Vai alla freccia - Homepage - BlogRoom - Mappa
Visualizza Messaggi.


Nick: `Luk4s`
Oggetto: Capitolo 19 - Ingiudicabile
Data: 30/1/2004 12.6.16
Visite: 722

E poi fu che:
e allora più nulla fu come più nulla era stato. Vittorio, nelle ultime ore, negli ultimi giorni, negli ultimi e penultimi respiri, aveva perso e guadagnato ogni certezza, ma sopratutto ogni ricchezza.
Tutta questa storia era come se egli stesso fosse entrato in un casino con un capitale qualunque da giocare, come se avesse perso quasi tutto, e con l’ultimo centesimo avesse rivinto quanto perso e molto di più ancora, molto ancora, fino a diventare il più ricco dei ricchi.
E da ricco riperdere tutto.
Quando vinci e perdi tutto, ti fermi un momento. Ti fermi, magari nel cambio di croupier. Quando un croupier smette e lo sostituisce un altro, c’è una pausa nel gioco. In quella pausa tutti i giocatori si guardano tra di loro.
Ecco. Vittorio, col cassetto aperto, era nella pausa tra i croupier.
"Lei c’entra"
"Lei non c’entra"
"Impazzisco"
"Non sono un giocatore. Non ne ho la stoffa"
Poi torna l’altro croupier.
Negli addestramenti dei croupier spiegano che la sostituzione deve essere rapida. Non devi dar tempo di pensare, di disperare, di concentrare, di consultare.
Vittorio, col cassetto aperto, era convinto di doversi buttare giù mentre il gesso a forma di lacrime scorreva nel cuore. Non sul viso, capite? Nel cuore.
Fu allora che decise di agire. Aveva agito talmente tanto, ma talmente a trottola, intorno, era talmente stanco, talmente sofferente, talmente preso in mezzo che ogni presente era passato remoto. Non ricordava i tempi e, tesoro, "quando non ricordi i tempi, riposati".
Avrebbe dovuto riposare con una donna che forse "c’entrava", magari proprio con una croupier.
Chiara la croupier… ditemi voi se suona male, ve lo scrivo staccato:
Chiara,
la croupier.

E’ cosi che sarà:
sentiva nettamente di essere vicino al finale. E non c’era, come dire, non c’era… o meglio c’era. C’era il matrimonio, prima ancora il sogno.
Proprio ora che volava in apnea.


E poi fu che:
richiuse il cassetto, senza convinzione. Un pensiero rapidissimo ad Andrea. Una preghiera ancora più rapida.
Ennesimo assurdo: di notte, con la persona più cara, dopo che tutto è finito, tutto doveva avvenire rapidamente.
Si allontanò, seguendo le orme di nessuno fino alla porta. Si sentiva drammaticamente solo. Doveva solo prendersi Andrea, dovunque Andrea fosse, e scappare via. Farsi carico, definitivamente, di questa situazione. Si era trovato in mezzo, e si giudicava colpevole di un’inutile innocenza.
Un giorno avrebbe capito il perché.
Giunto alla porta tornò indietro. Pensò alla morte di Monica. E Chiara divenne, come uno yo-yo, assassina odiosa e vittima ancor più odiosa. Assassina e vittima. Amante e spia. Donna e donna. Donna e donna. Morte e donna. Paura essenzialmente.
E che cazzo, non riusciva a scappare. Non riusciva neppure ad avanzare un’ipotesi. Eppure una ne doveva avanzare. La menzogna, la foto. Quel fare da mantide di quella donna che dormiva, ma dormiva?
Si sedette, finchè fu preso da un raptus ben preciso. Era convinto che ci fosse qualcun altro in quella casa. Doveva cercare, stanare, capovolgere, in silenzio. E cominciò a farlo.
Senza sapere che chi è dentro una situazione in genere trova senza cercare, Vittorio: trova senza cercare! Sstupidamente cercò. Cercò, mentre il casino crollava in pezzi.
Decisamente in pezzi. E tutti arraffavano le fiches rimaste, o ignoravano le fiches rimaste.

