Nick: Viol4 Oggetto: l'imprevedibilità dell'am Data: 13/7/2003 17.19.59 Visite: 25
... ore. ispirato dal post sottostante di Tigrotta: "Voglio dirle che non so cosa mia sia successo, - continuai sempre a capo chino, quell'ultima notte in albergo a Roma, ho perso la testa per lei, contro ogni logica e previsione, perchè non mi sono mai innamorato di una donna più vecchia di me. Sì, ha sentito bene. Mi sono innamorato di lei. e prima che lei protesti contro queste parole, sappia che io sto facendo altrettanto, tento inutilmente di respingerle, ma anche se le cancellassi, io resto innamorato e lei riempie tutti i miei pensieri. Allora mi domando se l'unica via d'uscita sia soffocare e sopprimere questo sentimento. Vorrei sapere se questo è un amore senza speranza, come, diciamo, quello di un uomo maturo invaghito di una bambina." ........ Lei si era portata una mano a pugno sulla bocca con un gesto a me ancora sconosciuto, totalmente privo di stupore o sarcasmo, ma testimonianza di un ascolto profondo, che mi indusse a continuare. "ora mi domando se sia possibile che lei e suo marito abbiate voluto portarmi con voi in India non solo in veste di medico, ma anche spinti dalla segreta speranza che io mi innamorassi di vostra figlia, come a volte capita nei film inglesi, armati delle migliori intenzioni. Solo che la realtà è una trama diversa, inaspettata, e così invece di innamorarmi della giovane malata destinatami, mi sono innamorato della sua mamma, anche se davvero non ho bisogno di una mamma in più, quella che ho mi va bene così com'è, e mi basta. Perciò, Dori, guarda, non cercare di spiegarmi che ho il cervello bacato. Sarà magari anche così, ma non su questo punto. qui si tratta di qualcosa di completamente diverso, qualcosa che, perdonami, io non posso che chiamare mistero. Sì, mistero, una parola a cui mi sono smepre opposto, e ora mi ritrovo ad esserne schiavo. Evidentemente il mio cuore sentiva quel che sarebbe successo, perchè nel momento in cui ho saputo che saresti venuta anche tu con noi, ho sentito una tale oppressione, che pensavo quasi di venir meno all'impegno preso. Ho chiesto varie volte a tuo marito come mai volessi venire anche tu, e che bisogno c'era della tua partecipazione. allora lui mi ha confessato ingenuamenten quella tua strana debolezza, e cioè che tu sei una donna incapace di restare da sola. Il pensiero di restare sola ti incute senso di terrore. Così, è stato proprio quel piccolo segreto, che trovo tuttora insignificante, a suscitare in me una sorta di pena nei tuoi confronti, sentimento che poi si è trasformato in passione profonda." A.B.Yeoshua - Ritorno dall'India.
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