Nick: ADP Oggetto: AD UNA DONNA Data: 31/8/2003 11.24.55 Visite: 20
Hai vinto il tuo duello, ce l'hai fatta, trascini sul tuo corpo le ferite sanguinanti, che aggiungono valore al tuo trionfo. Perché l'uomo s'illude, e quando vince, lo fa con la potenza della spada, e la donna, risponde con l'acciaio del suo scudo. Se tu avessi risposto alle mie offese più lieve apparirebbe la condanna vergognosa, di un uomo che ha perduto la sua stima. Ma triste è la sconfitta di chi perde perché non ha più colpi da sferrare, infiacchito, miserrimo e ridicolo a sé stesso. I tagli che ti porti sui tuoi seni, mi squarciano da dentro poco a poco e la spada riporta al suo padrone i colpi inferti. Non vittima di uomo, ma di donna! che non facendo altro che parare mi obbligava a perder l'amor proprio in uno specchio! Ed io, rozzo e cafone, continuavo, a dissipare onor con ogni colpo incapacedi farmi una ragion dell'accaduto. Adesso io ricordo di una donna occhi caritatevoli ed afflitti mentre piange e fa delle sue lacrime un pugnale. Che ancora mi colpisce, mosso dalla mia stessa mano. Eterno, come il male che ti feci. (A Laura, sperando che un giorno, sia tu che io, riusciremo a perdonare me stesso. Ed augurandoti una vita degna, con un uomo degno.)
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