Nick: Kombo80 Oggetto: re:Tornando al film Data: 28/9/2005 17.43.53 Visite: 13
Le Quattro Giornate di Napoli", uno dei film più noti e belli di Nanni Loy, fu girato nel 1962, su soggetto di Vasco Pratolini, Massimo Franciosa, Pasquale Festa Campanile e lo stesso Loy, sceneggiatori della storia insieme con lo scrittore napoletano Carlo Bernari. Prodotta dalla Titanus del leggendario Goffredo Lombardo, l’opera ricostruisce, con grande passione civile, le giornate di impari lotta tra il popolo napoletano, stremato dalle sofferenze e dai patimenti di una guerra lunga e scellerata, e le truppe naziste. Loy descrive, con la precisione e l’accuratezza di uno storico, ciò che accadde a Napoli tra il 28 settembre ed il 1 ottobre 1943, il sacrificio dei giovani e giovanissimi, la dura presa di coscienza dei militari di fronte al dissolversi dello stato, l’impegno degli intellettuali, la rabbia della tanta gente semplice. I molti attori, italiani e stranieri, che parteciparono alla realizzazione del film, ne vollero sottolineare la straordinaria coralità, e con un gesto semplice ma significativo, chiesero alla produzione di omettere la citazione dei loro nomi dai titoli di testa e di coda della pellicola. Spiccano, per l’intensità della recitazione,le interpretazioni di Gian Maria Volontè (il capitano Stimolo,che guida gli insorti), di Lea Massari, di Frank Wolff, di Jean Sorel (il marinaio toscano fucilato dai nazisti), di Enzo Turco ( bravissimo in un ruolo, per lui insolitamente drammatico), di Aldo Giuffrè (il sottufficiale di Marina che muore combattendo, sognando di poter presto tornare nella sua Sorrento per abbracciare il figlio appena nato ), di George Wilson (il direttore del riformatorio), di Franco Sportelli (il professore antifascista, ispirato alla nobile figura di Antonino Tarsia in Curia, uno dei protagonisti della lotta di Liberazione a Napoli, molto attivo nel quartiere Vomero), di Regina Bianchi (la madre del piccolo Gennaro Capuozzo), di Carlo Taranto e Luigi de Filippo; e le apparizioni, in brevi sequenze, di Pasquale Fiorante, di Enzo Cannavale, di Pupella e Rosalia Maggio, di Eduardo Passarelli, di Gino Maringola, di Rino Genovese, di Nello Ascoli, di Enzo Petito, di Enzo Vitale. Un film corale, quindi, in cui protagonisti assoluti sono il popolo napoletano, e la città con le sue piazze, i suoi vicoli, le sue strade, i suoi palazzi ed i suoi bassi. Nanni Loy non ricostruì gli ambienti in studio, ma preferì coraggiosamente girare tutte le scene, anche quelle tecnicamente più difficili, nel dedalo di vie intorno a Piazza Carlo III, in una stazione della Funicolare di Montesanto, alla Sanità, a Piazza San Luigi, ai Ventaglieri, a Largo Tarsia, a Salita Pontecorvo, a Vico Rosario a Portamedina, al Rettifilo.
  Ma c'allucc a fa e manc a vuo' fernì! a vita è nu muorz che nisciun te fa rà ncopp a chell che ten e picciò stamm a senti' pierd tiemp a te guardà!!! |