Nick: \\\Ulisse Oggetto: Veline e veleni Data: 13/7/2003 16.6.39 Visite: 29
Ovviamente se qualche frequentatrice di IrcNa partecipa, che ce lo faccia sapere eh! ///U. --------------------------------- Nasce a Frattamaggiore, in provincia di Napoli, un corso regionale per future vallette televisive di Mario Vella -------------------------------------------------------------------------------- C’erano una volta le femministe. Donne che accusavano gli uomini di sfruttare il gentil sesso come semplice strumento di piacere. Negli ultimi tempi ad ostacolare questa lotta voluta dalle intransigenti e combattive signore sono proprio le loro colleghe che pur di apparire, di sfilare, di impressionare sono pronte anche ad iscriversi a corsi specializzati. Così un bel giorno, utilizzando il progetto Aifa, che permette alle aziende campane di ottenere finanziamenti europei per attività formative finalizzate all’assunzione, i signori Antonio Del Prete, Gennaro Iannuzzi e Pietro Vittorelli hanno deciso di creare la First Tel srl, la cui ragione sociale si basa su un piano “scolastico” in perfetta sintonia coi nostri tempi. Un milione e 280 mila euro, infatti, sono bastati per creare l’università delle veline, centro didattico per aspiranti showgirl. Un ateneo a numero chiuso come tutti quelli che si rispettano. Già, perché all’interno della scuola “formativa” potranno entrare solo 97 ragazze di bell’aspetto. E i fortunati esaminatori che dovranno verificare il talento naturale delle giovani studentesse faranno parte di una commissione casting formata da docenti e da due funzionari regionali per una volta felici di scomodarsi dalle loro poltrone di palazzo Santa Lucia. Le ragazze dovranno sostenere 600 ore di lezione, suddivise in 180 di teoria e 420 di pratica. Per ciascuna di esse riceveranno un compenso di 2 euro e 7 centesimi. Alla fine del corso avranno uno stipendio e parteciperanno a QuizLotto, un format ideato, prodotto e realizzato dai novelli manager di Frattamaggiore che hanno un’intesa con Europa 7, un network di emittenti locali che dovrebbe mandare in onda la trasmissione nell’autunno dell’anno prossimo, a conclusione della formazione professionale delle allieve. Presupposto essenziale per entrare nella scuola è la bellezza, il resto lo si “apprenderà” attraverso lezioni di danza, recitazione, canto, dizione, bon ton e trucco. Insomma un corso (non accelerato) per imparare a ballare gli stacchetti e sculettare sulle pedane, mostrando tra rapide inquadrature le curve “presiliconate”, zoommate da primi piani pronti a svestire con innocenza le fanciulle svezzate dalla telecamera. Ma tra minigonne trasparenti, tacchi a spillo e chiome sciolte di qualche voluttuosa ventenne, la scuola sarà utile per far comprendere agli ignoranti pedagoghi le annose differenze tra le tante specializzazioni delle giovani “velinande”: Letterine, Biscardine, Schedine, Paperine, Ereditiere e le più famose Veline, diventate grazie alla grande sorella TV le icone incontrastate della nostra società. Ragazze dedite al “velinaggio” e al “letterinaggio”, forgiate da lezioni di psicologia per conquistare i cuori dei calciatori dai piedini d’oro e da studi di astronomia per trasformarsi in stelle ed evitare di diventare meteore. Una scuola grazie alla quale capiranno quale lato del loro volto è più fotogenico e quale delle due natiche può bucare meglio il video, facendo poggiare i risultati dell’audience sul davanzale scollato. Non importa se non conosceranno il nome dell’attuale Presidente della Repubblica, se tireranno ad indovinare sulla capitale d’Italia o se confonderanno il passato remoto del verbo leggere col celebre collie scozzese del piccolo schermo, tanto oggi sono inutili nozioni che non imparerebbero neanche in una normale università.
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