Nick: AnJeLiCa Oggetto: la depressione Data: 27/7/2003 22.26.59 Visite: 24
MALATTIA DELL'UMORE O DELLA VOLONTA'? La depressione è una malattia che poggia sulla tristezza senza speranza di guarire, sul sentimento di colpa e sul dolore morale così grave da far avvertire le emozioni pesantemente frustrate e chiuse in una gabbia di sofferenza. Vengono coinvolte infatti diverse espressioni dell’attività mentale quali l’umore, la psicomotricità, il pensiero e gli istinti. Sono presenti inoltre sintomi neurovegetativi interessanti la libido, il sonno e l’appetito, nonché alterazioni dei ritmi nictemerali ( sonno – veglia ) e stagionali. L’umore depresso è un sentimento costante anche se alcuni pazienti maschi sono portati a minimizzare oppure a negarne l’esistenza, sovente per paura di essere giudicati troppo fragili o perché ritengono questa sofferenza non primaria, come sarebbe nella realtà, ma correlata con altri sintomi. Nelle formi più lievi di depressioni o nelle fasi iniziali della malattia , il disturbo dell’umore può essere vissuto come un’ inadeguata modulazione affettiva o in alternativa come una spiccata instabilità emotiva. Nelle fasi acute l’umore depresso è sempre evidente e si presenta con profonda tristezza, dolore morale, disperazione, sgomento, accomunati all’annullamento dello slancio vitale. Lo scoramento, l’irritabilità e l’ansia divengono pervasivi, tramutandosi in costante tormento e tensione interiore. Il dolore psichico è spesso così importante da superare qualsiasi altro tipo di sofferenza.
Nella depressione vi sono solo disturbi psichici? Si può rispondere con sicurezza di no. Perchè importanti segni fisici come insonnia, stanchezza, perdita dell'appetito, impotenza o frigidità tendono usualmente a comparire fin dall'inizio della malattia, magari anche a precederla. I più ancora oggi parlano di "esaurimento nervoso" e non di depressione quando avvertono in se stessi i sintomi che ho descritto e che non superando una certa soglia di intensità danno al paziente l’impressione di avere a che fare con un disturbo fisico, male inquadrabile fin quando non compare la sofferenza morale. Che cosa succede al paziente depresso? Dall'interazione della componente psichica e fisica della malattia viene annullata la volontà dell'individuo colpito. che si sente incapace di continuare quello che ha sempre fatto perchè gli sembra di dover affrontare tanta fatica paragonabile a quanta ne sarebbe necessaria per sollevare un macigno. In questo stato d'animo marcato dalla convinzione di una inguaribile incapacità, diviene importante il bisogno di aiuto e di comprensione del paziente per cui dicendogli di reagire e metterci buona volontà, non si fa altro che aumentare il suo senso di colpa per non riuscire ad essere come tutti vorrebbero, lui compreso, se stesse bene, esponendolo per di più ad un rischio grave da non escludere mai nella depressione. Di quale rischio si tratta? Il rischio di suicidio è reale nella depressione, specie se grave, perchè nella mente del paziente, affranto dal cambiamento in negativo della sua persona, alberga costantemente il pensiero della morte, vissuto come desiderio di liberazione dalla grave e insopportabile sofferenza morale che a torto, viene ritenuta immutabile, anche perchè compromette lavoro, vita familiare e relazioni sociali. In condizioni meno drammatiche proprio il significato della vita sbiadisce, fino a perdere l’interesse per l’esistenza da parte del paziente.
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