Nick: Casual Oggetto: Soliti Ircnapoletani Litigiosi Data: 31/10/2005 12.56.23 Visite: 446
Notte bianca si, notte bianca no. Capate virtuali in bocca con la pala. Di tutto di più nell'infuocato dibattitto ircnapoletano su quest'evento che ha finalmente toccato la nostra città. Amata da qualcuno, odiata da altri, amata e odiata da molti. Forse la maggioranza dei suoi abitanti. Anyway, la notte bianca, al di là del fiume umano e di chiacchiere riversatosi sulla Dea Partenope, ha dimostrato alcune cose certe. Innanzitutto che Napoli ha bisogno di profondi investimenti sul piano delle infrastrutture, dei trasporti prima di ogni altra cosa. Città tentacolare, costruita su un territorio collinare senza logica unitaria, con strade strette e non sufficienti alla mobilità, con una densità di popolazione altissima. Solo una grande rete di trasporti su ferro, un sistema di parcheggi ampio e razionale, una riduzione netta del traffico privato, possono garantire un livello di vivibilità più elevata. E la notte bianca ha dimostrato che i mezzi di cui dispone attualmente la rete sono assolutamente insufficienti. Tuttavia, proprio in virtù di questa considerazione, va premiato lo sforzo di quelle amministrazioni di centro-sinistra che sulla metro e soluzioni per il trasporto pubblico stanno puntando da tempo. Bisogna continuare cosi'. Un'altro elemento da sottolineare è la straordinario e immutato appeal che Napoli riesce ad esercitare in Campania, nelle regioni limitrofe, oltre che chiaramente a livello internazionale. Ci si aspettava al massimo 1 milione di persone, ne sono arrivati oltre 2. E teniamo conto che si tratta del DOPPIO degli abitanti abituali della città e, per giunta, tutti in strada contemporaneamente. Si stava stretti dice qualcuno, non avrebbe potuto essere altrimenti, rispondo io facendo 2 calcoli facili facili sull'estensione dell'area interessata agli spettacoli e la massa enorme di gente che l'occupava. Certo si poteva fare di più sul piano organizzativo. Ma è anche vero che certi eventi cosi' imponenti non possono essere testati che sul campo, il prossimo anno le istituzioni locali avranno un know-how certamente più qualificato per gestire la festa. Molto alta, poi, la qualità degli eventi, dislocati su aree diversificate. Altissimo il numero degli artisti napoletani coinvolti. Insomma, con tutti i limiti elencati, io credo che la notte bianca mostri alla nostra città la sua vera vocazione. Il turismo. Una città che deve offrire i suoi 3000 anni di storia, il centro storico più grande d'Europa (controllare per credere), le oltre 1000 chiese, i musei, le piazze monumentali e quelle incastrate come gioielli nel dedalo dei vicoli. Ma anche la sua cultura, la sua musica, il suo dialetto con la dignità letteraria di una lingua. Perciò dico: ben vengano serate come questa. Napoli deve risalire la china, ha bisogno di entrate, di risorse, di futuro, di posti di lavoro. Di eventi che facciano dire allo stupito cronista: solo 3 scippi durante la notte bianca. Quanti ne ho visti all'incrocio fra la Rambla e Carrer San Pau, a Barcellona, in poco meno di un'ora. E non facevano notizia.
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