Nick: `ReVaN` Oggetto: COLLINA se ne va... Data: 30/8/2005 13.31.10 Visite: 127
VIAREGGIO - Ha sentito mancare la fiducia nei suoi confronti e ha detto basta. Pierluigi Collina si è dimesso dall' Aia, da quella "famiglia" di cui ha fatto parte per 28 anni. Gli è stato imputato di non rispettare le regole, lui, che ritiene "il rispetto di queste uno dei valori più importanti, un valore che mi è sempre stato proprio come arbitro e come uomo". Collina e l'Aia si sono lasciati perché la Opel Gm lo ha scelto come uomo immagine per il lancio della New Vectra. Già la Opel, azienda sponsor del Milan. "O lasci quel contratto o non arbitri più in A", gli hanno detto i vertici della Figc. E lui ha scelto la Opel perché ha sentito che l' Aia non aveva più fiducia in lui. Era venuta meno nonostante il presidente degli arbitri Tullio Lanese sapesse tutto e, secondo quanto reso noto da Collina, avesse detto: "Bravo, complimenti e auguri". "Ho deciso di rassegnare le dimissioni dall' Aia. E' una cosa che mai avrei creduto di fare, ma che oggi non posso evitare", dice Collina durante un incontro con i giornalisti convocato in un albergo di Viareggio. La fiducia. Senza quella il fischietto viareggino non va avanti, perché ritiene che la campagna promozionale non rappresenti "uno scandalo". "Ho pensato che potesse essere capita e accettata dall'opinione pubblica anche se Opel Zafira sponsorizza il Milan. Ero convinto - spiega Collina leggendo un lungo testo - che ciò avrebbe rafforzato la credibilità degli arbitri, facendoci assomigliare agli inglesi". E' emozionato Collina. Sorseggia spesso acqua e ringrazia uno squillo del cellulare di un operatore Rai. "Scusi era Varriale", risata generale. "Bene - risponde l'arbitro - mi permette di fare una pausa". Spiega Collina, sotto lo sguardo attento della moglie Gianna che lo ha accompagnato. Spiega perché pensava all' Inghilterra. "Nessuno si è permesso di dubitare del fatto che il Chelsea sponsorizzato Emirates abbia vinto, dopo 50 anni, la Premier League nell' anno in cui gli arbitri inglesi sono stati sponsorizzati dalla stessa azienda". Fiducia: tutto gira attorno a questa parola. "Perché il nocciolo della questione è si ha o no fiducia negli arbitri? Se no varrà la pena di capire perché si dubita del nostro agire. Alla vigilia della finale di Coppa del Mondo del 2002, qualcuno ha provato a speculare sul fatto che io avessi partecipato ad uno spot dell' Adidas e che questo potesse essere un impedimento in quanto Germania e Brasile erano sponsorizzate dalla stessa Adidas e da Nike. La più bella risposta la dette il ct brasiliano Scolari 'Conosco l'arbitro e ho fiducia in lui. Fiducia alla base di tutto". Per Collina, "senza la fiducia non ha senso andare in campo e in questo momento vedo che la fiducia continua a mancare. Per fortuna non quella della gente e delle tante persone del mondo del calcio che privatamente e pubblicamente hanno manifestato fiducia". Senza la fiducia Collina lascia. "Forse questo non sarebbe successo se la notizia fosse stata presentata in maniera adeguata e non passata di nascosto da qualcuno che ne era stato informato avendone titolo. Forse sarebbero nate discussioni, però sarebbe stata trovata una soluzione. Così temo che abbiamo perso tutti". L' arbitro rivela di aver passato un brutto momento: la sua famiglia ha ascoltato e letto che lui non ha rispettato le regole, "ed io ho dormito meno questa notte rispetto a quella della vigilia della finale del mondiale". Legge, Collina. "Ho presentato al presidente Lanese una documentazione molto chiara, abbiamo parlato del fatto che il Milan fosse sponsorizzato da Opel Meriva, ho evidenziato che la campagna potesse essere interessante perché coinvolge ragazzi che giocano a calcio e che si trovano alla prese con il rispetto delle regole. Il suo commento fu 'bravo complimenti e auguri''. L'arbitro viareggino spiega che "non ha avuto autorizzazione scritta", ma "non l'ho ricevuta in questa occasione come in tutte le altre a cui ho partecipato. Ho sempre informato verbalmente i commissari Can ricevendo parere favorevole o contrario in forma verbale". Dell' intera vicenda, Collina rivela anche di aver informato direttamente Lanese perché i commissari Bergamo e Pairetto avrebbero lasciato l' incarico. "La mia volontà di rispettare le regole mi ha portato a commettere un errore di valutazione. Per non dare l' impressione di voler scavalcare Lanese, nel corso dei colloqui avuti con Carraro non gli ho fatto cenno alla campagna pubblicitaria. Avrei dovuto farlo, mi dispiace che ciò sia stato da lui interpretato come mancanza intenzionalmente voluta", spiega Collina. E aggiunge: "Mi dispiace che qualcuno possa solo pensare che abbia rifiutato di fare il designatore per concludere l' accordo con Opel. Quando ho espresso la volontà di continuare ad arbitrare, in marzo, del progetto Opel non ero a conoscenza". "Non ho scelto i soldi all' arbitraggio - dice - Se avessi scelto il denaro lo avrei già fatto, magari andando all' estero". "Credetemi, ho fatto tutto nel rispetto delle regole, la scelta non è tra denaro e passione, la scelta è tra rispetto delle regole o no. Con Opel ho assunto degli impegni e rispettarli è rispettare le regole. Per me non sarebbe un problema arbitrare una intera stagione in B. Nell' ultima rivista Champions della Uefa viene fatto un omaggio a 19 giocatori e un arbitro che hanno cambiato il calcio Europeo, quell' arbitro sono io". Ma l' arbitro icona non può andare in B per mancanza di fiducia. E allora lascia. "Lotito ha dilazionato il debito col fisco in 20 anni, ma fra 20 anni sarà muort!!!!" (G. Rambone)
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