Nick: PepposDj Oggetto: re:News Calcio Napoli Data: 14/7/2004 12.34.22 Visite: 20
La cordata istituzionale s’è ritirata in buon ordine. Le intenzioni non erano quelle di mettersi in contrasto con Luciano Gaucci: c’era solo voglia di presentare una soluzione ai problemi del Napoli. Ieri sera l’assessore Nicola Oddati ha avuto un incontro con il sindaco Iervolino e il governatore Bassolino: ha spiegato i particolari della vicenda e i motivi che hanno portato all’improvvisa frenata. A Oddati, ieri, Bellamio ha anche inviato una lettera di ringraziamento per l’interessamento. Nella lettera, l’amministratore spiega che la ricapitalizzazione era l’unica via d’uscita per il salvataggio della società e che il fitto a Gaucci non è una strada sicura. Era pronta una via d’uscita per i guai del Napoli ma Naldi ha scelto l’altra soluzione del fitto: «Anzi - dice Enzo Iannucci, commercialista e imprenditore che ha avuto un ruolo chiave nella vicenda - a Gaucci voglio fare i migliori auguri perché la sua iniziativa vada a buon fine». Sembrava che le proposte del gruppo messo insieme da Oddati fossero state accettate da Salvatore Naldi, lo racconta proprio Iannucci: «Dopo una intera giornata di trattative siamo andati nello studio di Naldi, era passata la mezzanotte ma avevamo voglia di concludere, sapevamo che la società azzurra aveva spedito un fax in cui chiedeva altro tempo per l’iscrizione, in attesa della chiusura del nostro accordo. A Naldi abbiamo mostrato gli assegni: sei milioni 118mila euro, quel denaro, sotto forma di prestito, serviva a pagare i calciatori e a ottenere l’iscrizione. Naldi avrebbe dovuto presentarci una garanzia per quel prestito, ma era una formalità, entro le successive 48 ore avremmo formalizzato l’acquisto del club e quei soldi sarebbero stati considerati un anticipo. Il presidente del Napoli era deciso ad accettare la nostra proposta: ci siamo lasciati con un sorriso e un arrivederci alla mattina dopo. Ma dopo un’ora c’era già la firma con Luciano Gaucci». Le garanzie chieste dalla cordata degli imprenditori napoletani erano state anche decise. Naldi avrebbe presentato una parte del pacchetto azionario dell’hotel Splendide Royal di Lugano, gioiello alberghiero svizzero che l’ex presidente del Napoli aveva già provato a cedere per ottenere fondi per portare avanti il club. Ieri mattina l’incartamento doveva essere presentato e l’accordo formalizzato. Gli assegni firmati dai sei imprenditori (Iannucci, Floro Flores, Fiore, Esposito, Gallo e Normanno) erano stati consegnati nelle mani dell’assessore Oddati perché facesse da garante e materialmente mostrati a Naldi: «Ieri mattina siamo andati in Comune, dall’assessore Oddati, a ritirare i titoli. Non c’era più nulla da fare». Francesco Floro Flores racconta la sua versione che collima con quella di Iannucci: «Eravamo pronti, l’idea ci piaceva, eravamo anche convinti che dopo aver effettuato il primo passo, sarebbero arrivati altri imprenditori al nostro fianco. Se in futuro ci fosse bisogno di supporto, sarei sempre pronto». Conferma Ciro Esposito: «Eravamo convinti di aver fatto il massimo. Evidentemente la nostra proposta non ha suscitato l’interesse di Naldi».
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