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Nick: mokambo
Oggetto: hoolifan
Data: 19/9/2005 22.5.44
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Ma ovviamente c'era il Millwall. Il solo nome era suffuciente per far drizzare la striscia di stoffa sulla schiena della vostra Ben Sherman. La loro banda era la più temuta. Il Millwall giocava nelle divisioni inferiori, quindi le squadre di prima divisione li incontravano raramente.
Se la vostra squadra aveva la sfortuna di vederseli sorteggiare in uno dei turni di coppa, all'improvviso vi sareste dichiarati molto seccati per non poter andare ma avevate una vacanza prenotata con la fidanzata o con i genitori. I ragazzi più grandi scoprivano di dover fare degli straordinari urgenti di cui non potevano liberarsi.
Millwall era un no assoluto.
i dirigemmo verso lo stadio dove c'erano solo due cancelli aperti per far entrare un numero enorme di tifosi. Alcuni di noi iniziarono a perdere la pazienza e cominciarono a spingere per far si che le cose si accelerassero un pò. La polizia non ne voleva sapere e per tutta risposta cominciò a prendere alcuni di noi isolarli dal gruppo ed arrestarli. Me ne stetti da parte e mi misi a parlare con Black Willie ma mentre chiacchieravamo non potemmo non notare che un gruppo di una dozzina di poliziotti continuava a fissarci. Uno venne verso di noi e mollò una botta sulla schiena di Willie.
"Buongiorno cari amici spero non siate qui per combinare casini".
Willie con calma si girò per guardare in faccia il poliziotto. Ora aveva un bernoccolo e la botta lo aveva mandato fuori dalle grazie di Dio. Era stato aggredito senza alcuna motivazione.
Si piazzò di fronte allo sbirro squadrandolo da capo a piedi fissandolo negli occhi senza sbattere ciglia. Il poliziotto si fece avanti e fece lo stesso.
Questa è una di quelle situazioni che nel calcio ogni tanto accade. Sono quei casi in cui la polizia ti sfida apertamente oppure fa qualcosa di totalmente fuori dall' ordinario. Sai che se reagisci finisci in gabbia e ne prendi anche parecchie. Nove volte su dieci ti comporti razionalmente e lasci stare allontanandoti. A volte però le emozioni di quel momento sono troppo grandi e si scatena un inferno.
Qualcuno ebbe la prontezza di portarlo via lontano dal poliziotto "dai Will entriamo allo stadio" .
Lo sbirro sorrise con una smorfia del cazzo come se avesse vinto la battaglia.
Era logico a tutti che dietro a quell' uniforme c'era solo un coniglio.
E poi i poliziotti si domandano come mai quando le cose vanno a finire male, quando finiscono isolati nel mezzo di un gruppo ultras o quando inciampano e cadono nel mezzo di una carica, non c'è nessuna pietà verso di loro .
Beh è per via di stronzi come questo !
Le grandi gradinate sono state abbatutte e gli interessi economici hanno spinto per far ripulire il gioco mentre ci si metteva alla ricerca di un pubblico più benestante , buttando fuori i ragazzini e i meno abbienti, nel tentativo di riscrivere la storia. L' atmosfera è stata distutta e la passione attuita dentro gli stadi , eppure lo spirito di ciascuna squadra continua aòò'esterno , nei pub e sulle strade.
C'è sempre stato qualcosa di estremo nel football, una naturale conseguenza della passione che lo rende speciale.
Era ed è uno stile di vita , qualcosa che dall' esterno non si può capire ..
Recentemente ho portato mia figlia allo Stamford Bridge. La Shed è stata demolita e rimpiazzata con decine e decine di file di sedili di plastica. L' atmosfera è ancora esilarante ma diversa. Mia figlia l'adora ma per me non è lo stesso. La Shed non ondeggia più . Non c'è più nessuna bancarella puzzolente di hot-dog. Riconosco poche persone tra quelle sedute accanto a me allo stadio. Siamo stati rilegati come gruppo nei posti in fondo della vecchia Shed e presto non saremo neanche più in grado di poter venire qui. I vari ricchi ci hanno rubato dei posti che oggi costano mille volte più di una volta.
Ora mi ricordo dove ho visto questo tizio di fronte a me . Era circa vent'anni fa e penso fosse contro l' Ipswich. Mi ero separato dalla massa delle persone e stavo percorrendo una stradina laterale per cercare la mia auto. Una dozzina di tifosi dell' Ipswich arrivarono di corsa da dietro l'angolo si fermarono e mi guardarono. Sapevo che mi avrebbero preso a botte per cui mi sono preparato al peggio e gli ho detto " Ok ragazzi è vero sono uno del Chelsea ". Fuori da un edicola è arrivato anche questo tizio con la bandiera del Regno Unito non lo avevo mai visto prima in vita mia ma nonostante ciò si era buttato al mio fianco .
"Dai fottuti campagnoli io e lui contro tutti voi".
Questi scapparono via e noi li inseguimmo anche per un pezzo.
Non ho mai saputo il suo nome e non l'ho mai più rivisto fino ad ora. Aveva una strana testa con degli strani riccioli allora oggi è magro con sfumature grigie nei capelli. Sto pensando di dargli un colpetto sulla spalla e ricordargli della nostra avventura negli anni 70 ora che lo vedo alzarsi in piedi di scatto. Sta agitando violentemente il suo dito medio in aria mentre si lamenta ad alta voce. Qualche steward, cercando di assumere un aspetto minaccioso nella sua divisa nera dell' esercito e nella sua posa da portiere d'albergo , gli dice di calmarsi ma questo lo rende ancora più incazzato. Gli altri spettatori imbarazzati si fanno un pò da parte due poliziotti compaiono dal nulla e fanno come per portarlo via tutto questo in un secondo. Avrei voluto intervenire ed aiutarlo come aveva fatto lui tanti anni fa ma con me c'era mia figlia e penso al mio lavoro ragionando in maniera razionale. Cerco di farmi un opinione sullo steward e fantastico su come potrei prenderlo a botte alla fine della partita. Il mio vecchio compagno si ribella e cerca di intrufolarsi nell 'aria destinata ai tifosi ospiti cerca di colpire uno dei poliziotti che lo tengono fermo avrà più o meno quarant'anni e ancora parecchia energia dentro.
"Papà" mi domanda mia figlia guardandomi negli occhi "quell'uomo è un hooligan?" .. ci penso per un minuto.
"Si piccola penso proprio di si".
Guarda oltre verso un gruppo di ragazzi più giovani di fronte a noi. Non hanno neanche notato il piccolo dramma che si è compiuto davanti a loro sono solo degli apprendisti ultras che fanno sfoggio delle belle maglie della squadra che indossano .
"Anche quelli sono hooligan?" mi chiede mia figlia .
"No piccola loro sono tifosi".
"E tu invece cosa sei papà ? Sei un hooligan o un tifoso ?".
Mi fa riflettere . Le do una pacca sulla testa e sorrido.
"Io sono un hoolifan".
