Nick: MikeDirnt Oggetto: Terrorismo,Milano simula Data: 20/9/2005 20.30.24 Visite: 67
Venerdì finte bombe in treno e metrò A mezzogiorno di venerdì 23 settembre 2005 a Milano scoppierà una bomba sul Malpensa Express. In realtà si tratterà di un candelotto fumogeno che darà inizio alla simulazione di un attacco terroristico. Soltanto 2 minuti dopo sarà la volta di un ordigno che scoppierà venti metri più in basso nella terza carrozza di un treno della linea 2. Milano come Madrid, Londra, Sharm el Sheik. Dopo la metropolitana, con l'allarme terrorismo ormai scattato, toccherà all'area partenze dell'aeroporto di Linate dove un presunto terrorista verrà intercettato dalla polizia davanti al check-in. L'uomo sarà in fuga lungo un corridoio di servizio e andrà verso l'area parcheggio di fronte alle palazzine degli uffici Sea. Il finto terrorista, armato, salirà su un bus e prenderà in ostaggio il conducente e alcuni passeggeri. Sul posto arriveranno i Gis, il gruppo speciale dei carabinieri addetti a questo tipo di operazioni nel centro nord. Indagini e soccorsi saranno coordinati su due "crateri", uno in superficie, l'altro in galleria e la priorità sarà quella di stabilire che non sono state impiegate sostanze chimiche. Nel 2001, quando ci fu la strage di Linate, e nel 2002, quando ci fu lo schianto del piccolo aereo contro il grattacielo della Regione, si erano temuti degli attacchi terroristici ma le vittime furono provocate sa terribili incidenti. "Il capoluogo lombardo allora non era pronto ad affrontare un'emergenza terroristica", ricorda il prefetto Bruno Ferrante. "Anche se le risposte delle forze dell'ordine e dei soccorritori vennero comunque ritenute efficienti seppure al di fuori di ogni programmazione". I due ordigni causeranno trenta morti e circa duecento feriti "virtuali", si tratterà, infatti, di figuranti messi a disposizione dalla Cri e dalla protezione civile. L'esercitazione servirà a collaudare il piano di emergenza approntato contro un eventuale attacco terroristico, verificando soprattutto coordinamento e integrazione di tutti gli interventi sotto una stessa linea di comando che parte dal Questore, responsabile dell'ordine pubblico. 90 minuti d'inferno ma si cercherà di arrecare alla città il minor disturbo possibile. Per esempio, le Ferrovie Nord riprenderanno a funzionare anche tra Cadorna e Bovisa dopo un quarto d'ora. La metropolitana riprenderà la circolazione dopo pochi minuti eventualmente saltando la fermata di Cadorna. A Linate, invece, i passeggeri forse non si accorgeranno di nulla: il set è stato montato in una parte riservata dell'aerostazione. I cittadini, anche chi non ha già saputo da giornali e tv, saranno informati dell'esercitazione sul posto e anche con appositi Sms a cura della Prefettura. La zona sarà isolata: nessuno potrà entrare nella fascia rossa che avrà un diametro di 200 metri. Si potrà uscire ma solo previo controllo perché ci sono dei terroristi da ricercare. I soccorsi, con i vigili del fuoco e il 118 che allestiranno strutture mobili in prossimità dei punti delle esplosioni, affluiranno in modo ordinato. Tutti i feriti 'virtuali' riceveranno le prime cure sul posto e quindi saranno avviati, a seconda della gravità delle loro condizioni nei diversi ospedali cittadini. Insomma, saranno impiegati migliaia di uomini e centinaia di mezzi. Forze dell'ordine, vigili del fuoco, 118, Asl, Cri, Regione, Provincia, Comune, Atm, Ferrovie Nord, Protezione civile, Aem, Enac e Sea. Coordinati tutti dalle sale di crisi in collegamento audio video tra loro che si trovano in Questura, in Prefettura e a Roma al Viminale dove affluiranno tutte le notizie e anche le immagini dai luoghi di operazione. "Il senso dell'esercitazione - è stato spiegato dal Questore Paolo Scarpis - è utilizzare quelle risorse disponibili a quell'ora in un giorno normale. E se qualcosa non funziona alla perfezione vorrà dire che l'esercitazione sarà servita a farci correggere eventuali errori. Quello che è importante è che i cittadini sappiano che noi non stiamo con le mani in mano ad aspettare la stella cadente". Anche se la rappresentanza sindacale dei vigili del fuoco convoca una conferenza stampa per dire il contrario. "E' una recita per i media, una sceneggiata napoletana - dice un esponente della Rdb - in realtà noi non abbiamo così tanti mezzi e così tanti uomini. Siamo 110 in servizio in provincia di Milano, ma venerdì ne vedrete 200, quasi il doppio". Esercitazione comunque sicuramente imponente dal punto di vista mediatico: i giornalisti la seguiranno 'in diretta' da varie postazioni appositamente allestite per loro. Ma questa parte dell'esercitazione, per loro, non si tradurrà mai in pratica. In caso di attacco vero infatti la linea scelta dal ministro Pisanu è quella 'londinese': giornalisti e telecamere resterebbero fuori alla zona rossa, alla larga dal teatro operativo, nella sala stampa che sarebbe allestita in Prefettura. "Per non far mostrare e non far descrivere immagini raccapriccianti useremo anche paratie e schermi per oscurare alcuni interventi - spiega il prefetto Ferrante -.In fondo il terrorista vive e opera per far vedere il terrore che riesce a seminare. Noi cercheremo di impedirglielo". fonte : www.tgcom.it http://www.tgcom.it/cronaca/articoli/articolo276084.shtml Saint Jimmy died today ! |