Nick: GolD Oggetto: Ascoltatelo a tutti i costi Data: 15/9/2005 18.24.21 Visite: 112
Ricordo che il 2002 ci ha regalato ottime release in campo progressive,ne cito una..il come-back più atteso di quell'anno, ossia il ritorno dei "giganti" Rush con l'ottimo "Vapor Trails" ma alla già ricca lista ,che non sto qui a citare per non distogliere le vostre attenzioni dal motivo del post ,tocca però aggiungere il (capo) lavoro degli Spock's Beard, che con con il doppio album intitolato semplicemente "Snow", non solo hanno firmato il disco più bello della loro intera carriera (senza dimenticare album stupendi quali il precedente "V", "Day For Night", "Kinder Of Strageness" e " Beware Of Darkness"), ma hanno dato alle stampe un concept album dall'elevato tasso musical-emozionale. Ed è proprio questo micidiale cocktail, in grado di coniugare alla perfezione suoni ed emozioni, ad elevare la musica di "Snow" a vera e propria forma d'arte, donandogli connotati "monumentali", in un percorso dove la musica stessa trascende la sua essenza per assumere sembianze metafisiche e descrittive. "Snow" va ad inserirsi nella numerosa lista dei più classici concept-album della storia del rock, ricordando da vicino "Lambs Down On Broadway" dei Genesis e "Tommy" degli Who (troverete qui alcune similitudini tra il personaggio della storia,"Snow", una sorta di messia moderno, e il celeberrimo Tommy), ma aldilà degli accostamenti stilistici, quando il connubio musica-liriche risulta essere di tale portata, aggiunto al talento d'un musicista di spessore quale è Neal Morse, difficile che il risultato finale sia derivativo o quanto meno distante dal capolavoro. Dal pennino "dorato" di Morse fluiscono ben 115 minuti di musica suddivisi in 26 tracce, d'ascoltarsi senza interruzioni, e da gustarsi nella sua totalità, come un'enorme suite, che si sviluppa attraverso una struttura circolare, con rimandi e richiami ai vari temi sonori espressi nel corso dell'opera. All'intensa accoppiata "Made Alive/Overture" spetta il compito d'introduci direttamente nel cuore di "Snow" e nel suo mood melanconico, ingigantito nel prosieguo dalle magie melodiche di "Stranger In A Strange Land" e della stupenda "Long Time Suffering", per poi donarci le toccanti "Love Beyond Words" e "Solitary Soul", brani capaci di aprire squarci melodici di sublime bellezza. Ovviamente "Snow" è pregno d'un flavour totalmente seventies (con echi di Genesis, Yes e Kansas), che arricchisce un compatto sonoro dominato da continui "sali-scendi" emozionali, ove ad inserti soffici e sognanti, si contrappongono le fantastiche "Devil's Got My Throat" ed "Open Wide The Flood Gates", due canzoni che vi faranno impazzire in virtù di pregiati incastri progressive e di fulminanti impennate strumentali. Difficile non rimanere magneticamente attratti dall'infinita bellezza di "4th Of July", "I'm The Guy", "Reflection", dalla disperata "I'm Dying" o dal moog che ammanta "All Is Vanity". Così com'è assolutamente impossibile non essere conquistati dall’incredibile "Carie", una ballad acustica toccante, dotata d'un trasporto emotivo assolutamente sensazionale! Più si prosegue nella storia di "Snow", più la musica di pari passo si fa carica di tensione, crescendo di brano in brano, in una sequenza inscindibile, in un continuum sonoro che inchioda l'ascoltatore dall'inizio alla fine di queste due ore di musica, che si risolvono solo dopo "I Will Go" e "Made Alive Again/Wind At My Back", sorta di preghiere in musica intonate con passionalità da un superlativo Morse. "Snow" non è solo una mastodontica opera, un'affascinante concept-album o una collezione di song d'altissimo livello per Neal Morse e soci. "Snow" è un'entità musicale che valicherà facilmente i limiti e l'usura del tempo, per consacrarsi ad assoluto all-time classic. Musica creata per "rimanere", non per "passare" ed essere dimenticata nel volgere di poco tempo. fonte : http://www.babylonmagazine.net/ non ve ne pentirete!!!
 Non so dove sto andando ma cerco di arrivarci in orario. |