Anni'80 e musica

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Nick: Viol4
Oggetto: Anni'80 e musica
Data: 17/9/2003 18.31.22
Visite: 17

Stai x i fatti tuoi, e la radio ti scaglia contro: "daylight turns to moonlight,
and I’m at my best…”
At my best... al mio meglio.
Eh già, “My ever changing mood”, The Style Council, sentito e risentito mille volte, in anni diversi,
ma sempre con le sensazione che “I’m at my best...”,
ed ora fa centro in modo diverso.
"My ever changing mood", ancora?
Ancora questi stati d'animo mutevoli?
sì, vabbè? può darsi che girando e rigirando torna: "I'm at my best".
Quante ce ne hanno dette, generazione sfigata,
senza senso, tagliati fuori dai movimenti degli anni ’70, cresciuti in piena onda di riflusso, yuppies, paninari, Drive-in, Dallas e Dinasty, socialismo rampante, Mrs. Tatcher, Reagan,
seni al silicone, spalline imbottite,
nani & ballerine…
Non cresciamo mai… può darsi.
“Goldrake generation” è un altro termine
che ci accompagna.
sì... alabarda spaziale è una parola d'ordine, embè?
E la musica, la musica di sottofondo…
Era triste, quella musica.
Cioè, il cosiddetto “Brit pop” che andava tanto,
era innegabilmente triste.
Basta sentire l’attacco di “fade to grey” dei Visage, l’attacco di “Enjoy the silence” dei Depeche Mode…
“walls come tumbling down”, e sto correndo ancora con i libri sotto al braccio
perché sono perennemente in ritardo.
eh, crolleranno quelle mura... e come no.
“We gonna shout to the top…”
abbiamo mai gridato, una volta giunti in cima?
Mi sa che non ci volevamo arrivare, e questo è quanto.
Amore amore… “when love breaks down,
the things you do,
to stop the truth from hurting you” (Prefab Sprout)
“I scare myself, just thinkin’about you,
I scare myself, when I’m without you”” (Thomas Dolby)
“remember the promise you made...” (Cock Robin)
“too long ago too long apart,
she can’t wait another day for,
the captain of her heart”...
tutte canzoni applicate ad amori e amorazzi da banchi di scuola, che se ti andava bene duravano un mese, bellissimi, indimenticabili...
“here comes the rain again…”
e chi se ne fotteva se pioveva?
Noi ballavamo, e basta.
Ma lasciateci ballare, andate affanculo,
non sentenziate più.
“we don’t need no education,
we don’t need no thought control”.
Sì, forse volevamo ballare e basta,
ma dovete capire,
c’era quella musica priva d’impegno e irresistibile, c’era Deejay Television da seguire,
dovevamo imparare a memoria le parole delle canzoni,
e poi su MTV c’erano dei video fantastici…
Visti e rivisti 100 volte,
ancora un altro e torno a studiare…
Ma perché era così triste quella musica?
Forse perché dopo la tempesta deglia anni ’70
sembrava non ci fosse più un cazzo da dire?
Che fine avevano fatto le speranze di quegli anni?
Nessuno le nominava più, shhhhhhh…
“and I’m at my best…”
e che ne so se eravamo al nostro meglio?
Oh, ci è rimasta la musica, però.
Anche pezzi mordi & fuggi tipo:
“You spin me round”, “Love and pride” etc…
È tutto un: “ti ricordi?”, “eh, come no…”
E in un attimo sei di nuovo truccatissima con i cerchioni alle orecchie, la minigonna e le spalline che zampetti allegramente in mezzo a ragazzi col “chiodo” che pesava 10 quintali buttato addosso…
“Shout, shout, let it all out…”
grida, grida... e che avevamo da gridare?
La voglia di essere liberi? E da cosa?
Non c’erano più cose contro cui ribellarsi,
così credevamo almeno,
e allora un po’ di angoscia esistenziale non guastava,
ok I Cure, Siouxie and the Banshees etc…
Sono dark e vi schifo tutti, cioè alla fine faccio tutto quello che fate voi, ma vestita di nero,
e andate affanculo.
Sono raffinata, e ascolto The Smiths e i Talking Heads,
Sono una ranella DOC e ballo su “Venus”, Bananarama
Sono trasgressiva (cioè vorrei ma non posso),
e salgo sui tavoli x ballare
“Relax, don’t do it, when you wanna suck to it…”
“Don’t say a prayer for me now, save it till the morning after...”
no, infatti non pregare perchè qui tutto bene.
Ah sì… c’era il boom dell’eroina in corso… amici, amici di amici se ne andavano così, uno dopo l’altro, andavamo al funerale e tornavamo a sentire la musica…
“save it till the morning after…”
l’ho conservata, sì....
una preghiera laica.
eppure cazzo…
“I’m at my best…”, non eravamo al nostro meglio?