Nick: Viol4 Oggetto: zio Lev e la cultura Data: 3/7/2003 18.33.20 Visite: 31
Zio Lev sarebbe il mio scrittore preferito in assoluto, Lev Tolstoj. Nell'inverno del 1884 decise di fondare una casa editrice di libri destinati al popolo. Qual era la novità? Il linguaggio. Tolstoj sosteneva che non dovesse adeguarsi a chi leggeva, ma che dovesse stimolare le menti delle persone di scarsa cultura, xchè è troppo facile manipolare delle menti semplici. Tutto attuale, no? A parte l'editoria, la televisione è livellata verso il basso, le menti semplici sono le più facili da manipolare... Cmq nel 1884 venne fondata la casa editrice, che si chiamò Posdrenik (l'intermediario). Piacque al pubblico, ed ebbe successo. Ecco qui sotto un brano scritto da Tolstoj a riguardo, attualissimo anche questo: "certe persone istruite, ricche e piene di cultura desiderano trasmettere questa loro cultura ad altri che ne sono privi; e quelli che non sanno niente o sanno molto poco se ne stanno a bocca aperta di fronte a qualsiasi nozione e sono pronti a bere tutto ciò che viene dato loro. Niente di meglio, sembrerebbe. Le persone illuminate desiderano condividere con altri un bene che oltretutto non diminuisce anche a distribuirlo. Ma quando si tratta di trasmettere il sapere la cosa non va come dovrebbe. I sazi non sanno cosa distribuire, provano ora con l'una, ora con l'altra cosa e gli affamati, a dispetto della fame, strorcono il naso di fronte a ciò che viene loro offerto. Perchè questo? Vedo solo due motivi: uno, che i sazi, più che voler nitrire l'affamato, vogliono influenzarlo in una certa maniera vantaggiosa per i sazi; l'altro è che i sazi non vogliono cedere proprio ciò di cui si nutrono e distribuiscono solo quegli avanzi che non mangiano neanche i cani, il terzo è che i sazi non sono poi così sazi come credono ma solo gonfi, perchè il cibo loro non è buono... Ci sono alcuni che non vogliono trasmettere al popolo delle conoscenze ma suscitare in loro certi sentimenti a qualche titolo desiderabili per gli editori..... Noi, che non accettiamo questi scarti, siamo già ben nutriti. Abbiamo studiato, viaggiato, conosciamo le lingue, se anche mandiamo giù qualcosa di marcio il nostro organismo se la cava. Loro invece sono innocenti, tutte le forme di marcio: la menzogna artistica, i vari tipi di falsità, la logica fallace finiscono in uno stomaco vuoto.... Auerbach una volta disse una bellissima cosa: al popolo va dato il meglio che c'è e non altro, così come ad un neonato si dà il cibo migliore"
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