Nick: diavolo29 Oggetto: UNA BUONA PROPOSTA DI AN Data: 30/8/2005 14.16.32 Visite: 92
La proposta del capo della segreteria politca di An: ´´Inseriamo nella Finanziaria una tassa del 10% per tutti i "salari politici" ´´. ROMA. «Ridurre lo stipendio dei parlamentari? Facciamolo subito con una "una tantum" del dieci per cento nella Finanziaria. E non solo per deputati e senatori, ma anche per i consulenti pubblici». Donato Lamorte, segretario politico di Alleanza nazionale e deputato, accoglie la proposta lanciata da Adriana Poli Bortone e rilancia. «La sua iniziativa merita un plauso. Non possiamo chiedere sacrifici agli italiani, se non diamo noi per primi il buon esempio. Ma per accelerare la procedura, va dato un segnale ancora più forte ai cittadini. Non possiamo perdere tempo». Da qui una tassa "una tantum" del dieci per cento, sullo stipendio annuo di tutti i coloro che ricoprono incarichi politici, ma proprio tutti,. «Dall´europarlamentare al consigliere circoscrizionale. Ma anche per l´esercito di consulenti e consiglieri di amministrazione di nomina politica. Dal consigliere d´amministrazione della Rai al consulente del piccolo comune». Una tassa che, a scanso di equivoci, andrebbe imposta alla fonte, assicurando entrate certe alle casse dello Stato. Quando si pensa alle spese della politica, vengono sempre in mente i nomi di ministri e sottosegretari, ma ci sono frotte di consulenti anche illustri, nominati da amministrazioni pubbliche. La tassa "una tantum" del 10% verrebbe così pagata anche da l´ex-brigatista Giovanni Senzani, consulente della Regione Toscana, da Maurizio Costanzo apprezzato consulente delle giunte rosse: dal presidente della provincia di Roma Enrico Gasbarra (72mila euro l´anno) a quello della Regione Liguria. Ma pare che sia in arrivo anche una consulenza affidatagli da Piero Marrazzo per la Regione Lazio. Una una tantum che riguarderà anche i "fantastici 5" consulenti dell´ufficio stampa di Walter Veltroni, che costano alle casse del comune di Roma poco meno di 400mila euro, secondo quanto denunciato nel libro bianco pubblicato dai Cobas. Secondo la stessa fonte i consulenti esterni del comune capitolino, alla data del 2001 erano oltre 1200. Numeri che rappresentano la punta di un iceberg, se si considerano i 945 parlamentari, i 78 europarlamentari, i 103 sindaci di città capoluogo di provincia, i 1023 assessori e i gli oltre 4mila consiglieri comunali. Per non parlare ei 960 consiglieri regionali. Questi ultimi hanno stipendi che sono flessibili di Regione in Regione. In Piemonte, si aggirano intorno ai 170mila euro l´anno. Una "una tantum" del 10%, tanto per dare un´idea e fare nomi e cognomi, costerebbe almeno 20mila euro al presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando. Tra le vittime della tassa proposta da Donato La morte finirebbero anche personaggi decisamente più simpatici dell´ex-ministro dei Trasporti. Persino i "velisti per caso" Susy Blady e Patrizio Roversi dovrebbero pagare il loro 10%. Anche loro hanno avuto il loro contratto di consulenza dalla Regione Emilia Romagna, pari a 516mila euro. «I soldi dell´una tantum dovranno essere riservati a questioni sociali - precisa La morte - soprattutto per gli anziani e l´infanzia». L´eventualità che la proposta di questa "una tantum" possa provocare qualche mal di pancia a colleghi dell´opposizione o della stessa maggioranza, il deputato di An non la prende nemmeno in considerazione. «Intendo far inserire questo provvedimento nella Finanziaria. Chi è contrario dovrà alzarsi in piedi e avere il coraggio di dirlo in aula». Fonte : Secolo d´Italia - martedì 30 agosto 2005
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