Bloody Mary

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Nick: Franti
Oggetto: Bloody Mary
Data: 4/10/2005 15.59.13
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Chissà come starà il mio stomaco fra vent'anni.
Qual'è la condizione del mio stomaco, adesso?
Non lo so.
Però so qual’era la condizione del mio stomaco due mesi fa, all’incirca.

Bruciori.
Dolori intensi ed improvvisi che mi piegavano in due.
Medico.
Prescrizione medica per una gastroscopia.
Clinica privata.
Gastroscopia.
Per poco non vomito l’esofago.
Mi scendono le lacrime.
Ma non per il dolore.
Mi tolgono quel tubo dalla pancia.
Vado al cesso, sputo l’impossibile, mi asciugo occhi e naso che perdeva liquidi ed esco.
sala d’aspetto.
Due ore dopo.
Relazione.

"Relazione: Stomaco normoconformato, con diffuse ed intense note flogistiche. Peristalsi regolare. Presenza di due lesioni ulcerativa in regione iuxtapilorica. In retrovisione piccola ernia iatale"

"Conclusioni: Ulcera pilorica. Ernia Iatale".

"Terapia: per 30 gg Pantorc 40 mg 1 cp. al mattino; Motilum 1 cp 20 min prima dei pasti"

"Consigli dietetici: E' consigliabile non assumere cioccolato, caffè, succo d'arancia o limone, bevande gassate, alcool, spezie, cibi grassi, frutta secca e pasti asciutti".

Comincio la cura.
Lo stomaco fa un male cane, spesso.
Una compressa di Pantorc, appena mi sveglio.
Alle sette meno un quarto, più o meno.
Che due coglioni svegliarsi alle sette meno un quarto e ingoiare una compressa di Pantorc.
La butto giù con una tazza di caffè.
Lo so che non fa bene, ma tant’è che così mi va.
Di ingoiare il Pantorc.
Due compresse di Motilium: una prima di pranzare e una prima di cena.
A pranzare non pranzo mai.
Quindi due compresse di Motilium.
Una all’ora di pranzo, senza pranzare, e una prima di cena.

Sto attento a quel che mangio.
Non sempre.
Non sto attento a quel che bevo.
Ma cerco di limitarmi.
A fumare fumo.
Sarò incosciente ma se rinuncio a tutto c’est finì.

La cura comunque sembra funzionare.
Lo stomaco mi fa sempre meno male.
Ogni tanto sento un fastidio dentro.
Come le mani di qualcuno che si muovono nell’intento di costruire un Origami a forma di gabbiano.

Per un mese, per Quel Mese, il mio stomaco è andato quasi una meraviglia.
Come se qualcuno m’avesse fatto un incantesimo.
Ma non creo ai maghi.
Né tanto meno alle maghe.
Le donne maghe che ti incantano sono come le donne che ti fanno volare.
Non esistono più da tanto tempo.
E poi, vicino a me, non c’era nessun mago
Men che meno intento a mirare il mio stomaco, per guarirlo.
Al massimo c’era una strega.
Sarà stata lei a far funzionare il mio stomaco?
Non saprei.
Un poco credo di si.
Anzi, mi fa piacere pensarla ‘sta cosa.

Un mese dopo.
All’improvviso mi vengono delle contrazioni.
Dolore forte e fastidioso.
Che cazzo succede, visto che bevo anche n numero minore di Invisibili alla Menta Bianca?
Nello stomaco sento un sapore acre.
Sembra Bloody Mary.
Come si prepara un Bloody Mary?
Ecco gli ingredienti:

3/10 di Vodka
6/10 di succo di pomodoro
1/10 di succo di limone
2 gocce di salsa Worcester
Uno spruzzo di Tabasco
Sale di sedano
Sale e pepe

Si prepara così.
Mettere alcuni cubetti di ghiaccio nello shaker e aggiungere vodka, pomodoro, limone, sale, tabasco e worcester.
Agitare bene per 6-8 secondi, lasciar riposare un attimo e riprendere poi più lentamente e versare nel bicchiere ben ghiacciato.
Spolverizzare con un pizzico di pepe e servire.

