Nick: Shamal Oggetto: re:infanzia... Data: 12/5/2004 20.40.56 Visite: 18
Allora... ricordo che ero sempre vestito di rosso e viaggiavo molto con un tipo con la barba e il poncho e un altro coi baffetti... si chiamava Bixio. Scherzo, ho vissuto la mia infanzia nei primi anni sessanta e i miei ricordi sono legati agli oggetti: un cappotto verde (che tenni fino a quando non cominciò ad andarmi corto di maniche, in casa giravano pochi soldi), le biglie di vetro con le fogliette colorate, la siringa messa a bollire quando c'era aria di iniezioni, le ginocchia sbucciate che si vedevano bene perché all'epoca si portavano i pantaloni all'inglese, le botte con i compagni di classe (io ne davo parecchie perché ero un bambino tranquillo ma ogni tanto mi giravano ed ero bello grosso). Poi ricordo la tazza di cacao che faceva mia mamma quando era inverno, la grandine che mi piaceva mangiare, Carosello, Gianburrasca, e la suora (ahimé, ho fatto le elementari dalle suore - poi dicono che uno diventa ateo!) che un pomeriggio, mentre facevamo ricreazione, ci disse di stare in silenzio perché avevano ucciso Bob Kennedy. Allora vivevo a Capodichino, e c'erano le seicento e le millecento, ma erano poche. In quel periodo ebbi uno dei più grandi dolori della mia infanzia (e forse della mia vita): avevo sei anni e il mio amico più caro partì con la famiglia per l'Australia. Lo salutai come se dovessimo rivederci il giorno dopo, non avevo il senso della distanza e della seoparazione. Non lo avrei visto mai più. |