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Nick: mir
Oggetto: Sljivovica
Data: 13/11/2005 14.50.54
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Buona la Sljivovica. Cioè la c dovrebbe essere scritta diversa ma mi sfotto di trovare i caratteri speciali.
Sljiva = prugna in serbocroato e nelle lingue slave in genere. E dalla prugna si ricava un'ottima grappa. Se la prendi a Praga è dolcina e amabile tranne poi a stroncarti al terzo bicchierino. E' un attimo a trovarti a ballare la mazurka sul tavolo e fare la figura del solito italiano all'estero.
I poliziotti cechi sono molto tosti ma, alla fine, simpatici.
Se la prendi a Sarajevo ti danno una specie di acido muriatico. Forse 70 gradi che tutti buttano giù come se fosse acqua. E ridono. Ridono come matti come se avessero buttato nella canna tutta la filmografia di Stanlio e Ollio, extra inclusi.
Ce n'è anche una versione russa. E te pareva. Quei gran beoni di vodka, spesso si appassionano anche alla grappa. Lì è una seconda scelta.
Come quando esci in gruppo e quella che ti piaceva e che stavi puntando ti dà il due di picche e tu ti butti su quella che ci sta di sicuro. E ti piace di più.
Noi italioti (come ci chiamano i simpatici cugini francesi) abbiamo una cultura fatta di nocini, limoncelli e amari.
Se ci pensi sono quelle cose che prendi alla fine di un pranzo giusto per andare a dormire. Caldi, morbidi e moderatamente alcoolici. Tanto fuori non fa troppo freddo. Tanto domani è una giornata discreta.
Ma se fuori sono -20, se non vedrai un cazzo di filo d'erba fino a maggio, se lavori in una fabbrica per 8/10 ore al giorno. Allora il freddo te lo porti dentro. E via con la sljivovica.
O forse no. Anche se i giorni si posano lenti sulla testa tua e di chi ami. Anche se qualcuno vive come se fosse una condanna. Anche se c'è questo senso di non appartenenza. Anche se vedi la resa negli occhi di tua madre.
Allora viva la sljivovica.
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"Se qualcuno si suicida perchè ascolta le mie canzoni è solo un idiota in meno". Marilyn Manson
