Nick: z3n|gAta Oggetto: riti magici terza parte Data: 31/8/2003 10.55.4 Visite: 29
PREGHIERE - INNI - INVOCAZIONI Inno ad Elios Ascolta, o re del fuoco intellettuale, Titano dalle briglie d'oro, ascolta, dispensatore di luce, signore che possiedi la chiave della fonte della vita, e che sui mondi materiali dall'alto versi un copioso fiume d'armonia. Ascolta, giacché tu, che hai sede nel mezzo al di sopra dell'etere, e tieni il cuore dell'universo, circolo luminosissimo, tutto riempisti della tua provvidenza, eccitatrice della mente. I pianeti, cinti dalle tue fiamme perennemente vivide, sempre, con incessanti e infaticabili movimenti circolari, mandano a favore di quanti vivono sulla terra stille vitali, e ogni generazione, sotto i vostri ricorrenti corsi, rigermina secondo la legge delle Ore. Il fragore degli elementi fra loro cozzanti cessa, quando tu, che discendi da padre ineffabile appari. A te cede il coro inconcusso delle Moire; che torcono all'indietro il filo del destino ineluttabile, quando lo vuoi; giacché sommamente sei potente e vastamente signoreggi. Balzò fuori di vostra catena Febo, signore della sacra melodia; divinamente cantando, al suono della cetra, placa l'enorme flutto della generazione dal cupo muggito. Dal diffondersi della tua luce, che allontana i mali, nacque, dono soave, Peone, e sua salute diffuse, dopo aver riempito il vasto universo di balsamica armonia. Te cantano il glorioso padre di Dioniso; e te Evio-Attis negli ultimi recessi della materia, te delicato Adone altri chiamarono nei loro canti. E paventano la minaccia della tua agile sferza i demoni, agli uomini funesti, di cuor feroce, che alle nostre infelici anime ordiscono danni, affinché sempre nell'abisso della vita dal cupo fragore soffrano sotto il peso del corpo, bramosi del giogo, e dimentichino la dimora eccelsa e splendente del padre. Ma tu, ottimo fra gli dei, coronato di fuoco, nume beato, immagine del dio creatore di tutte le cose, tu, che le anime elevi, ascolta, e purificami da ogni peccato per sempre; e la preghiera di molte lacrime accogli, e liberami dal peccato che dà dolore, e tienimi lontano dalle espiazioni, placando l'occhio vigile di Dike che tutto vede. Ad opera del tuo aiuto sempre salutare concedi all'anima mia la luce purissima e beatissima, una volta dispersa la caligine, funesta ai mortali, prodotta da veleno e al corpo il magnifico dono d'una perfetta salute. Fa' ch'io diventi famoso e che, secondo il costume dei miei predecessori possa aver cura delle Muse dalle amabili trecce. Non turbato benessere, che nasce da amorosa pietà, se tu vuoi, concedimi, o signore, giacché facilmente puoi compiere. Tu, infatti, possiedi saldo ed infinito vigore. Ma se, per i fusi delle Moire, rotanti sotto i fili tratti dai movimenti degli astri qualcosa di funesto ci colpisce, distòrnalo con la forza dell'impeto tuo. Inno alle Muse Cantiamo la luce, che in alto solleva i mortali, cantiamo le nove figlie, dalla dolce voce, di Zeus possente, che le anime erranti nell'abisso della vita, con pure iniziazioni, opera dei libri che risvegliano le menti, liberano dalle cure funeste della terra, e ad esse insegnano ad affrettarsi a seguire un cammino che superi l'oblio dai flutti profondi, e a ritornare purificate all'astro, cui son congiunte, donde s'allontanarono, quando sulla costa, ove si nasce, precipitarono, rese folli dal desiderio dei beni materiali. Orsù, o dee, lo slancio mio ardente calmate, e furor sacro ispiratemi con le rivelazioni intellettuali dei sapienti, e la genia degli uomini superstiziosi non mi svii dal sentiero divino, luminosissimo, fecondo di splendidi frutti; ma fuori dal fragore della traviata generazione sempre possiate trarre alla luce pura l'anima mia errante perché sia piena dei frutti dei vostri alveari che nutrono la mente, e possegga sempre la gloria dell'eloquenza che seduce il cuore. Inno Comune agli Dei Ascoltate, o dei, che avete il timone della sapienza sacra, voi che, dopo aver destato il fuoco che in alto solleva, agli immortali riconducete le anime dei mortali, che hanno lasciato il tenebroso recesso, purificatesi con le iniziazioni ineffabili degli inni. Ascoltate, o salvatori possenti, e per effetto dello studio dei libri divini, mostratemi la luce pura, dopo aver dispersa la caligine, acciocché io possa riconoscere bene il dio immortale e l'uomo; e sotto i gorghi letei il demone malefico non ritenga per sempre me lontano dai beati; e nei flutti dell'orrida generazione caduta, l'anima mia, che pur non vuole a lungo errare, un'espiazione terribile non costringa nei ceppi della vita. Ma, o dei, guide di sapienza, fulgidissima, ascoltatemi, e a chi si affretta verso un cammino che porta in alto, rivelate i santi deliri e le iniziazioni delle parole sacre. l'ho sfilato da un sito con copyright
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