LA VIVISEZIONE

La parola "vivisezione" letteralmente, significa "sezionare da vivo", ma questo non avviene certo in tutti gli esperimenti compiuti sugli animali. Perciò, chi esegue questi esperimenti preferisce usare il termine, più blando, di "sperimentazione animale"; ma qualsiasi termine si usi, gli esperimenti sugli animali sono SEMPRE cruenti, la sofferenza e la violenza sono sempre presenti.
Da un punto di vista etico non può esserci alcuna giustificazione a questo massacro legalizzato. Chi sostiene la vivisezione, per porre in difficoltà l'avversario, che accusa di "sentimentalismo" nei confronti degli animali, non trova di meglio che far leva, lui stesso, sul sentimentalismo e sulle emozioni, ma di verso opposto, quelle dettate dall'egoismo, dal "morte tua, vita mia". Chiedono dunque:"Ma preferite salvare un topo o un bambino?" Ma è qui che sbagliano: perché noi vogliamo salvare sia il topo che il bambino, perché non bisogna mai mettersi nelle condizioni di dover scegliere tra due mali. Al di là delle considerazioni scientifiche, secondo cui con la vivisezione non si salva né l'uno né l'altro, ocorre capire che una scienza che faccia sua la massima "il fine giustifica i mezzi" è una scienza malata, che potrà così giustificare qualsiasi atrocità, sia sugli animali non umani che sull'uomo, pur di trovare un fine abbastanza elevato per il quale abbassarsi a mezzi meschini.
Cito una frase, molto nota e molto vera, di un filosofo, Jeremy Bentham. Egli disse: Il problema non è "possono ragionare?", né "possono parlare?", ma "possono soffrire?"
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La questione dei test su animali per quanto concerne i cosmetici (compresi shampoo, saponi, bagnoschiuma, etc.) e i detergenti in genere è piuttosto complessa. Questi prodotti sono costituiti da numerose sostanze chimiche che vengono mescolate insieme per ottenere il prodotto finito, sostanze spesso fabbricate da ditte diverse da quelle che poi studiano, producono e commercializzano i cosmetici. Tutte le nuove sostanze chimiche, indipendentemente dall'uso che ne verrà fatto, sono sottoposte ad alcuni test generici su animali e in funzione del loro futuro uso vengono in seguito sottoposte ad ulteriori test specifici, p.e. il Draize test per i cosmetici . E' importante sottolineare che non esiste una "vivisezione buona", quella per scopi medici e una "vivisezione cattiva", quella per i cosmetici: la vivisezione è sempre e in ogni caso inaccettabile, sia per ragioni etiche che per ragioni scientifiche. I test eseguiti specificatamente per i prodotti cosmetici sono solo una parte dei test di tossicità, e le associazioni antivivisezioniste si stanno impegnando per ottenerne l'abolizione in tempi brevi non perché questi test siano più inutili o più condannabili dal punto di vista dell'etica animalista o dal punto di vista scientifico, ma perché per il "sentire comune" sono meno giustificabili di altri test e le possibilità di successo sono maggiori. Bisogna quindi combattere anche questa battaglia, senza però perdere di vista l'obiettivo finale: l'abolizione totale della vivisezione.
L'amore più grande è quello ke ti svaglia la mattina con un bacio e ti dice:"Hai ScoRreGgiaTo di meno sta notte!".