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Nick: FandangoL
Oggetto: San Pietroburgo (Lunghis)
Data: 27/8/2003 11.6.20
Visite: 32

Salve a tutti!
Dopo lunga assenza torno all'azzeccamento (anche se un pochino ho lurkato nell'ultima settimana), per raccontarmi della mia avventura in terra russa!
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Guida per il turista a San Pietroburgo
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Per chi pensasse che e' caduto il muro di Berlino consiglio un bel viaggetto in Russia. Avra' subito modo di ricredersi. Quando andai (due mesi prima della partenza) a parlare con l'agenzia di viaggio e mi venne detto:
"Uhm, due mesi per chiedere il visto d'ingresso. Sono un po' pochini"
mi ero meravigliato. Ma l'URSS non era finita?
Poi, all'atterraggio a San Pietroburgo, mi sono reso conto che li' non se ne e' accorto nessuno che il tempo e' passato. Nell'aereo ti consegnano un foglietto da compilare dove devi indicare:
1. Quanti soldi ti sei portato
2. A quale albergo stai
3. Se fai delle gite in altre citta'
4. Se hai walkman, CD, macchina fotografica, cell,...
(a parte se hai pistole, bombe, armi chimiche! Giuro!)
Alla prima (!) dogana, una funzionaria (vestita come nella canzone Nikita di Elton John) compila il foglio nelle parte riservate a loro. Me lo riconsegna e con uno stentatissimo inglese mi spiega che lo devo dare alla reception dell'albergo.
Passo la seconda dogana, dove altri militari mi ignorano bellamente e mi fanno segno di passare (erano quasi le 22). Vado a prendere il taxi che avevo prenotato per andare all'albergo.
Il tassista non parla inglese e quindi osservo dal finestrino il panorama; se non fosse per le strade ad otto corsie penserei di essere nella 167. Ovunque palazzoni enormi tutti uguali. Buio alle finestre.
Arrivo all'albergo ed e' esattamente come lo immaginavo: due palazzoni di 13 piani, larghi come un campo di calcio e collegati da un corridoio centrale. Piove a dirotto. Fa freddo (la temperatura ad agosto e' sempre tra 8 e 18 gradi).
Alla reception dell'albergo consegno i documenti ed il foglietto della dogana e mi spiegano che lo devo ritirare alla fine della vacanza. Loro ci scriveranno che effettivamente ho dormito li'. Se non lo ritiro alla dogana verrei arrestato come clandestino!
Vado nella mia stanza e mi avvilisco. A terra c'e' una moquette mezza bruciacchiata. Il bagno e' un buco e lo scarico non funziona. Il sapone e' un pezzo di una qualche schifezza sfusa (usarlo manco a parlarne).
Penso: "Vabbe'" e mi rimbocco le maniche. Riparo lo scarico e decido di comprare sapone e shampoo.
Siamo quasi al circolo polare artico ed il sole sorge alle 6 del mattino. Tramonta alle 22.45. Si cena al sole (e solo a quell'ora la temperatura e' decente).
Il primo giorno si va alla Prospettiva Nevskji (proprio quella di Battiato) in metropolitana.
Vedo ovunque piccoli chalet che vendono solo alcolici e mi chiedo come mai; lo scopriro' solo al pomeriggio.
La metropolitana di San Pietroburgo e' un vero cesso; puzza di piscio, vento e caldo tropicale. Faccio un abbonamento per 10 corse (54 rubli, meno di 2 euro) e mi avvio in basso con la scala mobile. E' talmente profonda che sembra di scendere all'inferno.
Arrivato in basso scopro (con molta soddisfazione) che le corse sono ogni 3 minuti (!) e quindi non rischio mai di rimanere a piedi.
Prendo la metro; il vagone sembra quello della vecchia funicolare centrale di Napoli, tanto e' sporco e rotto, ma fila via velocissimo (sembra un treno Intercity).
Intorno a me noto solo gente dalla faccia triste.
Solo dopo 3 giorni vedo una ragazza ridere; mi giro e scopro che non l'avevo notato soltanto io. Chiedo:
"Ma voi russi siete sempre cosi' tristi?"
La risposta praticamente non c'e'. I russi sono gente molto orgogliosa e non parlano mai male della loro terra. Di autoironia manco a parlarne.
La prospettiva Nevskji e' una strada lunghissima, tipo corso Garibaldi. Inizio a percorrerla e vedo i negozi russi: Prada, Armani, Canali, Valentino, Max Mara.
Vedo anche i caffe': "Lavazza, Illy, Nescafe'".
E i pub: "Mac Donald" (pero' scritto in cirillico!).
E i ristoranti: "Mamma Roma, Bella Napoli, Italian Kitchen".