E’ così che sarà:
ora, dall’alto, Vittorio aveva raggiunto l’Umiltà.
C’era un popolo, il popolo degli Umili, che amava ogni virtù. Le apprezzavano per quello che erano, e ciò che ripudiavano non era la Superbia, ma la Mediocrità.
Pare assurdo, si disse.
Non è assurdo che io adesso sia decollato e cammini, e pedali nell’aria senza ali, la cosa assurda è che non voler essere Mediocre coincide con l’essere Umili, è che non ci avevo mai pensato,
si ridisse.


E poi fu che:
sotto il divano dentro l’armadio apri le ante piano dentro gli scaffali dentro l’intercapedine ma l’intercapedine non esiste dentro il mobile all’ingresso nell’ascensore c’è la porta blindata non sbattere si sta facendo giorno devo sbrigarmi.
Gli sarebbe piaciuto trovare un verdetto terribile. Firmato e timbrato.
E come quando ti frustano nei reni, ti inarchi. Come quando godi penetrato con un cambio di ritmo di un attimo. Ma più come quando ti frustano, si inarcò.
Perché aveva VISTO.
Sotto il cuscino. QUEL cuscino tra l’altro (non era tempo di aprire parentesi), sotto quel cuscino una memory card.
Te la vai a nascondere sotto il cuscino, una memory card. La memory card, sotto al cuscino.
Un formicolio di gesso ancora una volta gli bloccò completamente il pugno sanguinoso che generalmente dondola in petto.
E Chiara sveglia di fresco: "Che vuoi?"
E lui: "Niente, avevo sete"

E’ così che sarà:
l’artefice del percorso non doveva aver avuto molta voglia. L’artefice della storia non poteva avere voglia di fare la storia, se io sono il risultato.
E continuava a decollare, Vittorio, in una parabola perennemente ascendente, sotto la quale passava la storia. Il sequestro, i Dodici, le situazioni viste da tutte le prospettive.
L’artefice era una mente qualunque, non era divina. Fosse stata divina lo avrebbe fatto Re, Principe, o quantomeno per bruciarlo avrebbe dovuto accenderlo, quantomeno.
Vittorio volava come pochi, librato nel cerchio tipico dei corpi celesti, un’orbita, pensava lui.
Non che si preoccupasse della meta. Era ossessionato dall’idea di mediocrità.
"Io, spremuto al massimo da chi si è spremuto al massimo. Rimango Vittorio. E questa non è un’orbita, è una tavoletta di cesso ovviamente circolare".



Il sorpasso.
E’ così che saremo.
E poi fu che.
Sorpassai.



E poi fu che:
"Niente, avevo sete"
E Chiara sveglia di fresco: "Ci credi se ti dico che non è come pensi, e non è come ti spiegherei?"
"Parla"
Gettò il corpo elettronico nero memory card sul letto sfatto solo da un lato, e si avviò verso il cassetto che tutto aveva generato. Chiara si avviava verso il cassetto.
Ma lo ignorò.
Servendosi di un colpo di teatro ormai abusato, ormai liso dal susseguirsi della storia, Chiara accese la radio, che, guarda un po’, trasmetteva musica classica.
Piroetta e:
"Vuoi che facciamo l’amore, che ti spieghi perché ho ammazzato Monica e perché non ho ammazzato te o vuoi che ci facciamo una tazza di latte?"

