Nick: GolD Oggetto: re:L'uomo è uno Stronzo 2 Data: 25/9/2004 20.6.2 Visite: 45
19ENNE MAROCCHINA UCCISA DAL PADRE A CALCI E PUGNI PADOVA - Pare uscita dalla pagine piu' buie delle societa' patriarcali la terribile storia di Kaquatar Lhasni, 19enne marocchina che la notte scorsa e' stata uccisa a calci e pugni non da un efferato killer, ma dal padre, Mohamed, 52 anni, durante una banale lite. Quando i carabinieri e i medici del Suem sono arrivati poco dopo mezzanotte nella casa della famiglia a Grantorto, in provincia di Padova, per la ragazza, operaia in una stireria di Cittadella, non c'era piu' nulla da fare. Sulla molla scatenante la tragedia ci sono ancora incertezze. L'omicidio potrebbe essere stato solo il frutto di uno scatto d'ira incontrollato, al termine di un diverbi per futili motivi. Almeno questo e' il quadro che si trovavano davanti i carabinieri di Cittadella, impegnati nelle indagini coordinate dalla Pm di Padova Elisabetta Labate. Ma si sta cercando di scavare a fondo su un elemento che potrebbe rivelarsi importante: l'esistenza di un fidanzato della ragazza, anch'egli marocchino, abitante nella stessa zona, che Mohamed, descritto dai vicini come un brav'uomo ma dal piglio del padre-padrone, non vedeva di buon occhio. Forse risiedeva in questa relazione osteggiata la causa dei litigi tra padre e figlia. L'ultimo dei quali e' scoppiato violento verso le 22 di ieri, subito dopo cena. L'aggressione e' avvenuta poi nella camera da letto di Kaquatar, al piano superiore della casa dove la famiglia risiedeva da una quindicina d'anni. Al centro delle indagini c'e' la posizione nella vicenda degli altri familiari presenti in casa a quell'ora: alla furiosa aggressione avrebbero assistito, senza riuscire ad intervenire, anche la moglie dell'uomo ed il primogenito ventiduenne della coppia. Proprio la compagna italiana di quest'ultimo ha allertato poco dopo mezzanotte i Carabinieri e il Suem 118. Prima di chiamare i soccorsi i familiari di Kaquatar avrebbero cercato di prestare soccorso alla giovane, il cui corpo senza vita e' stato rinvenuto dai Carabinieri di Gazzo Padovano e Cittadella, riverso sul pavimento dell'antibagno al primo piano. Numerosi in tutto il corpo i lividi e i segni della colluttazione. Mohamed Lhasni e' stato trasferito in stato di fermo presso il carcere circondariale Due Palazzi, dove e' stato sentito dagli inquirenti. L'uomo sarebbe noto, secondo i vicini di casa, per il suo non facile carattere; in altre occasioni avrebbe picchiato la figlia, senza che nessuno della famiglia potesse intervenire. Anche questo elemento pero' non trova riscontro in atti ufficiali di polizia: Mohamed Lhasni risulta infatti incensurato e in possesso di un regolare permesso di soggiorno. In qualita' di testimoni verranno sentiti nuovamente nelle prossime ore anche i due fratelli e la madre di Kaquatar, gia' interrogati a lungo durante la notte. Solo l'autopsia, disposta dal Pm Labate, potra' stabilire comunque le cause esatte del decesso. 25/09/2004 19:33
|