E penso: "Questi sono proprio ridotti male".
I palazzi del centro sono bellissimi; tutti quelli che non sono di banche sono in pratica dei musei.
Entro nel primo museo a faccio un amara scoperta: c'e' un prezzo per i russi ed uno per gli altri (in genere tra le 5 e le 7 volte superiore, anche se in un caso era 33 volte!). Se vuoi fare foto altri 100 rubli!
Guide, audioguide, opuscoli e quant'altro non in russo manco a parlarne (salvo nell'Hermitage).
Ci fanno entrare e ci fanno indossare dei copriscarpe. Un segno di grande civilta' non entrare con le scarpe sporche nei monumenti. Dovremmo copiarlo in Italia.
Se sei russo ti dividono in gruppetti di 20/30 persone e c'e' la guida che ti spiega tutto (compresa nel prezzo del biglietto); se sei straniero ti fotti.
Essendo in compagnia di una russa mi avvalgo di una traduzione simultanea e capisco. Non comprendo cosa possa interessare a chi non capisce, il visitare le 70/80 abitazioni in cui ha vissuto Pietro il Grande (tutte uguali: mobili fatti da lui, vestiti enormi, letto, scrivania, cucina).
Ma sono qui soprattutto per l'Hermitage e quindi vado a vedere cosa devo fare per entrare. Fuori c'e' un po' di coda e la mia compagna va ad informarsi; da lontano mi chiama e mi dice di avvicinarmi e...........
Sorpresa! La coda esterna prosegue nel cortile interno del museo, per diventare calca vicino alle casse. Saranno oltre 100 metri di persone ammassate in fila.
Il giorno dopo ci mettiamo in fila alle 10.20 (dieci minuti prima dell'apertura) e la fila e' gia' bella lunga (ci dicono che i primi sono li' dalle 7.30).
Finalmente, quasi alle 12, entriamo.
Il museo e' incredibile! Tre piani di opere d'arte ammassate ovunque. E' impossibile da visitare in un giorno (io il secondo piano non l'ho visitato).
Leonardo, Caravaggio, Picasso, Degas, Renoir,...
E' il paradiso dell'arte! E poi l'egittologia, i reperti romani, la Cina antica...
In ogni sala di ogni museo, in un angolo, una sediolina. Li' si siede una persona anziana che vigila. Se fai una foto ti chiede il biglietto per le fotografie, se ti avvicini alle opere ti allontana. Se hai bisogno di un chiarimento su un opera te lo dicono. Un buon impiego per i pensionati.
Faccio un altra scoperta piacevole. In quasi tutti i musei, all'interno c'e' un bar. Nei piu' grandi anche un ristorante. Nell'Hermitage addirittura un internet cafe'! All'ora di pranzo ci fermiamo un attimo (con i piedi gonfi) per mangiare qualcosina.
All'uscita capisco il perche' delle bottegucce di alcolici. I giovani russi passano i loro pomeriggi a bere ed ubriacarsi. Birra (bottiglioni da 2 litri!), vodka, gin tonic, ecc. (sempre fumando)
Comprano una bottiglia, la bevono, la abbandonano a terra. Arrivano alla bottega piu' vicina e ne prendono un altra.
Li' a San Pietroburgo tutti i negozi chiudono alle 23. Le botteghe di alcolici sono invece quasi tutte 24 ore su 24! (ed anche le rivendite di sigarette).
Contemporaneamente capisco come i russi anziani fanno a tirare avanti. Girano di notte per le strade e raccolgono bottiglie vuote. Poi le cambiano, come rese alle botteghe, in cambio di piccole somme.
Povera gente penso, faremo la stessa fine cone le nostre nuove pensioni.
In giro c'e' un sacco di malavitosi invece; bmw e mercedes, ma soprattutto enormi fuoristrada. Lucine blu e fendinebbia sempre accesi, sgommano e se ne fregano dei pedoni e dei semafori.
Di notte, dopo mezzanotte, a metropolitana chiusa, girano delle auto tutte scassate. Quando attraversi ti tagliano la strada e ti chiedono se vuoi essere trasportato da qualche parte. La mia ragazza ne e' terrorizzata: molte ragazze salite su queste auto non sono mai piu' tornate. Le chiedo: "Ma, dimmi un po', piu' meno in che numero?". Lei: "Nella mia citta' piu' o meno una al giorno". Sono terrorizzato per lei.
Sono in Russia e quindi mangio cibo tipico russo: carne stufata con le carote, brodo di carne con le patate e le verdure, brodo di salmone e patate (buonissimo) e pizze fritte con un formaggio tipo ricotta, o con la carne. Stranamente dolci tipici se ne vedono pochini. La mia ragazza mi ha pero' portato lei una cosa: una specie di torta fatta di pan di spagna e miele. Troppo dolce, quasi da disgusto.