E’ così che sarà:
era tutto scuro lì attorno.
E qui la digressione sul colore.
Il colore dei suoi amici. Sara era senza dubbio marrone. Quel colore che sta tra il nero ed il rosso. Concilia opposti storici ma sa anche di schifo.
Sara la torbida, Sara da amare.
Sara che da qui s’avvicina come un elicottero e mi bacia sulla fronte. Si spoglia, sopra, si riveste e si spoglia, sotto.
Rimane in downless.
Tipico termine da trance volante.
"Saraaaa. Il personaggio sono io. Mi faccio da me!"
"Che?"
Pierluigi era verde acqua. Pierluigi era un personaggio liquido, ma, Santo Dio, Santo Artefice, l’hai fatto più enorme. E più morto di Vittorio.
Ti sei proprio accanito, artefice (fattelo dire)
Verde come l’invidia.
Oh, Chiara. Chiara era l’arcobaleno. Chiara era una parola di vento tra pioggia ed eternità. Sorrideva e la gente sotto di me guardava stranito questo pittore dei pensieri.
La mia rivincita?
Monica era blu.
Andrea rosa.
Martelli giallo.
Antonio grigio.
Vedevo tutta la storia. Purtroppo. Compreso il finale.


E poi fu che:
piroetta e:
"Vuoi che facciamo l’amore, che ti spieghi perché ho ammazzato Monica e perché non ho ammazzato te o vuoi che ci facciamo una tazza di latte?"
"E tu, vuoi che sia sincero o che assecondi la sceneggiata?"
"Sincero"
"Non mi interessa niente. Nessuna delle tre"
"Te ne vai?"
"Ci mancherebbe. Dimmi solo se c’entri"
"Ci mancherebbe"
Fece per andarsene, ma si regalò il colpo di scena (che poi in futuro si rivelò una bambinata, contava la sostanza, per Dio. Per Artefice).
Sali sul davanzale, tutto scuro. Serata ideale per volare. Sai che sorriso avrebbe strappato a Chiara?
"Ah, comunque già me ne sono andato, io" concluse il Vittorio.
Da qui a lì solo spostare il peso un po’ più avanti e sperare in chi passa di sotto.
Chiara si girò verso la memory card. Stava ancora lì. Attori ma niente prestigiatori.
Fine.

E’ così che sarà:
ripetiamoci.
Ad un certo punto, in pigiama, a piedi nudi, a pedalare nell’aria.
Ad assegnare i colori.
A ricordare del popolo degli Umili.
A misurarsi con la sua dignità.
A chiederci: che gli fareste?
Lo chiudereste? Lo leggereste?
Ora è un’antenna. Ora è una montagna. Ora è una nuvola. Ora è una ionosfera. Ora è un satellite.
E ora sta esattamente a cinquanta metri dal posto da cui era decollato.
Dal sogno ad ora cinquanta metri. Ad occhio e croce, pure quarantacinque. E quel che era peggio è che era in grado di contarli.



E’ così che finirò (in prima persona):
non sono riuscito neppure a volare sul serio.
Neppure meta-sdoppiandomi. O Signore, O Artefice. Sdoppiandomi e basta. Non ci sono riuscito.
E sono una massa di fili, pochi intrecci e molti nodi. Con poco futuro. O io non mi sono capito.
Insoddisfatto.
Morto. Neanche tanto.
Ora mi aspetta l’applauso. Sarà uno di quegli applausi che la gente sta mezza alzata per prendersi il cappotto. Sarà quell’applauso come l’altra volta che mentre facevo l’applauso pensavo al fuoco che se ci metti il sale sopra diventa fuoco blu, o verde.


Attendi di scomparire
figlio delle pieghe
delle pieghe sei il figlio
che cresce
generato
sfatto
e non risorge
affatto.

Al contrario di duemila anni di Vangelo, io ri-risorgo.
mi spoglio. e minuscola sia la mia performance.
e’ così che fu.
e’ così che farò.
mi spoglio.
nudo.
bicipite su tricipite.
il mio fido piccone (non ve ne ho mai parlato del mio fido PICCONE).
il marmo davanti a me. marmo nudo. uomo nudo.

Sfondo nero. Pubblico ansioso di andarsene.
Tutto un mistero da compiere, attraverso una scultura, una scrittura, una poesia, questo sta scritto nell’ultima goccia d’aria, corsia da percorrere ogni volta, ogni volta, tra quinta e palco.

