![]() | ![]() |
![]() |
Scritto nel Giugno 1922
Pubblicato nel 1938 in Leaves, Vol. 2: p. 107.
Video musicale di Bum Lee, 2003
Quando gli anni discesero sul mondo, e lo stupore abbandonò la mente degli uomini; quando città grigie eressero, a cieli di fumo, alte torri sinistramente sgraziate, nella cui ombra nessuno potea sognare del sole o di prati che fioriscono in Primavera; quando il sapere strappò alla Terra il suo manto di bellezza ed i poeti non cantarono più di foschi fantasmi visti con gli occhi sfocati di guarda dentro sé; quando tutto ciò divenne un ricordo, e le speranze dell'infanzia andarono perdute, ci fu un uomo che viaggiò fuori della vita stessa, alla ricerca degli spazi laddove i sogni del mondo si erano rifugiati.
Del nome e delle origni di quest'uomo, poco è stato scritto, perché tali cose appartenevano unicamente al mondo vegliante; pure, si è detto che entrambe erano oscure. Sia sufficiente dire che egli abitava in una città dalle alte mura dove regnava uno sterile crepuscolo, che sgobbava tutto il giorno fra l'ombra e il tumulto, tornando a casa la sera, in una stanza la cui unica finestra si apriva non su campi aperti e boschetti, ma su un ridotto cortile dove altre finestre restavano in spenta desolazione. Da quei battenti, solo altre mura e finestre erano visibili, tranne che, a volte, se ci si sporgeva all'estremo volgendosi in direzione delle piccole stelle di passaggio. E poiché, di sole mura e finestre, un uomo che sogna e legge parecchio ben presto impazzirebbe, l'abitante di quella stanza, notte dopo notte, soleva sporgersi di fuori e innalzare oltre lo sguardo per cogliere barlumi di cose al di là del mondo vegliante e delle alte città. Anni dopo, ewgli iniziò a chiamare per nome le stelle che navigavano lente, ed a seguirle con la fantasia quando scivolavano, con rimpianto, fuori dalla visuale; finché, a lungo andare, la sua visione si aprì su molteplici paesaggi segreti, la cui esistenza era insospettata all'occhio comune. Ed una notte, scavalcato un tremendo abisso, i cieli posseduti dal sogno discesero la strada verso la finestra dello spettatore solitario per unirsi all'aria viziata della sua stanza e renderlo parte di quella meraviglia da fiaba.
E a quella stanza vennero violente raffiche di mezzanotte violacea, luccicante di polvere d'oro, vortici di polvere e fuoco, spiraleggiando fuori dagli spazi ultimi e dalle forti fragranze di luoghi oltre ogni mondo. Oceani oppiati vi si riversarono, accesi da soli che l'occhio mai potrà osservare, e nei loro vortici strani delfini e ninfe di mare di profondità immemori. Infinità senza rumore turbinarono intorno al sognatore e lo trascinarono via, senza toccare il corpo di lui che pendeva rigifo dalla desolata finestra; lungo giorni non contemplati nei calendarii degli uomini, le maree di globi remoti che lo spingevano gentilmente ad unirsi al corso di altri cicli, che teneramente lo lasciavano a sopire sulla verde costa dell'alba, la verde costa fragrante di fiori di loto e costellata dell'agave rosso...
Guarda il video Azathoth di Bum Lee.
Visita il sito dell'autore.
La colonna sonora e' di Erik Satie.
Fonte del testo in inglese: sito di Wayne Coburn
Traduzione di DeK
![]() ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |