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Nick: Franti
Oggetto: Fuori è un giorno fragile
Data: 27/9/2005 14.26.16
Visite: 273

Ho comprato un Tamagochi.
Anzi, una Tamagochi.
E’ una femmina.
Incinta pure.
L'ho fatta nascere, l’ho cresciuta, le do da mangiare, quando non sono in casa e nei week end la affido alle cure meticolose d mio fratello Rocco, che mi ha preso per rincoglionito e quasi le compra pure la pasta fatta in casa.
Per lo più fusilli.

A Manuela, la ragazza di mio fratello Rocco, la mia Tamagochi non è molto simpatica.
A me Manuela sta proprio sui coglioni.
Da tempo però, e non soltanto per la circostanza che a lei, la mia Tamagochi, non è simpatica.

Ho detto a Mario di questo mio sentimento quasi paterno nei confronti della mia Tamagochi, che si chiama Roba con la "y" finale, e ha detto "Secondo io non stai bene, Piè".
Secondo me sto benissimo, invece.

All'improvviso la Tamagochi è rimasta incinta di non so quanti Tamagochini.
La mia Tamagochi è incinta, insomma.
Non so come e non so chi sia il Tamagochi maschio e baldanzoso.
In questo, mi sa, che la mia Tamagochi è simile a Maria.
Maria, nel senso della Madonna.
E’ rimasta incinta e non si sa come.
Lo Spirito Santo?
Non credo, anche perché che cazzo c’entra lo Spirito Santo con un Tamagochi femmina?

In tutta questa storia del Tamagochi femmina, in verità dovrei parlare al passato.
Fra poco capirete il perché.



Intermezzo musicale.

"Stanca, sembri solo stanca
nella notte bianca
d’indifferenza che
parla mentre guida parla,
seguitando parla
fa il grande ed offre lui… e il giorno non c’è più.
Radio, voci tra i rumori,
pausa idrocarburi
e cessi luridi.
E bere
fondi di piacere
in polvere e partire… è in vena ed offre lui.
Giorni a perdere per
Notti a far finta che sai vivere
Sciogliere scorie nel vuoto che c’è
Senza guardare mai sotto di te"

Il testo di questa canzone c’entra molto con quel che spero di dire.
E non soltanto perché mi fa muovere il culo.
E poi questa:

"Fuori è un giorno fragile
Ma tutto qui cade Incantevole come quando
Resti con me
Fuori è un giorno fragile
Ma tutto qui cade Incantevole come quando
Resti con me".

Questa canzone, invece, mi mette malinconia.
Quasi tristezza, ma non secondo un’accezione negativa.
Malinconia, sì.
Preferisco la malinconia.
Spesso.
Peccato che quando una canzone piaccia a me, gli altri (e soprattutto le altre) prestino poca attenzione al testo.

Il testo mi riporta a quel che sono io,da un po’ di tempo a questa parte.
E a quello che vorrei,ammesso lo voglia veramente, perché io, questa cosa qua di me, non l’ho mica capita.
Però ho provato a sdoppiarmi.
Una parte di me agiva razionalmente.
L’altra istintivamente.
Quando l’una agiva, l’altra la bloccava o era scontenta.
L’una agiva al cinquanta per cento e l’altra reagiva al cinquanta per ceno
L’altra agiva al cinquanta per cento e l’una reagiva al cinquanta per cento.
Uguali, insomma, secondo tempi e circostanze diverse.
Ma tra due gemelli, si sa, uno è buono e l’altro è cattivo.
Tra due gemelli l’uno caga e l’altro pulisce il culo.
Tra due gemelli l’uno mangia l’altro.
E così l’istinto ha prevalso sulla ragione.
Il cinquanta per cento di ragione è diventato il venti per cento e il cinquanta per cento di istinto è diventato l’ottanta per cento.

Ma anche così è stata una vera rottura di cazzo, in questa dicotomia tra l’ottanta per cento di istinto e il venti per cento di ragione.
Il venti per cento, appena l’ottanta per cento veniva fuori, dice:

"Ma non ti vergogni di avanzare così, come uno sciocco e presuntuoso. Oltre a essere esibizionista, sei anche un coglione, poiché con il tempo lo prenderai nel culo".

L’ottanta per cento di istinto è veramente strafottente.
Ma la strafottenza non porta da nessuna parte, diceva mio nonno Felice.


Mi so perdendo, vado al nocciolo della questione.
Ma siccome mi perderei nuovamente, cerco di spiegarmi con un discorso diretto tra me e il mio amico Nino, intervallato da spiegazioni "indirette".

Io, sorridendo prima e ridendo poi:

"Nino, cazzo, ho acchiappato un’altra travata, ma una travata.."

Nino, ridendo:

"Ma come cazzo fai?"

Io, non ridendo più ma sorridendo quasi:

"Ma che cazzo ne so, oh! Mi capita che incontro una e so che è una chiavata. La cosa se mi sta bene procedo,altrimenti ciao e ci si vede. Però chiavate ultimamente non ne vedo. Trovo una e mi comporto come se fossi innamorato. In verità non lo so se sono innamorato oppure no, nel senso che non mi pongo il minimo quesito con me stesso. Ma mi comporto come fossi innamorato".

Nino:

"Vabbè Piè, ma tu sei così da sempre, no? Cioè se una ti piglia un poco, ti precipiti…e…".

"Sì, ma da un po’ di tempo a questa parte, sono ancora di più così. E che succede? Che lei, non so se autonomamente o vedendo questo mio atteggiamento che, in fin dei conti, è naturale, mi dice che ormai si è innamorata e bla bla bla, fa all’amore benissimo con te, è generosa e tutto, è meraviglioso passare il tempo con lei, eccetera, eccetera, eccetera e…."

Nino:

"E quindi?"

Io:

"E quindi sei convinto che ci amiamo di fronte. O che forse per davvero ci amiamo di fronte".


Amarsi di fronte è questo.
Amarsi di fronte è quando tu con la tua lei vi trovate attaccati per la pancia.
Siete talmente attaccati per la pancia come due gemelli siamesi, che se hai un’erezione entri dentro di lei.
Siete talmente attaccati per la pancia come due gemelli siamesi, che se allunghi la lingua, le tocchi il naso.
Con la lingua.
Siete talmente attaccati per la pancia come due gemelli siamesi, che se allunghi la lingua e lei allunga la lingua, la tua lingua e la sua si incrociano e ne viene fuori una limonata come si deve.
E’ una cosa bellissima, perché puoi notare e fare tutte le sensazioni della tua lei senza sbagliarti.
E la tua lei può notare e fare sue tutte le tue sensazioni, senza sbagliarsi.
Se lei ride tu la vedi e di sicuro lei ride.
Se piange tu la vedi e di sicuro lei piange.
Se borbotta tu la vedi e di sicuro borbotta.
E così lei con te.
Nessuno sbaglio.
Perché puoi vederla in faccia.
Perché lei è di fronte a te e tu sei d fronte a lei.
Attaccati per la pancia, come due gemelli siamesi.
Ci si ama di fronte.

Quando ci si ama di fronte con la tua lei la tu lei viene spessissimo a dormire a casa tua.
Guardate film in Dvd e cucinate rigatoni al tonno e andate in piazza a bere Invisibili alla Menta Bianca e vi regalate libri di Ammaniti e cantate in auto In Tutti I Miei Sbagli, come due adolescenti e fate un sacco all’amore, eccetera.

Quando ci si ama di fronte con la tua lei, poi, ti ci senti al telefono spessissimo, durante la giornata.
Specialmente di notte, anche fino alle due.
Adesso, siccome io lavoro e la mattina mi sveglio alle sei per farmi una doccia, prepararmi la colazione e andare al lavoro, la sera,verso la mezza, crollo sul divano, davanti alla televisione, lasciata accesa nell’illusoria speranza che mi tenga sveglio.
In tale contesto ho paura riaddormentarmi profondamente e non sentire il telefono, quando lei chiama.
E così ho comprato un Tamagochi, anzi una Tamagochi, e l’ho chiamata Roby.
Un Tamagochi si sa, necessita di cure, di cibo durante l’arco della giornata, altrimenti muore.
E così ho regolato la fase della sua alimentazione e ho ricondotto la sua cena all’una di notte.
Così il Tamagochi comincia a piangere perché ha fame e fa un rumore assordante più di una sveglia (ce, generalmente non sento) e io, per nutrirlo, mi sveglio e sento quando Lei mi chiama al telefono.
Due piccioni con una fava.
Anzi no, un pulcino (perché il Tamagochi è un pulcino) e una Lei, con una fava.
Quando poi scopri che il tuo Tamagochi, anzi, la tua Tamagochi è incinta, allora presti ancora più attenzione alla cosa e ti svegli con piacere, poiché cominci ad affezionarti ai futuri cuccioli di Tamagochi.
E ti leghi ancora di più anche con la tua Lei.


