. Da piccolo ho sempre pensato che la mia vita avrebbe avuto un qualche impatto sulle vicende dell’umanità, ma il momento della svolta è stato poi, nel corso del tempo, costantemente rinviato. Oddio, lungi da me voler diventare il presidente del consiglio o Gandhi, ma credo abbiate capito più o meno a che tipo di impatto mi riferisca. Si, sono ambizioso. Ho sentito dentro di me irrompere infiniti slanci. Purtroppo erano come maree che si alternavano, l’unica cosa che rimaneva costante è stato l’adempimento del dovere quotidiano. Il pane quotidiano, ossia la routine, che poi ha sempre occupato un buon 70% delle giornate. Il 29% è andato agli affetti. Al sogno, alla programmazione della svolta è rimasto l’1%. Attenzione. Nessuno mi ha costretto a dividere le mie risorse così. O meglio, mi sono costretto da solo, e quindi non posso manco prendermela simpaticamente con qualcuno. A questo punto mi chiedo: quell’uno per cento è il barlume ancora acceso della mia identità o l’alibi per rendere tollerabile il restante 99%? Non c'è dubbio, gli affetti non hanno bisogno di alibi. In certi momenti quindi, mi sento come uno spettatore che sogna di avere le capacità per essere un protagonista. Ma lo sono così tanto che a volte sono spettatore persino di me stesso. Mi “guardo agire”, non “agisco”. E poi quel cervello. Se io non mi pensassi non potrei avvertire alcuna contraddizione tra ciò che sono e ciò che penso di essere. Vivrei e basta. Ma come si fa a spegnere il cervello? Dov'è l'interruttore? Il segreto forse è nell'apprezzare apprezzare ciò che si ha. Bello. E se fosse una scusa per nobilitare la rassegnazione? Mi manca il coraggio o mi mancano le qualità? Forse le qualità sono il coraggio. Forse ho entrambe e non le vedo. Sentite questa (nn è mia eh): l’autoradio ha distrutto la musica, perchè l’ha trasformata nel sottofondo per sopportare la gran rottura di passare in macchina un bel po’ di ore della nostra vita. Ecco cosa sono i miei sogni: un’autoradio. "A finale", siamo tutti su di un treno,(altro che autoradio) non ci siamo scelti la stazione di partenza, non potremo sceglierci quella di arrivo e, nonostante il regolamento preveda che nel corso del viaggio si possa fare uso del libero arbitrio, esso è per forza di cose limitato: puoi stare seduto (se trovi posto eh), guardare il paesaggio esterno, leggere, farti un cruciverba, camminare nei corridoi, fare amicizia con gli altri passeggeri, mangiare, dormire..... ma, maaaa, alla fine dei conti non siamo noi a prendere le decisioni fondamentali, possiamo solo cercare di adattarci a quello che ci viene proposto giorno per giorno e viaggiare nel miglior modo che ci riesce. Alla prossima scendo regà, magari mi capita un Eurostar. Speriamo solo che il controllore passi più tardi possibile, sapete, sono sprovvisto di biglietto
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