Nick: MosFERRARI Oggetto: re:Per quanto mi riguarda Data: 7/4/2006 13.49.55 Visite: 21
come al solito viola, la lucia annunziata di ircnapoli, coglie (ah questi prefissi "cogl") lucidamente aspetti profondi, che vanno oltre le dichiarazioni e gli intenti. aggiungerei che il senso dello stato che lui non ha, lo si evince anche dal fatto di aver inteso la politica estera come amicizia personale, da coltivare con inviti ufficiali a casa sua! ma ciò è chiaro, perchè la sua forma mentis è quella del capitano d'industria, che pretende e ottieme dai suoi manager, e comanda cosa fare ai suoi impiegati. che lo stato debba ritirarsi, soprattutto nel caso in cui sia inefficiente e quindi solo d'intralcio a chi ha voglia e capacità di mettersi in gioco, dal mio punto di vista non fa una grinza. se le tasse sono alte e in cambio non ne ricevo adeguati servizi, perchè non eliminare la burocrazia e pagare di tasca propria i servizi? questo è il ragionamento che si fa negli USA, dove il cittadino riesce ad avere tanti servizi per quanto sgancia. ma lo stato siamo noi: che questo sia liberista o sociale, bisogna averne rispetto. cosa che lui non ha. io poi faccio un altro ragionamento: ma a che vale guadagnare un casino di soldi, se poi la maggior parte della popolazione è indigente? l'ho visto in brasile... non è un bel vedere ed è pericoloso perchè chi non ha, cerca di portarti via i quattrini in maniera violenta! detto questo, voglio precisare che tra berlusconi e i comunisti, c'è una cifra comune. e precisamente i soldi. si perchè il peso dei comunisti non è dato (solo) dalla idea dell'uomo che loro portano avanti (e che, condivisibile, è la stessa di quella della sinistra moderata), ma è un'idea economica del lavoratore. nel senso che essi rivendicano stipendi più alti, e condivisione con il datore del plusvalore ricavato dai mezzi di produzione che l'imprenditore utilizza, senza che però questa condivisione riguardi anche il rischio d'impresa, che cade e vogliono continui a cadere sull'imprenditore. ora, è chiaro a discapito di quanto detto sopra, che il comunista rivendica 3/400 euro in più al mese, mentre l'imprenditore liberista rivendica di pagare - tra tasse e stipendi - invece del 50/60% del suo guadagnato, soltanto un - diciamo - 25% in cambio di uno stato amico. è altresì chiaro che le condizioni da cui parte l'operaio o l'impiegato sono diverse da quelle del padrone, perchè cmq oggi uno stipendio dignitoso, per una persona che voglia avere famiglia, sarebbe - credo - un 2000 euro al mese. è ancora chiaro, stante il bombardamento di pubblicità, e la legittima voglia di vivere bene che tutti abbiamo, che ognuno vuole comprare la bella macchina, la tv al plasma e fare un bel viaggio, oltre a vestire i figli alla moda. proprio partendo da questo presupposto di uguaglianza, mi pare superfluo dire che siamo uguali a prescindere dal "casato"; che una persona non vale in proporzione al suo "censo"; e che anzi, un ragazzo che parte da zero e ci mette 10 volte più cazzimma per arrivare, rispetto a chi parte avvantaggiato grazie alla famiglia che gli copre le spalle, è degno di ammirazione e anzi, è una risorsa per la società. è per questi motivi che io, libero professionista e figlio di libero professionista, se dovessi votare solo in base alla convenienza finanziaria, voterei forza italia. ma considerato quello che ho detto, non lo posso proprio fare! e nemmeno posso votare rifondazione et similia. l'ulivo, poi, è in coalizione con i comunisti, e inoltre ci sono personaggi - soprattutto nella margherita - che non mi piacciono. votare per la laicità dello stato? ma si tratta di partiti portatori di interessi troppo specifici e marginali. che mi rimane? |