Nick: MikeDirnt Oggetto: new caso "Di Bella" Data: 25/6/2003 15.52.8 Visite: 24
Di Bella:"Io sconfitto dalla Bindi" Il fisiologo parla dall'ospedale Il padre della più discussa terapia anticancro parla dall'ospedale in cui si trova ricoverato in gravissime condizioni. In un'intervista a "Il Giornale", Il prof. Luigi Di Bella torna sulla polemica che riguarda la sperimentazione del suo protocollo: "Durante la sperimentazione del '98 -dice -si è manifestata la più grave sovrapposizione della politica al dato scientifico. Una sovrapposizione operata dal governo e dall'Istituto superiore di sanità". "Ci si prodigò - continua - in quella che ritengo un'offesa personale e scientifica, che giunse sino all'insulto sprezzante e alla falsificazione dei dati". Il decreto con cui l'allora ministro della Sanità Rosy Bindi dichiarò fallita la sperimentazione della terapia anti-cancro proposta dal medico è, infatti, "basato su una serie di falsi clamorosi", dice, i composti usati "contenevano solo la metà dei principi attivi da me prescritti e presentavano sostenze cancerogene, come l'acetone, che nulla hanno a che fare con la mia cura". Di Bella critica anche le modalità con cui la somatostatina sintetica venne somministrata ai malati dello studio, e ritiene che il suo trattamento, che "non era omeopatico come si è detto bensì farmacologico", sia stato boicottato perché "ci sono in ballo gli interessi enormi delle case farmaceutiche e, più ancora, dell'azionariato di queste società che costituisce un potere enorme". Alla Camera si discute della possibilità di avviare nuovi test sul metodo Di Bella, fa notare il giornalista. "Se ci fosse la volontà politica - risponde lo specialista - gli elementi per ristabilire la verità ci sono tutti". Tuttavia "non mi aspetto nulla - conclude il professore - Ho raggiunto la più totale sfiducia". Al di là delle critiche sui particolari della messa in atto della sperimentazione le parole più forti del fisiologo modenese vanno ai suoi detrattori e al loro livello di moralità. Il 91enne Di Bella ancora lucidissimo, cita un'inchiesta della Procura di Verona durante la quale una serie di intercettazioni hanno messo a nudo la connivenza tra importanti case farmaceutiche e medici di fama nazionale. Dalle indagini è emerso, infatti, che una decina di oncologi erano stati pagati dalle industrie farmaceutiche per iniettare agonizzanti ai malati di cancro: "Tra loro - dice Di Bella - ho riconosciuto uno dei miei principali detrattori. Ecco questo è il livello morale di chi condannò il mio metodo e il motivo materiale di questa avversione nei miei confronti". ** Iamm' ma vi rendete conto in che schifo di mondo viviamo ? Qui pur di fotterci i soldi sarebbero capaci di scuoiarci vivi e venderci come carne da macello
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