Nick: Bisturi Oggetto: UN CHIRURGO Data: 4/11/2005 22.20.30 Visite: 113
nella solitudine asettica di una terapia intensiva sta finendo un grande uomo. un vecchio chirurgo che ha speso la sua vita alla cura dei malati. il mio maestro. colui che mi ha insegnato senza dirmelo, ma mostrandomelo, che la medicina non è una professione, bensì un'arte e una disciplina, è una religione in cui donare sè stessi. mettendo da parte la carriera, ha sempre combattuto in prima linea nella chirurgia d'urgenza in un periodo ed in un posto in cui la camorra gli ha sempre dato la possibilità di compiere veri miracoli. abituato alla scuola del policlinico, in cui c'è il terrore della goccia di sangue, e un'appendicectomia dura due ore e ci vogliono 6 persone ad aiutare il chirurgo, rimanevo incantato a vederlo fare grossi interventi con le mani che lavoravano immerse nel sangue ad occhi chiusi, in tempi rapidissimi. le domeniche che ero di guardia solo nel reparto, lo vedevo venire a controllarsi un operato che lo impensieriva, metteva le mani sulla pancia e chiudeva gli occhi, io trattenevo il respiro, era un momento mistico, lui era il santo. la chirurgia è non fidarsi mai, prevedere il pericolo nascosto, differenziare il sintomo ingannatore. lui, figlio di operaio, aveva un'unica arma che lo poteva proteggere: una preparazione enorme. al di là della semplice tecnica chirurgica, questi sono stati gli insegnamenti che mi ha trasmesso e per i quali gli sarò sempre grato, gli sarò sempre grato perchè mi volle con lui solo dopo aver completato la preparazione accademica. gli sarò grato perchè mi ha dato la possibilità di gioire della gratitudine delle persone. perchè mi ha trasmesso un senso etico della medicina che il policlinico aveva distrutto. sta morendo, solo ed anonimo. l'ultima diagnosi (emorragia addominale) l'ha fatta su di sè, ed ha capito che stava scivolando nel baratro. ma mi consola sapere che fuori ci sono persone che lo ricorderanno ai loro figli, perchè senza di lui non li avrebbero visti crescere, e chissà quanti destini sarebbero stati diversi. il mio. grazie. |