Che poi è la stessa corsia che passa da un bimbo rapito ad un omicidio non spiegato.

Attendi di scomparire
figlio delle pieghe
delle pieghe sei il figlio
che cresce
generato
sfatto
e ri-risorge
rifatto

(ad libitum)



Rispondi al Messaggio | Indietro | Indice topic | Quota Testo | Vai su| Segnala ad un amico|Successivo


Capitolo 19 - Ingiudicabile   30/1/2004 12.6.16 (721 visite)   `Luk4s`
   re:Capitolo 19 - Ingiudic   30/1/2004 12.26.29 (154 visite)   harding
      re:Capitolo 19 - Ingiudic   30/1/2004 12.31.35 (167 visite)   `Luk4s`
         re:Capitolo 19 - Ingiudic   30/1/2004 12.41.50 (162 visite)   harding
            re:Capitolo 19 - Ingiudic   30/1/2004 13.27.13 (128 visite)   `Luk4s`
   re:Capitolo 19 - Ingiudicabile   30/1/2004 12.57.24 (141 visite)   NEVERLAND
      X Neverland   30/1/2004 13.5.33 (136 visite)   ADP
   re:Capitolo 19 - Ingiudicabile   30/1/2004 13.4.57 (153 visite)   ADP
      P.S.   30/1/2004 13.10.27 (134 visite)   ADP
      re:Capitolo 19 - Ingiudicabile   30/1/2004 13.18.20 (150 visite)   NEVERLAND
         re:Capitolo 19 - Ingiudicabile   30/1/2004 13.25.3 (125 visite)   `Luk4s`
            re:x `Luk4s`   30/1/2004 13.30.49 (129 visite)   NEVERLAND
               re:x `Luk4s`   30/1/2004 14.18.19 (143 visite)   Ulisse
   re:Capitolo 19 - Ingiudicabile   30/1/2004 14.32.10 (145 visite)   `Luk4s`
   re:Capitolo 19 - Ingiudicabile   30/1/2004 20.15.54 (144 visite)   LaDyTr|p
   e questo sarebbe...   30/1/2004 20.57.23 (134 visite)   IoOdio
      re:e questo sarebbe...   30/1/2004 21.12.19 (131 visite)   `Luk4s`
         re:e questo sarebbe...   30/1/2004 21.31.21 (134 visite)   ADP
            x LUKAS e TUTTI   30/1/2004 21.45.23 (138 visite)   NEVERLAND
               re:x LUKAS e TUTTI   30/1/2004 21.50.18 (146 visite)   ADP
                  re:x ADP   30/1/2004 21.53.30 (124 visite)   NEVERLAND
               allora   31/1/2004 8.28.24 (161 visite)   IoOdio
   re:Capitolo 19 - Ingiudicabile   30/1/2004 22.27.13 (137 visite)   `Luk4s`
   re:Capitolo 19 - Ingiudicabile   31/1/2004 0.10.1 (126 visite)   older
      re:Capitolo 19 - Ingiudicabile   31/1/2004 1.27.22 (117 visite)   `Luk4s`
   re:Capitolo 19 - Ingiudicabile   31/1/2004 11.10.34 (128 visite)    Ahstarte (ultimo)

Nick:
Password:
Oggetto:
Messaggio:

vai in modalità avanzata
                 


Rimani nel thread dopo l'invio


Clicca per leggere le regole del forum



Imposta IRCNapoli come homepage

Clicca per andare sul forum di prova.
IRCNapoli "Un racconto a più mani".
Mappa del forum

Visualizza tutti i post del giorno 31/01/2004
Visualizza tutti i post del giorno 07/09/2025
Visualizza tutti i post del giorno 06/09/2025
Visualizza tutti i post del giorno 05/09/2025
Visualizza tutti i post del giorno 04/09/2025
vai in modalità avanzata