Nick: MoreFerarum Oggetto: articolo e foto Data: 25/2/2007 14.53.37 Visite: 51
SIMONA CHIARIELLO Cava de’ Tirreni. Condannato a tre anni e quattro mesi di carcere Geraldo D'Amore, il tifoso trentenne (conosciuto come Dino Lo Schizzo) accusato di aver preso parte al pestaggio dell'ispettore del reparto mobile di Napoli Francesco Logrande nel corso dei tafferugli scoppiati durante il derby tra Cavese e Juve Stabia del 10 aprile del 2005. A deciderlo è stato il gup del Tribunale di Salerno Giordano che ha accolto la richiesta del rito abbreviato presentata dai legali dell'imputato, gli avvocati Michele Sarno e Roberto Lanzi. Nel corso dell'udienza il pm Genovese, titolare dell'inchiesta sin dalle prime battute, aveva formulato la richiesta di pena a quattro anni e sei mesi di reclusione. Dopo la discussione dell'avvocato Sarno, il giudice ha deciso di condannare il giovane tifoso a tre anni e quattro mesi di carcere. Il pool difensivo ha già annunciato battaglia. Non prima dei prossimi sessanta giorni, termine fissato dal gup, i legali di D'Amore presenteranno, infatti, ricorso in appello. «Uno dei tasselli su cui punteremo è senza dubbio l'attendibilità delle foto servite ad indentificare il nostro assistito come l'autore del pestaggio - spiega l'avvocato Sarno - Come si ricorderà abbiamo già presentato una dettagliata consulenza tecnica, firmata dall'ingegnere Giuseppe De Falco, ricercatore universitario, che metteva in discussione le certezze investigative. Il nostro assistito sarebbe stato identificato con il viso travisato, coperto da un sciarpa. E non solo: c'è un’incompatibilità anche per quanto attiene l'altezza. Secondo gli accertamenti del Ris il tifoso che si è macchiato del reato, oggi contestato al nostro cliente, non poteva essere alto meno di 1 metro e 85. I controlli dell'Asl ci dicono che D'Amore è alto 1 metro e 81». Era il 10 aprile 2005 e a Cava era in programma l'atteso derby tra Cavese e Juve Stabia, gara considerata a rischio visti i trascorsi tra le due tifoserie. Imponente il servizio d'ordine messo in piedi dal commissariato locale, rafforzato anche dagli uomini della mobile di Napoli. E proprio uno di loro, Francesco Logrande, finisce vittima del pestaggio. Sugli spalti del Simonetta Lamberti, settore distinti, mentre tenta insieme ai suoi colleghi di evitare il contatto tra le tifoserie cade dai gradini e mentre è accasciato a terra viene colpito da un calcio al volto |