Da bere birra; la birra' piu' diffusa in Russia e' la birra Baltijka. Produce dieci varieta' di birra e come le chiama? Baltijka 0, Baltijka 1, 2,... fino a 9!
Il vino invece e' un po' dolciastro e non mi piace.
Ovviamente spendo un po' di soldini e provo il caviale (ma, sinceramente, non mi dice nulla)
In ogni caso, se non siete troppo schizzinosi, il cibo locale non e' male, e con quel freddo aiuta.
Il costo e' abbordabile. Si mangia in due con 500-600 rubli (meno di 10 euro) e in un risporante elegante con 1400 (circa 35 euro). Chissa' la mucca pazza.
Noto che in ogni negozio c'e' una o due guardie giurate armate. Non c'e' il pagobancomat, ma il bancomat vero e proprio (e' divertente vederlo in un negozio di caramelle).
Vogliamo andare in un ristorante elegante. Fuori tutte auto di lusso. Entriamo e ci sediamo. Un cameriere ci porta il menu' e scegliamo. Lo chiamiamo per ordinare e viene il capo cameriere che ci dice:
"Qui e' chiuso per disinfestazione"
(ma come, abbiamo incrociato un cliente entrando)
"Qui non accettiamo carte di credito"
(pezzente di merda ti infilo tanti di quegli euro nel culo che li cachi fino al mese prossimo)
"Si ma ora la cucina e' chiusa"
(Alle 20.00 della sera? Ma che mangiate la notte?)
Sfortunatamente le risposte non gliele ho potute dire. Tutta la conversazione si e' svolta in russo tra il cameriere e la mia ragazza. Dopo che lei e' stata insultata piu' volte piange e scappa via.
La ritrovo. Dopo quasi mezz'ora di pianto mi spiega. Vorrei andare dentro a rompere il muso a quel buzurro ma lei mi dice: "Andiamo via, ti prego".
Andiamo ad un altro risporante a mangiamo proprio bene.
Altra amara scoperta; qui rubano un po' tutti.
La cameriera mi porta il conto, 540 rubli. Ne metto 600 sul tavolo e lei li porta via (li' non si usa la mancia). Aspetto. Aspetto quasi mezz'ora, poi noto all'uscita del locale la cameriera, vestita normalmente e non in "divisa", sgattaiolare fuori e correre.
Mi incazzo e andiamo a parlare con le altre cameriere, le quali ci ignorano completamente: "Il vostro resto? E come facciamo a sapere che non ci volete fregare?"
Voglio chiamare la Polizia ma la mia ragazza mi ferma: "E' peggio. Qui in Russia la Polizia e' corrotta; probabilmente finirebbero con l'arrestare te". Andiamo via.
Lei mi fa: "Cosa dirai di tutto questo quando tornerai in Italia?"
"Che vuoi che dica. Che state inguaiati. Il posto e' bellissimo ma la gente e' una merda".
Per chi non lo sapesse San Pietroburgo e' un po' come Venezia. Tutta costruita su isolette che affacciano sul fiume Neva.
Due cose da fare assolutamente: la gita per i canali di San Pietroburgo (con spiegazione in russo delle bellezze architettoniche) e la gita di notte.
A mezzanotte tutti i ponti sulla Neva si alzano e la citta' viene divisa in due. Con una barca (con tanto di ristorante) potete attraversare tutta la citta' (la gita due 2 ore). Bellissimo! (anche se fa un freddo).
Il penultimo giorno andiamo a vedere le fontane di Peterghoff. La reggia di Pietro il Grande costruita sul Mare del Nord. La guida ci dice che per farla sono morti piu' di mille schiavi e che a quel tempo ogni fontana (sono centinaia) era tenuta attiva a mano da schiavi.
Penso: Pietro il Grande? Grande uomo di merda!
Il mare del Nord e' strano. L'acqua e' grigia e sembra quasi immobile. La Finlandia e' a un passo (come Capri da Napoli).
Ma il posto vale la pena di vederlo. Fontane di ogni tipo. Tantissimi aneddoti ed un laghetto dove pescare le carpe (!), sin dal tempo di Pietro. Chiunque, pagando, poteva entrare e pescare al suo lago privato (schiavi inclusi).
L'ultimo giorno andiamo al palazzo di Caterina. I biglietti di ingresso sono a numero chiuso e ci dicono che c'e' gente in fila dalle 6 del mattino!
Prendiamo il treno alle 6 e arriviamo alle 6.30. Quando arriviamo gli uomini delle pulizie ci dicono: "sbrigatevi che c'e' gia' gente in fila".