Io fino a qualche anno fa, prima di passare all’Invisibile alla menta bianca, bevevo sempre e solo Bloody Mary.
A parte che mi piaceva il suono delle due paroline "Bloody" e "Mary", "Mary" soprattutto e il perchè non ve lo dico.
A parte che mi piaceva il suono delle due paroline, dicevo, adoravo quel sapore acre che scendeva nell’esofago.
Certo, era poco alcolico e non ti gambizzava quasi mai, ma era piacevolissimo da bere.
Quel sapore acre che scendeva nell’esofago ti faceva compagnia.
Un sacco di compagnia.
A casa avevo tutti gli ingredienti.
Preparavo Bloody Mary che bevevo da solo o con amici.
Quel sapore acre mi faceva compagnia a casa, quando ero solo, o con gli amici, quando mi sentivo solo anche con loro.
Quel sapore acre mi faceva compagnia nei bar, nei pub, nelle discoteche, in vacanza, a casa di Anna, in auto, a casa di William, al Velvet, in un locale a Salerno con una puttana che mi chiedeva da bere, senza doppi fini, e mi faceva tenerezza, e al concerto dei Depeche Mode a Milano che cantavano Strangelove e io e Anna che ci baciavamo in bocca, al centro della pista del palazzetto, con un gruppo di ragazzi in cerchio che saltavano guardandoci divertiti, quasi a congratularsi con noi.
Dappertutto.
Quel sapore acre mi faceva compagnia dappertutto.
E mi faceva credere a incantesimi, maghi e magie.
E anche a streghe e sabba sotto alberi di noce, in provincia di Benevento.

Ma, dopo un po’, quella compagnia finì.
E passai all’Invisibile alla Menta Bianca.
Micidiale.
Bevine due e al terzo trova una poltrona, che è meglio.

Sono molto metodico nella scelta di ciò che voglio bere.
E anche abitudinario.
Se scelgo un cocktail lo scelgo con lucidità.
Come atre cose che non mi va d elencare.
Se scelgo un cocktail, ad esempio, quello sarà il mo cocktail per anni.
Per anni il sapore acre del Bloody Mary m’aveva fatto compagnia dappertutto.
Poi era sparito, in ossequio alla solitudine piacevole dell’Invisibile alla Menta Bianca.
Nel senso che non sempre la solitudine è una piaga.
A volte è un rifugio.
Un marsupio di canguro e tu sei il cangurino.

Ma quindici giorni or sono contrazioni fortissime allo stomaco che era guarito.
O almeno così pensavo fosse.
Dolore forte e fastidioso.
Nello stomaco sento un sapore acre.
Sembra Bloody Mary.
Cazzo, avevo dimenticato quel sapore acre.
Quel sapore che mi faceva compagnia dappertutto
Anche al concerto dei Depeche Mode a Milano che cantavano Strangelove e io e Anna che ci baciavamo in bocca, al centro della pista del palazzetto, con un gruppo di ragazzi in cerchio che saltavano guardandoci divertiti, quasi a congratularsi con noi.
Ma quel senso di compagnia, il giorno delle contrazioni, era assente.
V’era solo il sapore acre del Bloody Mary.
Acre e lucido.
Lucido come certe mie scelte, in tema di cocktail e non solo.
Niente.
Nessun senso piacevole di compagnia.
Solo un sapore acre.
Che poi divenne ferroso.

Il dolore era forte e mi veniva da vomitare, per le contrazioni.
Sentivo di vomitare bile.
Scappo al cesso.
Poggio le mani del bordo del lavabo e vomito.
Più che senso di vomito era una specie di esigenza ad effettuare uno sputo prolungato.
Mi sentivo sudato.
Il sapor acre saliva per l’esofago, avvicinandosi alle pareti della bocca, velocemente.
E più saliva e più quel sapore acre, che non faceva compagnia, diventava ferroso
Fino a quando non vomitai.
O sputai in maniera prolungata.

Aprii gli occhi e vidi il Bloody Mary nel lavabo, sparso e mischiato a saliva.
Ma non era Bloody Mary.
Non c’era più neppure l’odore acre.
Ma solo un ex odore acre che era diventato un odore ferroso.

Nei giorni successivi ho visto il Bloody Mary che non era Bloody Mary per almeno una volta al giorno.
Aldilà di questo cazzo gioco di parole.

Bruciori.
Dolori intensi ed improvvisi che mi piegavano in due.
Visioni reali di Bloody Mary che non è Bloody Mary nel lavabo.
Medico.

"Ah…Piero..dobbiamo approfondire…"

Prescrizione medica per una nuova gastroscopia.
Clinica privata.

In questa cazzo di clinica privata qua non c’è mai un comitato di benvenuto adeguato.
Aldilà dell’adeguatezza o meno del comitato, la verità che un comitato di benvenuto non esiste proprio.
Una cameriera in topless non c’è.
Solo un’infermiera con un sacco di carne addosso, distribuita in modo maldestro.
E proprio il modo maldestro in cui è distribuita quella carne che fa sì che quell’infermiera sia un’infermiera quasi morta.

Gastroscopia.
Per poco non vomito l’esofago.

