Nick: Casual Oggetto: I tifosi viaggiano come bestie Data: 7/11/2005 11.50.55 Visite: 458
Non è l'eccezione, ma la regola. Accade ogni volta che si va trasferta con un treno speciale, che di speciale non ha un cazzo, soprattutto se per speciale intendiamo qualcosa che ha delle connotazioni positive. Di positivo in questa storia c'è solo il rotondo 0 - 3 per il Napoli e la voglia di aggregazione e socialità di centinaia di ragazzi e di old boys partenopei. S'inizia presto alla stazione centrale, alle 6 di mattina, con celerini troppo nervosi e graduati che al minimo segnale di ressa urlano casco e poi carica e i manganelli rispediscono qualcuno nel mondo dei sogni. 35 euro per un treno senz'acqua corrente, se non quella dello scarico dei cessi, coi sedili modello metropolitana che per gli oltre 1000 km A/R risultano comodi quanto una sedia elettrica, con pochissime soste nelle stazioni e qualche stop di troppo in mezzo al nulla. Forse per evitare incontri pericolosi con altre tifoserie, oppure solo per dare precedenza a qualsiasi altro convoglio si trovi a passare di li', perchè i tifosi hanno meno diritti degli altri viaggiatori. Tanto male che vada si trova sempre il modo di dare la colpa a loro per qualsiasi cosa accada, sciorinando veline di questura e dati su quanto le nuove leggi abbiano ridotto la violenza negli stadi. Quello che accade fuori è zona d'ombra, materia misteriosa a disposizione della legge per imbastire una storiella qualunque a vantaggio del tifosotto seduto a casa comodamente davanti alla TV con la panza piena di maccheroni e ragù. Non ti puoi fermare, non puoi comprarti da mangiare, non puoi lavarti la faccia, se non con l'acqua minerale, tanto appena arrivi a Pisa ti tolgono i tappi dalle bottiglie e fa nulla se al ritorno devi sorbirti altre 5, 6 ore di treno senza bere, sei un tifoso. Inevitabile, quindi, che alla prima occasione propizia centinaia di persone si riversino nel primo bar aperto in una stazione ferroviaria e si verifichino resse e tarantelle, fra un altoparlante che ulula di un treno che sta ripartendo, la tua gola secca e qualche anima pia che tira il freno d'emergenza per evitare che un bel po' di gente resti col culo a terra, persa nella notte da qualche parte, a disposizione della vendetta degli uomini in blu. Viaggiare cosi' è scandaloso, lo è sempre stato e lo sanno meglio di me quelli che di trasferte ne hanno fatte centinaia. Ma è uno scandalo che non interessa a nessuno, un processo inutile perchè l'imputato è colpevole a priori, anche se la sua colpa è solo quella di volersi fare un panino e una bottiglia d'acqua dopo ore e ore di viaggio. E poi per uno strano paradosso ti ritrovi all'interno dello stadio senza che nessuno ti abbia chiesto il biglietto, anche se un ministro troppo zelante nei confronti degli interessi della pay-tv ha imposto che su quel biglietto ci dovrebbero essere le tue generalità. PS Nota di colore: quando fefy non c'è per il Napoli vale la regola del 3. Meditate gente, meditate.  |