Fa un freddo cane e c'e' solo nebbia.
Scopriamo che molti russi fanno i bagarini; fanno la fila al mattino e comprano i biglietti per russi a 100 rubli e, quando sono esauriti, li rivendono a 1000!
Arriviamo alla fila e ci sono 5 persone. Ci danno una lista e ci aggiungiamo. Siamo i numeri 46 e 47. Ma come? Qui ci sono solo 4 persone?
In realta' ognuno di loro ha segnato 10-20 nomi.
Di bagarini ne arrivano in continuazione, ed allo 8 del mattino i nomi sono piu' di 300 (saremo in 20 ad aspettare).
Arriva una signora e vede la lista. Legge sulla biglietteria: "solo 2 biglietti a persona" e dice:
"Qui vedo oltre 300 nomi ma solo una ventina di persone. Dove sono gli altri? Facciamo un appello e cancelliamo chi non c'e'".
Scoppia una casino e si decide di fare la fila alla biglietteria. Dalle 8.30 alle 10.30 pigiati come sardine.
All'arrivo della bigliettaia la bagarre. Bagarini che cercano di infilarsi nella coda scavalcando una barriera metallica. Da bravo napoletano Ne blocco due mettendomi avanti e, all'apertura della cassa, abbraccio la mia ragazza e la trasporto fin davanti alla cassa. Prendiamo i biglietti numero 4 e 5.
Corriamo al bar a bere un the bollente e ridiamo con quattro ragazze russe che hanno vissuto tutta l'avventura con noi (io rido solo, non parlano inglese)
L'ingresso e' alle 12.00. Anche li' tutti in coda per entrare nel museo e solita calca di persone che (anche senza biglietto) cercano di infilarsi.
Una volta entrati ci mettono davanti ad un varco. Devono fare gruppi di 30 persone perche' si entra solo con la guida. C'e' un varco accanto da cui entrano i gruppi organizzati. Ci scavalcano quattro gruppi (tutti di francesi) perche' davanti alla nostra fila c'e' una vecchietta che non si fa mai avanti per entrare. Dico alla mia ragazza: "Spingila dentro, altrimenti qui non entreremo mai".
Indossiamo i copriscarpe ed inizia la gita.
La sala del trono e' da rimanere senza fiato. Grande come un palazzetto dello sport, tutta coperta d'oro. 7 chili d'oro ci dice la guida.
Altra sala. Piu' piccola ma con piu' oro (9 chili).
Finalmete l'agognato traguardo: la sala d'ambra. Di solito e' chiuda ma il 2003 e' il tricentenario di San Pietroburgo e quindi la fanno vedere.
Bisogna esserci stati per capire. Non si puo' descrivere. E' di una bellezza incredibile. La guida ci dice che la sua ricostruzione (i nazisti se l'erano portata via) e' costata 20 milioni di dollari. Ci credo.
La guida ci accompagna fuori. In coda dalle 6.30 alle 12.45 per 40 minuti di museo!
La mia ragazza mi dice: "Non ricorderai questo come un bel giorno". Le rispondo: "Ci credo, ma ne valeva la pena tentare".
L'ultimo giorno sveglia alle 4 del mattino (il volo e' alle 7). Andando all'aeroporto vedo l'hotel a cui mi voleva mandare l'agenzia (il mio lo ha scelto la mia ragazza). E' a mezz'ora d'auto dalla citta' e senza metropolitana vicino. Avrei preso una inculatura megagalattica, agenzie di merda!
Ultima sopresa e' la dogana in uscita. Ne ho dovute passare 3 prima di arrivare al check in dell'aereo!
Un ultima nota:

Le donne russe sono di una bellezza incredibile! Bionde e brune; occhi azzurri e occhi scuri; visi orientali e nordici. Per ogni gusto.
Quasi nessuna porta il reggiseno (e non ne avrebbero motivo, vi assicuro) e, nonostante il freddo, sono acclimatate e vestono seminude (ma elegantissime).
La mia ragazza mi dice: "Nella nostra poverta' abbiamo imparato ad essere eleganti con poco". E' vero: povere ma belle.
Sara' poi che la mia era una accoppiata strana (italo-russa), ma in metropolitana mi guardavano tutte. Una serie di radiografie da capo a piedi.
In ogni caso le piu' belle i turisti non se li filano proprio. Ho visto diversi gruppi di italiani prendere dei pali micidiali. E poi dirigersi sulle meno belle.

Concludo dicendo semplicemente: andate in Russia se volete, che ne vale la pena, ma attenzione alle fregature (e al freddo).
L



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San Pietroburgo (Lunghis)   27/8/2003 11.6.20 (31 visite)   FandangoL
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