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Nick: pearl jam
Oggetto: Non è proprio roba da poco
Data: 4/10/2005 3.6.6
Visite: 160

E' quel freddo di primo autunno.
Quel freddo che strizza l'occhio ad un sole d'estate, rimasto oramai solo un ricordo sbiadito sulla tua pelle.
E ti coglie impreparato quando la sera ti presenti ai piedi della notte, che t'appare fredda e quasi fuori posto.
Quel freddo che senti forte pizzicare sulla pelle, ma non è fastidioso.Non ti strazia come il resto delle cose.
Ti pungola, come farebbe un amante innamorata che vuole solo fare l'amore.

Allora una tirata alla lampo della mia giacchetta di pail, e via sulla strada.
Non chiedo mai molto ai film italiani. Forse loro non chiedono mai molto a me. Li vado a vedere sperando di trovare
quella poesia che sento appartenere al nostro cinema, e poco di più.
E quando senti di ricevere altro, è guadagnato il doppio.
Come stasera.
Un'ottima storia, incastrata in un ottimo film, inscenata da buoni attori, e qualche attore ottimo.
Un bel film.
All'italiana, o meglio, che fa l'occhiolino a tutti quei registi italiani che hanno fatto scuola in America.E grazie ad essa.
Una storia criminale.Nulla di più, nulla di meno.
Mai titolo fu più fedele.
"Quei bravi ragazzi" made in Italy.
Più poetico però...dove il buono non è mai così buono, e al cattivo riescono meglio le cose cattive.
Un bel film questo ROMANZO CRIMINALE. Un bel tassello per il nostro cinema.

Poi finito il film ci siamo riaffacciati al freddo.Ancora più pungente, se fosse possibile.
Ti entra dritto a titillarti le ossa, e sembra chiederti se sei vivo.
Una scrollata di spalle ed una Sax blu, son il massimo che ho saputo rispondere.

Siamo saliti in auto e siamo pariti verso il nulla.Che poi non è così male come lo dipingono.
Le strade erano lunghissime, vuotissime, e piene della notte.
Umide a terra, con l'asfalto pieno di sogni fatti d'acqua stagnante dura a morire.
Regna un silenzio particolare alle due di notte.
E il freddo è l'amico più sincero d'una città d'inverno, fatta di sole e mare.
E la notte e il freddo e il silenzio, sembrano banchettare insieme alle povere anime che sopravvivono.Ogni notte.

Tutti amici perenni uniti dentro un mondo in rovina.

Ci siamo bevuti il nostro caffè, mentre un pazzo raccoglieva mattoni per strada.
Un barista andato con gl'anni parlava al vento e gesticolava da solo come chi avesse capito a chi poter dare la colpa.
La colpa per la sua vita, per il suo lavoro di notte e di pochi soldi, la moglie troppo vecchia da già troppi anni,
e i figli... che strana cosa sono i figli.
Ad un certo punto, smettono di essere i tuoi e diventano i fratelli i padri gl'amici di qualcun altro.
Qualcun altro che non sei mai tu.

E Saverio era così sereno stretto dentro il suo giubbino verde militare.
E ha parlato della sua vita come spesso fa, come qualcosa di cui preoccuparsi davvero.Ed era bravissimo, o io gli voglio
un gran bene, perchè mentre parlava sentivo la sua vita dentro la mia e guardavo con i suoi occhi tutto questo, e un po'
sorridevo e un po' ero triste.
Ma ero felice che lui condividesse tutto ciò con me, ed ero felice che io riuscivo a condividerlo.

E poi ho pensato a tutte le cose belle, o forse ho pensato solo a cose, che ora m'apparivano così belle.
Due vecchietti stanchi della vita ma non di loro stessi.
Una madre che tenta di resistere anche alle apparenze.
Un padre che lotta contro i suoi pensieri ed i suoi sogni di uomo che sembrano così lontani.
Questo è buono.
Così come i figli che fanno di tutto per non morire, o gl'attori mal pagati di film mal riusciti.
Chi cerca di restare a galla, avrà sempre tutto il mio rispetto.

Ho pensato a mia madre, e pure ai miei nonni.
Ed al fatto che dopotutto, sarò fortunato se farò "la loro fine" .

Ho pensato alle nuove vite, a quella di mio nipote.
Ho pensato a Marcella ed al fatto che mi ha detto oggi al telefono :

- ogni anima, prima d'entrare nel proprio corpo, riesce a vedere tutta la propria vita. E' per questo che abbiamo dei
deja vu.-

-E' per questo allora che nasciamo piangenti e strillanti come non mai.Sappiamo cosa ci aspetta...-

-Non fare lo stupido, questa cosa l'ha detta Steiner -
-Non faccio lo stupido. Forse lo faceva Steiner, e forse lui lo faceva molto meglio di me, se ora tu credi più a lui che a
me-

Mi piace un sacco ciò che pensa quella ragazza.
E' un buon alter ego, solo un po' più confuso.

E poi ho sorriso per i miei amici, per le loro storie.
Per quanto siano comunque vivi.
Per quanto resistano, anche loro.

E fuori son passate almeno 5 volanti, come se la notte fosse tutta loro.
Avanti e indietro, cercando di resistere a loro volta, magari anche intromettendosi nella resistenza altrui, fatta di canne
o whisky o puttane da 30 euro.

Ho pensato anche un po' a me. A questa reiterata voglia di nulla.
Ho pensato a quella piccola che dorme incosciente del mio cuore.
E non sai perchè senti certe cose, ma ti piace pensare che sia un angelo che ha solo rapito il tuo cuore.
Qualcosa di mistico in mezzo a tutta questa merda.
Un richiamo d'una vita passata e migliore.
Assaggi d'un paradiso che non ingoierai mai, troppo abituato come sei a mandar giù inferni.

La lascio lì dov'è... perchè se l'avessi non saprei che farmene.Sprecherei il più grande dei fuochi.
La più scintillante delle stelle.
Il latrato più agonizzante d'un cane da strada.
La lascio lì perchè lei non mi seguirebbe mai.
Sa bene che andrebbe sprecata.


E poi son ritornato nella macchina.
Avevo una canna fra le dita, e Saverio guardava lontano.Forse aveva lo sguardo fra dieci anni, o solo alla fine del mese.
Ed era così bello essere lì.
Col vuoto leggero della notte.
Con gli scarti migliori d'un giorno troppo pesante da vivere.
Le puttane, i pullman di notte, i pazzi, gli scatoloni portati via dal vento senza nessun ostacolo.
I migliori.

E mi sono sentito fortunato.
Non per la mia vita, ma semplicemente per avere un cuore e sentire tutto questo.

Fortunato.
Non fortunato come uno che è vivo, che respira e non deve uccidere per arrivare a fine mese.
ma solo come uno che , confuso come tutti, mutilato come tutti, stanco come tutti,
volge lo sguardo verso quello che vede, e quello che vede delle volte, racchiuso in certi scenari, gli appare vitreo ma
sincero per quello che è :

un istintivo, storpio, mutilato,
coraggio.
E di questi tempi, non è proprio roba da poco.


"Non so piu' chi sono.Sono il fantasma d'uno sconosciuto."



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Non è proprio roba da poco   4/10/2005 3.6.6 (159 visite)   pearl jam
   re:Non è proprio roba da poco   4/10/2005 3.49.27 (66 visite)   Tweety84
   re:Non è proprio roba da poco   4/10/2005 9.2.54 (49 visite)   Franti
   re:Non è proprio roba da poco   4/10/2005 12.31.26 (41 visite)   alylia (ultimo)

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