mi chiedo come sarebbe stato risolto il caso in paesi secolarmente più avanzati del nostro dal punto di vista dei meccanismi che regolano la coinvivenza civile.
a me non sembra giusto che per un errore ascrivibile ad un individuo e per quella rigidità degli apparati burocratici, di cui spesso siamo noi stessi a lamentarci (a chi non è capitato di trovare uno sportello chiuso senza preavviso e bestemmiare tutti i santi), debba essere minato l'istituto fondamentale di espressione civile, il voto. il vero momento in cui il cittadino può far valere la propria idea di stato. in questo caso chi è stato punito più duramente è il cittadino e questo a me sembra ingiusto.
ci sarebbe da piangere più che da ridere, ma anche questo rende la misura del ritardo civile che la nostra società si porta appresso.