Nick: Buendia Oggetto: il tifoso è sportivo? Data: 1/11/2009 14.38.3 Visite: 124
mah, io sono una juventina per così dire "tiepida", è più che altro un fatto di casa, tradizioni e, per i ricordi che posso avere io, di una squadra che ha fatto la storia del calcio, in tempi ben più lontani dallo scandalo calciopoli, tra l'altro contrubuendo in modo detreminante con i suoi elementi migliori alla conquista dei mondiali dell'82 la rivalità nel calcio, e non solo, è una prassi ed anche una cosa naturale perché nelle competizioni si gareggia per vincere, anche tra tifoserie, tuttavia sempre più spesso diventa qualcosa di diverso, di più morboso ma soprattutto un filo abietto quando si trasforma in dichiarazioni di odio, in attacchi violenti, in offese che vanno ben oltre lo sfottò di rito un'altra cosa che mi fa specie è che un risultato di una partita di pallone possa mettere un'euforia incredibile o, all'inverso, precipitare in un umore nero l'uomo qualunque (anche le donne, meno di rado) questo vale per tutti i tifosi, vivendo a napoli ho il polso della situazione del tifo napoletano, non so a roma, a milano, a torino, a firenze, a palermo che cosa succede quando la squadra di casa vince, posso immaginarlo e non so se ridere o che, di sicuro faccio fatica a comprendere forse non è più bello come una volta, e magari sì, ci vuole un certo controllo anche per festeggiare, trattando sportivamente e con il dovuto rispetto anche l'avversario che si è degnamente sconfitto scrivo questo perché se io vedo e sento che dalla finestra di fronte qualcuno si affaccia con gli occhi fuori dalle orbite e le vene che si gonfiano sul collo per il tanto urlare, penso che ci sta qualche problema non meglio noto per cui un individuo ics si sente tanto ringalluzzito e galvanizzato dal risultato di una squadra di calcio come se quel risultato aggiungesse un valore alla sua esistenza, come se quella vittoria fosse sua aribah
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