Nick: NERONE Oggetto: Armata Russa Data: 3/6/2003 12.8.42 Visite: 36
Ecco un bel post per Firez :))) L'invasione del dicembre 1994 Con il pretesto di difendere l'ordine costituzionale della Russia, in dicembre 1994 le truppe della Confederazione Russa invadono la Cecenia. Aerei di guerra e carri armati bombardano quartieri residenziali, ospedali, scuole e asili, mentre cecchini russi sparano sulle file di persone alle fermate degli autobus e sui presenti ai funerali. Fino a metà del 1995, le aggressioni russe sono costate almeno 73.000 morti e 500.000 profughi: Ceceni, Ingusci, Armeni, Ebrei, Osseti, Daghestani e appartenenti ad altre etnie, ma anche un gruppo etnico russo, residente in zona da varie generazioni. La vittima principale dei bombardamenti è stato però il popolo dei Ceceni, che conta solo 900.000 persone e costituisce uno dei popoli indigeni del Caucaso. Mezzo secolo dopo Stalin, i Ceceni sono stati per la seconda volta vittime di un genocidio russo. Deportazioni sotto Stalin Nella notte del 23 febbraio 1944 le truppe del servizio di sicurezza sovietico NKWD circondarono su ordine di Stalin i villaggi ceceni e ingusci. Sotto la minaccia dei mitra, gli abitanti vennero tirati fuori dai letti: avevano 15 minuti per lasciare le loro case che in seguito furono saccheggiate dai soldati. Molti morirono già durante il trasporto nei vagoni merci, soprattutto i malati, i bambini e gli anziani. 479.000 Ceceni e Ingusci sono stati vittime di deportazioni collettive e lavori forzati in Asia Centrale e in Siberia. Solo nel 1957 i popoli deportati furono riabilitati e fu loro permesso di tornare nella propria patria. Torture nei campi di filtraggio L'Esercito russo e le unità speciali del Ministero degli Interni Russo hanno iniziato fin da dicembre 1994 a istituire in 20 località diverse dei cosiddetti campi di filtraggio: fino a 4.000 civili furono accusati di essere dei combattenti e in seguito detenuti in condizioni disumane e torturati in vagoni ferroviari (come accade nel campo di Mosdok), in ex-fabbriche o in altri edifici. Prigionieri che sono riusciti a liberarsi, raccontano dei metodi di tortura usati: essere picchiati con fruste di gomma o con bastoni per ore fino a svenire colpi con bastoni in faccia spegnimento di sigarette sulla pelle shock elettrici frattura delle costole aizzamento di cani da lotta sui prigionieri Ecco chi sono i cari Russi ;(((((( |