GRAN BRETAGNA
Non è mai esistito in Gran Bretagna alcun organismo di natura pubblica che rappresentasse i giornalisti e non esiste tuttora. La maggior parte dei giornalisti è scritta all'Unione Nazionale dei Giornalisti (N.U.J.) che ha natura giuridica di diritto privato ed è retta da uno statuto approvato dai soci. Per iscriversi basta la presentazione di due soci che garantiscano. L'iscrizione all'Unione e all'Istituto non è assolutamente necessaria per l'esercizio della professione o per titolarsi giornalisti. In Gran Bretagna non vi è alcuna legge che protegge il titolo e l'attività di giornalista.
OLANDA
Non vi è alcun organismo pubblico che rappresenti i giornalisti, né alcuna legge che protegga l'attività giornalistica o il titolo di giornalista. Chiunque può fregiarsi del titolo di giornalista e svolgere professionalmente l'attività di giornalista. Esiste solo un sindacato unico (con iscrizione libera) che comprende sia i giornalisti dipendenti che i free-lancers. Tutto è rimesso alla volontà dell'editore che assume, o meno, chi vuole. Non essendo il titolo e la professione del giornalista protetti per legge, ne consegue che giuridicamente non vi è alcun bisogno di un giornalista per dirigere le pubblicazioni.
GRECIA
Non esiste l'Ordine né alcuna Istituzione pubblica che regoli l'attività giornalistica. Nessuna legge protegge il titolo di giornalista, o l'esercizio della professione. Vi sono soltanto le associazioni dei giornalisti. Quattro sono i sindacati rappresentativi dei giornalisti. La principale organizzazione sindacale è quella di Atene e precisamente "L'Unione dei giornalisti dei quotidiani di Atene".
GERMANIA
L'esercizio della professione di giornalista e il titolo professionale non sono protetti dalla legge. Chiunque può titolarsi giornalista e può svolgere attività giornalistica professionalmente. Non è richiesto dalla legge alcun titolo di studio né generale né specifico. Le assunzioni dei giornalisti sono lasciate ad libitum degli editori. Tutti i cittadini stranieri, appartenenti alla Unione europea o meno, purché esplichino attività redazionale per due anni, possono essere riconosciuti giornalisti professionisti ed iscritti al sindacato. I giornalisti esteri fanno parte della Stampa estera con sede centrale a Bonn.
FRANCIA
Il legislatore francese ha ritenuto giustamente che la libertà di stampa sia una delle più importanti libertà pubbliche ed ha quindi riservato alla professione di giornalista nel codice del lavoro, delle regole particolari ponendola, almeno in parte, al di fuori del diritto comune. È stata quindi garantita al giornalista una certa libertà ed un certo spazio nei confronti dell'imprenditore e dei pubblici poteri. Esiste una procedura per ottenere la tessera stampa che deve essere rilasciata da una Commissione cui il richiedente deve esibire la dichiarazione del direttore della pubblicazione e le buste paga da cui risulta che è remunerato secondo i minimi nazionali. Ma in pratica la Commissione non fa altro che automaticamente confermare una decisione padronale. L'esercizio della professione giornalistica è libero. L'iscrizione non è subordinata al possesso di un titolo di studio.
FINLANDIA
Esiste un solo sindacato, unico organismo rappresentativo dei giornalisti finlandesi. L'iscrizione non è obbligatoria. L'Unione è un'associazione di natura giuridica privata e segue le norme che i giornalisti finlandesi hanno autonomamente approvato. Dette norme, peraltro, non sono obbligatorie per i non iscritti. Non sono, di conseguenza, protetti né il titolo, né l'esercizio della professione giornalistica. Chiunque può liberamente dire di essere un giornalista ed esercitare la professione senza obbligo di iscriversi al sindacato e senza, per questo, incorrere in sanzioni di natura penale.