Nick: Quilo Oggetto: Presunzione di innocenza Data: 7/6/2003 14.49.49 Visite: 7
Per (a ciascuno il suo angolo): Presunzione di innocenza e studi di settore. Nei paesi democratici e civili, come ci piace credere che sia l'Italia, vige un importante principio del diritto: la presunzione di innocenza. Come però succede di solito, lo Stato scansa questi noiosi impedimenti e affronta i suoi problemi in maniera più spiccia, col suo consueto piglio risolutivo. E allora quest'anno, per la prima volta, sarò anch'io sottoposto agli "studi di settore", una specie di questionario che, dopo averti chiesto quante volte al giorno vai in bagno, ti dice quanto dovresti dichiarare di tasse. Risulti incongruo? Stai per dichiarare 1000 Euro ma secondo il tuo "studio di settore" avresti dovuto dichiararne 3000? Bene, il tuo amico Stato potrà liberamente scegliere di inviarti o meno una multa da 2000 Euro. Poi difenderti saranno problemi tuoi. State pensando che questa è presunzione di colpevolezza? Avete ragione. Ma non è finita. In cosa consisterà la mia difesa: dovrò pagare un commercialista che mi difenda portando come prova principale gli estratti del mio conto corrente, per dimostrare che 3000 Euro non li ho mai incassati. Direte voi: ma in questo modo lo Stato aggira grossolanamente il vincolo del segreto bancario? Ebbene sì, avete ragione. In effetti se lo Stato avesse messo direttamente le mani nei miei conti avremmo risparmiato tutto questo casino. In altre parole questo è il prezzo che pago per godere del segreto bancario. Ma perché? Io godo del segreto bancario? Nemmeno lo sapevo. Ma siamo certi che il segreto bancario è fatto per me? O forse, forse, io pago e un altro gode?
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