Nick: Cyrano622 Oggetto: re:... Data: 15/7/2004 0.35.58 Visite: 15
a volte non mi capacito di quanto possa essere gravoso il peso della coscienza, o meglio di una coscienza sporca. la voglia di candore spesso ci porta a travisare a confondere quale dovrebbe essere il significato, lo scopo, il fine ultimo della nostro impegno sociale, del nostro altruismo. cio che più mi ferisce e che in questo perieodo di ricerca ossessiva della comparsata, in questo momento divismo esasperato, del voler apparire a tutti i costi, tale logia, o illogica, venga trasportata e trasferita, maldestramente e forzatamente, anche a quello che dovrebbe essere il regno sovrano dell'essere, del nostro spirito piu nobile, l'altruismo appunto; e che si faccia tutto ciò senza nemmeno cercare, seppur goffamente, di nascondere questo aspetto stridente, che non si abbozzi nemmeno un malcelato tentativo di giustificare tale comportamento. cio che si è perso di vista e il fine ultimo della misericordia, della carità, quello di aiutare il prossimo senza alcun secondo fine, senza clamori, senza pubblicità, senza le luci della ribalta. ormai si aiuta il prossimo per averne una contorta, deforme, malata, marcia ricompensa che si esprime nel diritto di potersi fregiare dell'azione, del potersi vantare dell'aver fatto, di un macabro presenzialismo che ci consenta di dire io c'ero,di metterci a posto con la nostra coscienza e di poter puntare il dito sugli altri tronfi del nosto divismo mai saturo. fate della beneficnza ma fatela con dignità senza doverlo sbandierare per forza ai quattro venti, spegnendo le luci della ribalta su un palcoscenico di fattiva operosità sul quale stiderebbero. se volete farlo, fatelo con la consapevolezza che non si acquisisce nessun diritto, se non quello di ricevere in cambio un grazie. |