Nick: Bardamu Oggetto: re:Bassolino e don Raf Data: 7/1/2008 10.9.27 Visite: 51
la penso allo stesso modo. Servono a qualcosa le dimissioni del solo Bassolino? Beh! al mio fegato sicuramente si, per il resto credo siano pura inutilità. Pulire un po' il tavolo non serve. Serve invece un rinnovamento di tutta la casa. Bisogna buttare i mobili vecchi e fare una bella imbiancata alle pareti. Per fare questo, Bassolino deve andare a casa, ma accompagnato da 3/4 della politica italiana, che qui a Napoli ha perso la faccia. In caso contrario è giusto che rimanga al suo posto. Perché di un capro espiatori alla bettino craxi, utile solo per una nuova verginità politica a cui tutti aspirano, non ne abbiamo certo bisogno. Il rinnovamento, che non si ottengono alimentando gli appetiti del mediocre Di Pietro, che da ministro delle infrastrutture non ha mosso un dito contro la fibe-Impregilo , anzi l'unico suo atto da ricordare, è stato quello di mantenere in piedi quel carrozzone della societàpontedellostretto(sempre impregilo). An poi, per essere credibile, faccia prima di tutto un gesto simbolico, pensioni l'impresentabile Landolfi ed ammetta la responsabilità diretta del partito in questa vergogna. Ha avuto per 5 anni un ministro dell'ambiente e per due anni un commissario ai rifiuti(quello del contratto alla fibe. I verdi sono responsabili di questo disastro. Hanno costruito un consenso in Campania basato sulla misera utopia della monnezza zero ed ora sono sommersi di monnezza nella provincia da loro amministrata. Mastella ha governato più di tutti questa regione. Con una continuità da record. Lui c'era nella prima repubblica, ma anche nella seconda. Era presente nella giuta Rastrelli, in quella Losco e nelle due Bassolino. Ha avuto da 10 anni gli assessori regionali all'ambiente e l'arpac, in una logica di spartizione del potere, è sempre stata amministrata da un tecnico di area Ceppaloniana. Faccia un mea culpa anche tutta la mediocre borghesia napoletana, che ha dimostrato più della politica tutta la sua mediocrità. Sempre al fianco del potere e prontissima a saltare per tempo sul carro dei nuovi vincitori. Napoli purtroppo non è Firenze e la monnezza lasciata stancamente a marcire per strada, aspettando che qualcuno la raccolga, ne è la triste dimostrazione. |