Nick: mir Oggetto: Parole come niente Data: 13/9/2005 22.42.22 Visite: 91
Da "più giovane" pensavo che le parole avessero non solo una vita propria ma anche una forza che andasse oltre il loro uso. Credevo che scrivere potesse aiutare a realizzare i sogni, a lenire i dolori, a far compagnia, a trovare la chiave per un mondo che non corrispondeva a quello che girava nella mia testa. Questa sera sono, per una volta, "più giovane" Ti vedo mentre sale una febbre poco letteraria. I brividi squassano il corpo e la gola mi si secca. Affondo nella Ceres e deliro di vederti legare i capelli sulla nuca. Vorrei posare (o lo sto facendo?) le labbra sul collo umido di sudore. E gli occhi bruciano e qualcos'altro s'accende nel petto. Mi guardo la camicia aperta proprio lì. Cerco da sempre quel qualcosa e poi, quando il muscolo si anima, rimango sorpreso. Lo chiamerei l'infarto delle emozioni dei piccoli uomini. E' quella sensazione di cadere se sto a fissare la forma dei tuoi occhi. E' quella assoluta incapacità di dire qualcosa di sensato. Lo stomaco è stretto al resto delle budella e la Ceres non fa il miracolo. E guardo le tue mani intorno al bicchiere, a poco dalle mie. Vorrei stringerle (o sono già tra le mie?). Ecco. Se esiste l'amore esiste quando si sta male. Esiste quando la Ceres è sul fondo del bicchiere. Esiste quando sudi e la vista è offuscata. Esiste quando speri e sragioni. Esiste quando il mondo è un puntino e lei è tutto. Oggi. E il desiderio è un ago appuntato sul cuore. E se domani non sarai con me rimarranno la febbre, gli occhi che bruciano e il cuore e le parole. http://www.librando.net "Una volta il futuro era migliore" Karl Valentin "There are three kinds of lies: lies, damn lies, and statistics." Benjamin Disraeli |