"Pagine corsare"
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Giuseppe Bertolucci: tributo a Pasolini
alla Mostra di Venezia 2006
Corriere della Sera 11 agosto 2006
Pacato e disperato. Pochi mesi prima di morire. È questo il Pasolini prossimo nostro che Giuseppe Bertolucci proporrà alla Mostra di Venezia. L'opera parte da un'intervista filmata da Gideon Bachman sul set del controverso Salò, nel giugno 1975.
«È un po' come vedere Salò commentato sequenza per sequenza dall'autore», spiega Bertolucci. Il documentario - che contiene anche due parti inedite, non inserite nel film, compreso il ballo finale di tutta la troupe - sarà proposto l'8 settembre prossimo alla Mostra del Cinema di Venezia come evento speciale e ci fa vedere un Pasolini mai visto.
Nel giugno del '75, dal set del suo ultimo film 'Salo'', un Pasolini apparentemente pacato e tranquillo esprimeva in un' intervista filmata da Gideon Bachman tutto il pessimismo e la disperazione che aveva formulato negli ultimi anni. Pochi mesi dopo sarebbe morto tragicamente. Oggi Giuseppe Bertolucci ha montato quella intervista insieme a una quantità di foto di scena realizzate su quello stesso set dalla compagna di Bachmann, la fotografa Deborah Imogen Beer, e ne è uscito fuori Pasolini prossimo nostro, un documentario che sarà proposto l' 8 settembre prossimo come evento speciale alla Mostra del cinema di Venezia.
''Abbiamo ricostruito una sorta di fotoromanzo di Salò o le 120 giornate di Sodoma, dice Bertolucci e ''in questo lavoro di messa in fila delle foto di scena, una documentazione eccezionale anche nella fedeltà rispetto alle inquadrature di Pasolini, sono venute fuori due sequenze mai inserite nel film, tra cui quella finale con il ballo di tutta la troupe sul set''.
Ma per il regista, che tra l' altro ha recentemente dedicato all'ultimo Pasolini un monologo teatrale interpretato da Fabrizio Gifuni, la cosa interessante è che l'intervista filmata e altre interviste solo sonore, sempre di Bachmann, utilizzate per il film sono appunto una summa del pensiero di Pasolini con tutta la sua negatività negli ultimi anni di vita.
''In Salò - dice Bertolucci - Pasolini aveva scelto la strada della metafora per parlare del corpo ridotto a merce nella società dei consumi. E lavorando sulle interviste e sulle foto, stendendo appunto questo fotoromanzo, si trovano continue rispondenze: spesso le immagini fotografiche materializzano i discorsi di Pasolini. È un po' come vedere Salò commentato sequenza per sequenza dal suo autore''.
Bertolucci racconta tra l' altro che l' idea di portare sullo schermo Le 120 giornate di Sodoma di Sade, fu del press agent Enrico Lucherini, alla ricerca di un nuovo novelliere erotico dopo il grande successo del Decameron. Fu commissionata una sceneggiatura a Pupi Avati e fu proposta la regia a Sergio Citti. Ma Citti, forse per timore reverenziale, la fece leggere a Pasolini che se ne innamorò decidendo poi di trasformare completamente la storia, di ambientarla nella Repubblica di Salò realizzando quel film estremo, censurato e maledetto che tanto scandalo destò al momento della sua uscita.
''Si parla sempre di una sorta di profetismo di Pasolini perché fa dei discorsi che ad ascoltarli sembra parlino dei nostri anni anziché di 30 anni fa - dice Bertolucci - ma lui in realtà era come un aruspice, uno che guardava le viscere dei processi storici e antropologici e vi leggeva cose che altri non vedevano, ma che c'erano: tutto il discorso sulla televisione, sulla società' dei consumi, sui giovani. Pasolini visse il '74-'75 come un momento di grande violenza fascista. Nell' ultima intervista che ha dato a Furio Colombo il giorno prima di essere ammazzato fa dei discorsi impressionanti sulla violenza. Poi c'è il discorso più epocale sulla omologazione culturale e sul pensiero unico''.
Prodotto da Angelo Draicchio per la Ripley's film, Pasolini prossimo nostro condensa in poco più di un'ora 50 ore di interviste audio, 3000 metri di negativo cinematografico, 7200 fotografie, centinaia di pagine di trascrizioni audio e 23 mesi di lavoro.
Eppur va tutto bene
va proprio tutto bene,
manca un po' l'appetito e il valium per dormire l'ho finito.