Nick: sunrise82 Oggetto: non voto Data: 16/10/2005 12.36.35 Visite: 193
Sicuramente vi sarà già ben nota, in ogni caso vi ripropongo alcuni punti su cui si basa la nuova legge elettorale. Come ben sapete sono aboliti i collegi uninominali con cui venivano eletti i tre quarti del Parlamento e viene introdotto il sistema proporzionale: ogni partito può presentarsi singolarmente o come parte di una coalizione. Viene anche introdotto il premio di maggioranza: garantisce il raggiungimento di 340 deputati per la coalizione (, teoricamente, il singolo partito) che ottiene più voti. All'opposizione restano 277 seggi. Vanno poi aggiunti i 12 seggi della circoscrizione Esteri. I candidati saranno presentati in liste bloccate sulla base delle circoscrizioni: non sono possibili indicazioni di preferenze.Non è più previsto lo scorporo. È stata cancellata la norma sulle cosiddette preferenze improprie: prevedeva la possibilità di scrivere sulla scheda il nome di un candidato. La legge, invece, prevede che si possa apporre «un solo segno nel rettangolo contenente il contrassegno della lista prescelta». Le indicazioni dei nomi saranno predefinite quindi dai partiti o dalle coalizioni: agli elettori non sarà concessa alcuna scelta se non quella tra le liste. Sono previste 3 soglie di sbarramento per la Camera: il 10% per le coalizioni, il 4% per i partiti non coalizzati e il 2% per i partiti che fanno parte di una coalizione. I voti dei partiti che non raggiungono il 2% vengono conteggiati, ma per il riparto dei seggi vengono considerati soltanto quelli presi dal miglior perdente al di sotto del 2%. Tre le soglie di sbarramento anche per il Senato: 20% per le coalizioni, 8% per i partiti non coalizzati e 3% per quelli che fanno parte di una coalizione. Il Senato deve essere eletto su base regionale: era uno dei vincoli da rispettare per evitare l'incostituzionalità. Secondo le nuove norme la rappresentatività regionale del Senato sarebbe garantita dall'introdouzione di un premio di coalizione regionale. In pratica è un premio di maggioranza che si calcola su base regionale: la coalizione che ha più voti in ogni singola Regione avrà almeno il 55% dei seggi attribuiti a quella Regione. E' previsto un unico capo della coalizione.Il termine "capo" è esplicitamente indicato nel testo e ha provocato anche vivaci discussioni in aula: è la prima volta che viene utilizzato in una legge per indicare la guida politica di partiti e coalizioni. La scelta è nata da una modifica: dopo le obiezioni del Quirinale (la designazione del premier è pur sempre riservata al Capo dello Stato) è stata introdotta una norma che prevede appunto l'indicazione del «capo della forza politica» pur «restando ferme le prerogative del Presidente della Repubblica previste dall'articolo 92». Quindi, secondo la nuova norma, "i partiti o i gruppi politici organizzati tra loro collegati in coalizione che si candidano a governare, depositano un unico programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come unico capo della coalizione". I partiti presenti dall'inizio della legislatura in Parlamento (quello italiano o quello europeo) non dovranno più presentare le liste per partecipare alle elezioni successive. La legge infatti specifica che i partiti o i gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in entrambe le Camere dall'inizio della legislatura e i gruppi che abbiano almeno un seggio nel Parlamento europeo, non dovranno raccogliere le firme per la presentazione delle liste elettorali. Lo stesso vale per i partiti o i gruppi politici rappresentativi di minoranze linguistiche che abbiano conseguito almeno un seggio in occasione delle ultime elezioni per la Camera o per il Senato. La nuova legge tutela le minoranze linguistiche, coalizzate o non coalizzate, con una norma che prevede che nelle Regioni a statuto speciale potranno accedere al riparto dei seggi superando la soglia del 20%. Nella nuova legge elettorale non c'è spazio per una maggiore rappresentanza femminile. È stato bocciata l'emendamento che prevedeva l'obbligo di candidare una donna ogni tre uomini e che introduceva. Io oggi non mi presenterò in seggio, ritengo, queste primarie, un non sense. Aspetto, trepidante, il commento di berlusconi, domani.
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