Nick: pearl jam Oggetto: ..per il mare e tutto il resto Data: 1/9/2005 11.24.25 Visite: 177
Ci vuole tempo. Per capire le cose, basta tempo.E diversi punti di angolazione. Credere di potersi fermare a quello che è il proprio quotidiano, è il primo passo verso la morte.Verso una corsa inarrestabile. Guardi il mare, da un balcone che non è quello solito.Il sole lo trafigge con dardi di fuoco consumati dal tempo. L'orizzonte è una linea di demarcazione che separa il paradiso dalla tua vita. A volte ti rendi conto di star facendo una cosa, proprio nel momento in cui credi questa sia lontana anni luce dal tuo presente. Vivere, è una scommessa fatta su di noi da qualche cavallo a due zampe. E' l'orgoglio d'un Dio che si bea dei migliori, con gli amici. -quello l'ho fatto io- -Quell'altro l'ho redento- -A quello gl'ho illuminato il cammino- E così via.Deve pur fare qualcosa anche lui. Camminavo sul lungomare della piccola Miami spagnola. Avevo palme da un lato, e l'oceano dall'altro.Diviso da un piccolo parapetto in mattoni grigi. Mi guardavo intorno, e mi chiedevo il perchè di tanta calma. Perchè la gente non urlava, non strombazzava al verde dei semafori, non si salutava, non spingeva sui marciapiedi.Come potevano non uccidersi alle file per pagare pezzi di vita che la società ci chiede in cambio di una morte lenta e dolorosa?? Perchè il vento correva sempre verso il mare, come a voler scappare da quell'inferno vestito di paradiso? Perchè i ragazzi bevevano, e bevevano, e cercavano riparo sotto maschere di buio e musica assordante, senza che gli pesasse? E le donne, che erano vere donne.Pronte a morire per un solo attimo di piacere.E gl'uomini intenti a giovarne, e non solo ad usufruirne, pronti a morire nel momento in cui ciò aveva fine. Perchè nulla era strano, lì? Perchè a nessuno fregava nulla, se non il proprio piacere? Perchè nessuno voleva sopraffare l'altro, per beneficiarne? Tutti sembravano aver capito il da farsi. Nessuno schema.Nemmeno al mercato. Tanto verde per la strada, quanto nell'Eden. Ma Dio non credo controllasse dall'alto. Nemmeno lucifero, aveva manforte su questa terra. Era la VITA a farla da padrone, ed io mi chiedevo solo il perchè. Fermo nel bel mezzo, tra l'oceano e la città, ho guardato avanti.Ho roteato la testa per avere tutte le angolazioni. Forse ero nel centro esatto di quel pezzo di quel Paradiso mascherato da inferno. Ho esaminato, un minuto, due ore, sette giorni. Gli alberi, le case, i palazzoni, burger king, la cattedrale, il titos, plaça major, magaluf, la gente la gente la gente. Alla fine, mentre ho scorto un ubriacone dipinto di verde baciare una bionda ricca e formosa, ho capito. Ho capito. Tutti vivevano sapendo di dover morire. Ma vivere era di gran lunga più divertente. "Non so piu' chi sono.Sono il fantasma d'uno sconosciuto." |