Mentre emetto suoni gutturali, il medico fa:

"Un po’ di pazienza su. Sii bravo, ti infiliamo un sondino nella sonda principale, preleviamo un pezzettino di stomaco e così dopo lo portiamo ad analizzare. Da bravo su…"

Penso:

"Ehi, ma chi cazzo crei di essere? Patch Adams che parla con un bambino malato?".

Ma ‘sta cosa la penso ma non la dico.
E non soltanto perché non posso parlare.
Continuo ad emettere suoni gutturali.
Mi scendono le lacrime.
Ma non per il dolore.
Tolgono il sondino che ha prelevato un pezzo del mio stomaco.
Mi tolgono anche il tubo dalla pancia.

Vado al cesso e per poco non vomito.

"I risultati può ritirarli fra sette giorni"

I risultati li ritirerà mio fratello tra sette giorni.
Io lavoro di mattina.
Cazzo.

Venerdi scorso era il settimo giorno.
Ero a lavoro.
Cellulare.
Trovo in rubrica "Rocco.
"Rocco".
Chiamo.
Rocco risponde.

"Uè Piè, dimmi"

"Ehi, no, dimmi tu. Allora? Ritirati i risultati?"

"Sì Piè, tutto ok, ritirati.

"Ah bene, e hai parlato con il medico? Come sono andati ‘sti risultati?".

"Una chiavica Piè".

Ho odiato quel termine.
Una "chiavica".
L’ho odiato con tutte le mie forze.
Non ho odiato mio fratello, ma la sua voce s.
Insieme a quel "una chiavica".

Nei prossimi giorni day hospital.
Altri accertamenti.
Non è niente di definito.
Il mio stomaco e le mie presunte ulcere piloriche che non sono solo ulcere piloriche sono diventate un mistero.
Un mistero come le piramidi, come le teste dell’Isola di Pasqua, come lo Yeti, il Bigfoot e il Chupacabra.
Un mistero come i Dolmen e i Menhir, come le Scimmie di Mare e Atlantide.
Un mistero come i maghi e le streghe e i sabba sotto gli alberi di noce.

Il Bloody Mary mi ha lasciato da due giorni.
Il sapore acre e ferroso che non fa più compagnia, no.
Non mi ha lasciato.
E non mi ha lasciato neppure la visone dell’infermiera quasi morta con un sacco di carne addosso, distribuita in modo maldestro.

Paura?
Oddio.
Non saprei.
Ma non è questo il problema.
Vorrei ibernarmi, però.
Anzi, farmi ibernare.
Da solo non credo potrei ibernarmi.
Mi farei ibernare, sì.
Con un walkman nelle orecchie che suona Incantevole.

"Fuori è un mondo fragile
Ma tutto qui cade
Incantevole
Come quando resti con me".

Vorrei farmi ibernare.
E svegliarmi fra vent’anni.
Se fossi ibernato, tra vent'anni avrò ancora l'ulcera pilorica che non è, forse, solo ulcera plica?
Non lo so, però se non fosse guarita non comincerei la cura di Motilum e Pantorc.
Odio i medicinali.

Però sono sicuro che fra vent’anni, al mio risveglio, abbandonerò l’Invisibile alla Menta Bianca.
Così come abbandonai il Bloody Mary.
Sceglierò il mio nuovo cocktail lucidamente.
Devo sceglierlo bene.
Deve essere un cocktail efficace, capace di riportarmi a incantesimi, maghi e magie e a streghe e sabba sotto alberi di noce, in provincia di Benevento e farmi vedere salici piangenti che ridono, prestando un po’ di attenzione.

Cercherei di scegliere il mio nuovo cocktail a bordo di un taxi con l’effige di Barman sul cofano anteriore, abbassando il finestrino e facendo entrare nell'abitacolo l’aria amara delle sei del pomeriggio, per il mio ritorno a casa".

Poi passerei davanti a un Cinema Porno di Serie B, come quelli che non esistono più, con una insegna rosso ruggine che ripete: "Vietato Ai Minori Di Anni 18. Se Siete Contro Le Luci Rosse Non Entrate".
Ci entrerei e mi piacerebbe scoprire che era una gran presa per il culo.
E che trasmettono "Big Fish".

Alla fine del film avrò fatto la mia scelta.
Nessun cocktail.
Ma una grappa.
E mi ritroverei alla festa tra amici, con un bicchiere di grappa che si spacca tra i denti, alla fine.
Che è una cosa che ti stordisce.

E con un in mano un quotidiano ove v’è scritto che Johnny Freak è ancora vivo.
Evviva!

E poi ritrovare lei con una congiuntivite e un occhio chiuso.
E io di fronte a consolarla:

"Non vale la pena di guardare il modo con due occhi".

E ne chiuderei uno.

E ti connetterei alla mia assenza di gravità...