Nino:

"E poi?"

Io:

"E poi succede che nasce un’incomprensione su una questione più o meno seria e io ho bisogno di tempo per smaltire. Ed allora ci si comincia ad amare di fianco".

Amarsi di fianco è questo.
Amarsi di fianco è quando tu con la tua lei vi trovate attaccati per un braccio.
Tu per il braccio destro e lei per il braccio sinistro.
Come due gemelli siamesi.
Non è il massimo, perché per notare le espressioni della tua lei (e lei per notare le tue di espressioni) deve voltarsi, muovendo con il collo a semicerchio.
E se non ti volti, non sempre sei capace di cogliere le sue sensazioni.
Se non ti volti non sai con certezza se lei piange, se lei ride, se lei borbotta.
Sarebbe preferibile trovarsi di fronte, ma questo non succede, perché sei legato per un braccio.
Di fianco.
Ed è impossibile trovarsi di fronte.
Ti ami di fianco.


Nino:

"Scusa, eh! E lei no capisce e non da il giusto peso alla situazione creatasi. E tu non fai lo stesso?"

Io:

"Io lo farei pure, ma come lei ha bisogno di tempo per smaltire, ne avrei bisogno anche io. Solo che mi sembra che a lei questo sia concesso e a me no. Se reagisce lei devo capirla e rispettarla, se reagisco è colpa mia e sono pesante. Oddio, non vorrei sembrati vittima ma è così, più o meno.
Sinceramente non saprei se poi è questo il vero motivo dell’incomprensione o altro…Bada bene Nì, questo è un esempio. Ma capitano tante cose…"

Nino:

"Me ne rendo conto, ma poi?"

Io:

"E poi finisci per amarti di schiena..".


Amarsi di schiena è questo.
Amarsi di schiena è quando tu con la tua lei vi trovate attaccati per la schiena, di spalle.
Come due gemelli siamesi.
Che se uno dei due fa una scureggia, rischia di gonfiare l’altro.
E’ una merda, perché non puoi notare e renderti conto delle espressioni della tua lei e viceversa.
E questa cosa ti fa stare male, perché dopo i dubbi sopravvengono le certezze.
Così credi che lei pianga e invece ride.
Lei crede che tu stia piangendo e invece stai ridendo.
Tu credi lei rida e invece piange che sembra piovere.
Lei crede tu stia ridendo e invece tu piangi che pare piovere.
Ti ami di schiena
E se uno dei due si volta e si rende conto dell’errore della propria valutazione circa lo stato d’animo dell’altro è la fine.
E rimani fermo, ad amarti di schiena.

Quando ti ami di schiena succede che uno dei due (per lo più lei) dica, scocciato:

"Voglio stare tranquilla…"

E tu lì a telefonarla, a chiederle cose a ripetizione, fino a diventare prolisso e pressante e pesante.
Dopo vaglielo a spiegare che non sai neppure tu se quel tuo atteggiamento è addebitabile alla tua prepotenza, al tuo egoismo, oppure alla circostanza che, nonostante l’amore di schiena, tieni a lei e ti dispiacerebbe perderla per quella che tu definisci "una puttanata".

Amarsi di schiena quando vedi che lei piange per un nonnulla e dopo un po’ le chiedi "Come stai?".
E lei risponde "Bene"e tu diventi deluso e nervoso prima e stai male poi, perché vorresti che lei stia male come te.
E non sai come giustificare quel suo stare bene.
Una parte di te, quella meno lucida ed ipocrita, ti dice che sta male ma ce è confuso oppure che la lei di turno non vuol farti pesare quanto stia male.
L’altra parte di te, quella più lucida è realistica, ti dice "Sta bene. Fattene una ragione. C’est finì".
E così vorresti entrarle nella testa per capirci qualcosa.
Ma non è possibile.

