Nick: ADP Oggetto: re:Aristotele Data: 28/8/2003 13.51.15 Visite: 9
Dio non può pensare, o meglio non deve. In quanto il pensiero sarebbe strumento di una evoluzione che in questo caso non avrebbe senso. Mi spiego. L'atto della creazione gode della perfezione, opera, appunto, di un'entità perfetta. Il fatto di apportare modifiche (vedi presunti "interventi divini" o "miracoli" eccetera), di dover "mettere a posto qualcosa", implicherebbe uno stato di imperfezione all'interno di una creazione perfetta. E tutto ciò, ovviamente, non quadra. Nessuta creazione che racchiude in sé il germe della perfezione richiede un intervento riparatore. Dio non pensa, perchè non necessita né di evolversi, né di agire, in quanto ha agito in principio, ed in modo perfetto. Piuttosto va visto (secondo me) come essenza che pervade ogni cosa, non come entità in senso classico. Basti pensare al concetto dantesco di angelo, entità priva di memoria, perchè l'unico suo compito è quello di contemplare Dio, e non essendo "distratto" il suo pensiero da altre cose, nel suo moto circolare attorno a Dio, non ha bisogno di memoria. Dio viene quindi visto come un'entità contemplata, e non come un'unità che contempla. Ecco perchè, secondo un concetto mio, ma che integra sinergicamente il pensiero di molti autori che in questo senso hanno dato molto più di Aristotele, Dio non pensa. Dici al tuo amici Aristotele di spendere meno soldi al bar della discoteca. |