Nick: cupa Oggetto: PedroSalinas Data: 15/6/2003 17.38.18 Visite: 27
Non voglio che ti allontani, dolore, ultima forma di amare. Io mi sento vivere quando tu mi fai male non in te, né qui, più oltre: sulla terra, nell'anno da dove vieni nell'amore con lei e tutto ciò che fu. In quella realtà sommersa che nega se stessa ed ostinatamente afferma di non essere esistita mai, d'essere stata nient'altro che un mio pretesto per vivere. Se tu non mi restassi, dolore, irrefutabile, io potrei anche crederlo; ma mi rimani tu. La tua verità mi assicura che niente fu menzogna. E fino a quando ti potrò sentire, sarai per me, dolore, la prova di un'altra vita in cui non mi dolevi. La grande prova, lontano, che è esistita, che esiste, che mi ha amato, sì, che la sto amando ancora. Io non posso darti di più Non sono più di quello che sono. Ah come vorrei essere sabbia, sole in estate! Che ti sdraiassi rilassata a rilassarti. Che mi lasciassi il tuo corpo quando te ne vai, orma, tenera, tiepida, indimenticabile. E che con te se ne andasse su di te, il mio bacio lento: colore, dalla testa ai piedi bruno. Ah come vorrei essere vetro, o stoffa o legno che conserva il suo colore qui, il suo profumo qui, e nacque a tremila chilometri! Essere la materia che ti piace, che tocchi tutti i giorni e che vedi già senza guardare vicino a te, le cose -collana, boccetta, seta antica - di cui, quando senti la mancanza chiedi: "Ah! dov'è?" A come vorrei essere un'allegria fra tutte, una sola, l'allegria di cui ti rallegri tu! Un amore, un amore solo: l'amore di cui tu ti innamoreresti. Però non sono più di quello che sono Pedro Salinas
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