Amarsi di schiena è quando lei non ti chiama e tu allora, dopo ave atteso invano, la chiami e le chiedi "Ti manco?".
E lei ti risponde, con tono dimesso: "Dai…".
E tu: "Oh ma ti manco? Mi rispondi?".
E lei: "Dai.."
E tu: "Oh ma perché non mi chiami mai? Ma ti manco? Mi rispondi, cazzo?".
E lei, quasi stremata: "No…".
E tu ridiventi deluso e nervoso prima e stai male poi, perché vorresti che lei senta la tua mancanza, così come tu senti la sua.
E non sai come giustificare questa assenza di mancanza di te, nel suo stato d’animo
Una parte di te, quella meno lucida ed ipocrita, ti dice che tu le manchi ma che è confusa oppure che la lei di turno non vuol farti pesare che le manchi, veruna serie di ragioni che non sai e fai finta di sapere.
L’altra parte di te, quella più lucida è realistica, ti dice "Sta bene. Non le manchi. Fattene una ragione. C’est finì".
E così vorresti entrarle nella testa per capirci qualcosa.
Ma non è possibile.

Amarsi di schiena è quando tutto il mondo attorno a te cambia improvvisamente.
Cambia pure la faccia del bambino sulle confezioni delle barrette della Kinder.

Amarsi di schiena quando tu e la tua lei passeggiate in silenzio, distanti, in un megaparcheggio di un centro commerciale e tu, per sentirti meno solo, più generoso e considerato, vai a salvare un gattino che sta per essere investito da un’auto in manovra, anche nella speranza che lei ti veda e ti sorrida intenerita.
Ti basta questo:un sorriso.

Amarsi di schiena è quando non ci sono più le telefonate notturne ce ti facevano andare al lavoro, il mattino dopo, come uno zombie contento.

Amarsi di schiena quando non ti svegli più alla mezza perché la telefonata non arriva e smetti di dare da mangiare al Tamagochi, anzi, alla Tamagochi che tra l’altro è incinta.


Nino:

"Piè, aspetta un poco, non dirmi che il Tamagochi è…..".

Io:

"Sì Nì, è morto di fame….ho dimenticato di dargli da mangiare…."

Nino:

"Ma sei una merda eh!".

Io:

"Un po’…".


E così è morto il mio Tamagochi.
Anzi è morta la mia Tamagochi.
Perché era una femmina e si chiamava Roby con la"y" finale.
Incinta dopo un pò.
L'avevo fatta nascere, l'avevo cresciuta, le davo da mangiare, quando non ero in casa la affidavo alle cure meticolose d mio fratello Rocco, che mi ha preso per rincoglionito e quasi le comprava pure la pasta fatta in casa.
E all'improvviso la Tamagochi è rimasta incinta di non so quanti Tamagochini.
Ma è subentrata una circostanza che ha a che fare con l’Amarsi di schiena e, da egoista quale sono, ho fatto prevalere gli effetti di questa circostanza sull'impegno di dar da mangiare al Tamagochi.
Ho dimenticato di sfamarlo.
Anzi, di sfamarla.
E il Tamagochi è morto.
Anzi, è morta.
Con tutti i Tamagochini.
Poverina, non c'entrava un cazzo.



Nel frattempo riascolto questa:

"Fuori è un giorno fragile
Ma tutto qui cade Incantevole come quando
Resti con me
Fuori è un giorno fragile
Ma tutto qui cade Incantevole come quando
Resti con me".

E ridivento nonvelodico.
Nella speranza di trovare un metodo per resuscitare il mio Tamagochi.
Anzi, la mia Tamagochi.


Cazzo, riprenditi.
C’è riuscito Lazzaro, puoi farcela anche tu.
"GUARDATE IL PELO NEGLI OCCHI DEGLI ALTRI IGNORANDO IL VOSTRO ALBERO MAESTRO." . By OCUSUTORE



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