Nick: Precario Oggetto: re:la fatica del dialo Data: 29/4/2006 16.15.59 Visite: 8
M'ann cacat' o' cazz'. Mo 'e spar' a tutt quant'. 'Sti llot'. p.s. a parlare della parola, io non ci riesco, oltre un certo limite. Credo si possa afferrare qualcosa, in termini concreti, al massimo a livello sintagmatico. Scindere un composto frasale in termini così piccoli, è come andare ad esaminare l'atomo fin nelle sue componenti più piccole. Penso che per afferrare bene quale sia il senso della parola ("la parole", perché quella l'espressione che più rende l'idea) servano parecchi anni, parecchi libri, parecchi studi sulle parole archetipe, sull'indoeuropeo ricostruito, sulle teorie ottogoniche. Rendiamoci conto che dal punto di vista linguistico, ancora non si sa con precisione cosa sia la parola, e come la si possa determinare. Ognuno dà la propria versione (e parlo di studiosi del calibro di Saussure, Jakobson, Chomsky, Hjemslev, ecc.), e ogni versione ha le sue falle. Parlare della frase, risulta già più comprensibile. E visto che amo la lingua, mi lascio andare ai sentimentalismi: "la phrase, création indéfinie, variété sans limite, est la vie même du langage en action" Benveniste Non parlare di scoop in casa dello scuppiato. |