Nick: Casual Oggetto: SEMPRE X I PEROCCHI DELL'EURO Data: 19/10/2005 13.24.45 Visite: 188
da Il Manifesto di ieri... http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/18-Ottobre-2005/art116.html Dare un calcio al razzismo Migranti e bambini Iniziative in tutta Italia, e in Europa, per la Action Week, la settimana della convivenza multiculturale, organizzata da Fare ROSARIO DELLO IACOVO Scende in campo fino al 25 ottobre il mondo del pallone antirazzista, per la sesta edizione della Action week, settimana d'azione contro il razzismo. Migliaia le iniziative organizzate dalla rete F.a.r.e. (football against racism in Europe) in 35 paesi. Il calcio e la sua popolarità, la sua diffusione universale, come strumenti per costruire dal basso una cultura dello scambio fra i popoli, la messa in gioco reciproca delle identità. Un terreno di pratica della convivenza interculturale, la Action week, orientata quest'anno verso azioni specifiche che coinvolgono gruppi di migranti e minoranze etniche a tutti i livelli di gioco. A Casandrino, in provincia di Napoli la settimana europea del football contro il razzismo ha il volto di Roger Agicundè e della rete del terzo settore per l'immigrazione, dell'ambito «Napoli 5». Un'area di cinque Comuni a nord del capoluogo partenopeo, che comprende oltre 110.000 abitanti. Roger ha 42 anni, viene dal Benin e da 12 vive in Italia. E' il responsabile per l'immigrazione della Caritas di Caserta, oltre che il principale animatore dell'associazione Dadaa Ghezo. «Nata per dare un'idea dell'Africa e del nostro paese che non fosse soltanto quella dei bambini denutriti della tv, ma quella della nostra cultura e delle nostre tradizioni», dichiara visibilmente soddisfatto Roger, negli uffici dell'associazione a Casandrino. Qui si è svolta sabato scorso l'iniziativa «Il calcio contro il razzismo e le discriminazioni». Un fitto calendario di eventi, iniziato nel pomeriggio con un dibattito e culminato a sera con una festa in cortile, alla quale hanno partecipato italiani e migranti di varie nazionalità: dall'Africa ai paesi dell'est europeo. «Senza dimenticare il torneo di calcio con squadre miste - precisa Roger - e l'evento conclusivo del campo estivo 2005». Un'esperienza sviluppatasi nell'arco di due mesi, da agosto a settembre, con il coinvolgimento di quaranta bambini italiani e stranieri, in attività didattiche e ricreative. Un fatto importante per diffondere negli anni della crescita e della presa di coscienza del mondo l'idea che esistono altre culture e favorirne l'integrazione reciproca. «Lavoriamo molto coi bambini - dichiara Grazia Puca, vicepresidente di Dadaa Ghezo e responsabile della sede distaccata di Sant'Antimo -, cercando di risolvere innanzitutto il problema dei documenti per iscriverli a scuola». Spesso la documentazione è insufficiente o redatta in lingua madre, elementi che non agevolano l'impatto con una burocrazia, tradizionalmente poco elastica, come quella del nostro paese. C'è poi il problema delle vaccinazioni, «che però affrontiamo facendole ex novo. Grazie a una legge dello Stato abbiamo vaccinato bambini provenienti da molti paesi tra i quali, Bangladesh, Pakistan e Russia», conclude Grazia, che di professione fa l'infermiera. Racconta poi una storia paradossale, per fortuna a lieto fine, del preside di un istituto alberghiero d'Aversa e delle sue resistenze all'iscrizione di Madras, un ragazzino pakistano, oggi 20 enne, per il timore che fosse un kamikaze. «Sono questi i pregiudizi risibili, le convinzioni radicate nella parte oscura dell'immaginario dei nostri tempi, che cerchiamo di combattere con la Action week», afferma Daniela Conti la responsabile della F.a.r.e. italiana e dell'associazione Progetto Ultrà. Significativa la sua presenza al dibattito a Casandrino e alla due giorni proposta dagli ultras di Cava dei Tirreni, «Le giornate della solidarietà», giunta alla sua settima edizione. Quella cavese è una tifoseria tradizionalmente vicina al tema dell'antirazzismo, già impegnata in passato in progetti che hanno portato alla costruzione di un pozzo in Kenia e di una scuola nelle favelas brasiliane. Ma le iniziative fioriscono su tutto il territorio nazionale. Da quella organizzata sabato scorso da Antenna Europe Direct e la Nuorese Calcio in coincidenza con la partita Nuorese Calcio-Atletico Cagliari, quando prima del fischio di inizio della partita i giocatori e la terna arbitrale hanno indossato una t-shirt col simbolo della F.a.r.e. ed esposto al pubblico uno striscione con la scritta «diamo un calcio al razzismo». All'incontro «No al razzismo dentro e fuori gli stadi» organizzato venerdi 14 dall'Associazione Fasano Supporters, al quale sono intervenute delegazioni di ultras antirazzisti in rappresenta di varie curve d'Italia. Fino alla Street Parade contro il razzismo del 23 ottobre a Varese, organizzata da positi-VA, con concentramento alle 14,30 e corteo che attraverserà il centro della città. A livello europeo il clou si raggiungerà stasera e domani sera con gli incontri di Uefa Champions League nei quali ogni squadra sarà accompagnata in campo da bambini che indosseranno una maglietta con lo slogan «Unite Against Racism». |