Nick: sunrise82 Oggetto: re:diritto all'istruzione... Data: 9/11/2005 13.16.25 Visite: 9
personalmente ritengo la scorsa legge moratti profondamente deleteria per quanto riguarda l'istruzione scolastica che ne conseguirà, e che già è risultata alquanto debilitata dall'ultima legislazione in merito. Soprattutto per quanto riguarda la questione della privatizzazione, del previsto aumento del precariato, dell'annichilimento della ricerca, dell'appiattimento della qualità degli studi, delle previste nuove metodologie in merito alla scelta del corpo docente e alla considerazione dell'istituzione scolastica come una "spesa" che il governo ha da affrontare per la quale dunque apporre dei notevoli tagli. Inoltre si tratterebbe di riformare dall'interno una struttura che comunque non sarebbe assolutamente preparata a supportare un cosi radicale cambiamento: un esempio di cio lo abbiamo avuto con la riforma berlinguer, mostratasi un vero e proprio fallimento dal momento che l'intero sistema stesso non era stato adeguatamente formato per supportare sulle proprie vetuste basi un simile stravolgimento. La riforma moratti si propone lo stesso, e c e da dire in piu che si tratta di una legge (come saprete passata in parlamento per opera dello strumento di delega) che non prevede assolutamente un proprio piano di investimenti se non basato su una serie di promesse delle quali non c' è traccia alcuna sulla finanziaria nè c'è stato in passato alcun finanziamento da parte di tremonti. L'istruzione dunque è sociale, questo è assodato per quanto ritengo (un istruzione privata equivale ad essere un limite per un paese evoluto, nonche equivale ad essere un'ulteriore strumentalizzazione politica) Per mia opinione innanzitutto tengo a mostrare il mio sdegno nei confronti della riforma berlinguer, prima pietra miliare di tale degenerazione; il vecchio sistema, nel suo essere vetusto andava rivisto senza però modificare tutto quanto rappresentava uno dei punti di forza su cui l'italia poteva contare. Comunque sia, concordo sulla creazione di una piu chiara divisione, per quanto riguarda la scuola secondaria in istituti professionali e licei meglio definiti e a seguito dei quali si possa comunque proseguire gli studi in modo da ottenere una piu valida preparazione settoriale. L'eccessiva settorialità di cui soffriamo oggi però, mi trova profondamente discordante; il vecchio laureato era un tuttologo specializzato, il laureato di oggi è un giovane che non sa far nulla tranne che poco. Vedrei bene l'introduzione di una massiccia pratica ad affiancare la teoria a cominciare dagli istituti professionali e per finire in quelli universitari. Ho poca possibilità di farlo ma vorrei dilungarmi anche sugli aspetti di rilevanza che meriterebbe necessariamente il ruolo del ricercatore, che rischierebbe di estinguersi e che dovrebbe essere invece incentivato non poco, nonche su tutti gli altri aspetti collegati all'istruzione e che dovrebbero garantire ausilii per gli studenti e servizi a loro congeniali anche al di fuori degli istituti universitari (e per i quali sono previsti fondi) ma di cui, materialmente non si ha nota.
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