Nick: Viol4 Oggetto: Lady Lazarus Data: 23/6/2003 23.45.59 Visite: 22
LADY LAZARUS Sylvia Plath L'ho rifatto Un anno ogni dieci Ci riesco Una specie di miracolo ambulante, la mia pelle Splendente come un paralume nazi, Il mio Piede destro, Un fermacarte La mia faccia un anonimo, pefetto Lino ebraico. Via il drappo, O mio nemico! Faccio forse paura? Il naso, le occhiaie, la chiostra dei denti? Il fiato puzzolente In un giorno svanirà. Presto, ben presto la carne Che il sepolcro ha mangiato si sarà Abituata a me E io sarò una donna che sorride. Non ho che trent'anni. E come il gatto ho nove vite da morire. Questa è la Numero Tre. Quale ciarpame Da far fuori a ogni decennio. Che miriade di filamenti. La folla sgranocchiante noccioline Si accalca per vedere Che mi sbendano mano e piede Il grande spogliarello. Signori e signore, ecco qui Queste sono le mie mani, I miei ginocchi. Sarò anche pelle e ossa, Ma pure sono la stessa, identica donna. La prima volta sucesse che avevo dieci anni. Fu un incidente. Ma la seconda volta ero decisa A insistere, a non recedere assolutamente. Mi dondolavo chiusa Come una conchiglia. Dovettero chiamare e chiamare E staccarmi via i vermi come perle appiccicose. Morire É un'arte, come ogni altra cosa. Io lo faccio in un modo eccezionale. Io lo faccio che sembra come inferno. Io lo faccio che sembra reale. Ammetterete che ho la vocazione. È facile abbastanza da farlo in una cella. È facile abbstanza da farlo e starsene lì. È il teatrale Ritorno in pieno giorno A un posto uguale, uguale viso, uguale animale Urlo divertito: "Miracolo!" È questo che mi ammazza. C'è un prezzo da pagare Per spiare le mie cicatrici, c'e' un prezzo da pagare per auscultare il mio cuore Eh sì, batte. E c'è un prezzo, un prezzo molto caro, Per una toccatina, una parola, O un po' del mio sangue O di capelli o un filo dei miei vestiti. Eh sì, Herr Doktor. Eh sì, Herr nemico. Sono il vostro opus magnum. Sono il vostro gioiello, Creature d'oro puro Che a uno strillo si liquefà. Io mi rigiro e brucio. Non crediate che io sottovaluti le vostre ansietà. Cenere, cenere Voi attizzate e frugate. Carne, ossa, non ne trovate Un pezzo di sapone, Una fede nuziale, Una protesi dentale. Herr Dio, Herr Lucifero, Attento, Attento. Dalla cenere io rinvengo Con le mie rosse chiome E mangio uomini come aria di vento
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