Nick: bruna80 Oggetto: re:Mi Sapete Dire... Data: 29/9/2004 13.37.5 Visite: 50
Risponde Tommaso Pizzorusso dell’Istituto di neuroscienze del Cnr, Pisa, tel: 050/3153167, e-mail: tommaso@in.cnr.it Un gruppo di persone è riunito in una stanza, una di queste sbadiglia. In pochi minuti tutti i presenti sono a loro volta coinvolti in una catena di sbadigli. Nella vita di tutti i giorni vi sarà certamente capitato di assistere a questa scenetta non priva talvolta di risvolti comici. Tuttavia ciò a cui avete assistito non è un fenomeno casuale: i recenti studi scientifici dimostrano che si tratta di uno dei comportamenti a imitazione immediata più difficilmente controllabile dall’individuo. Esperimenti effettuati negli Stati Uniti hanno dimostrato che è sufficiente vedere uno sbadiglio in televisione, anche ruotato di 90° ed educatamente mascherato dalla mano portata davanti alla bocca, perché il 40-50% degli osservatori lo esegua. Ma basta addirittura immaginarlo o udirne il suono, leggere un testo che ne parli, per compiere quest’atto. Perché lo facciamo? Da dove nasce la sua famigerata contagiosità? Per quanto questo possa sorprendere, non sappiamo perché sbadigliamo. Era stato ipotizzato che una leggera riduzione dell’ossigenazione sanguigna o un aumento dell’anidride carbonica potessero attivare un riflesso inconscio, per cui con questo movimento della bocca venisse inalata una grande quantità di aria. Tuttavia il numero di sbadigli non variava tra soggetti posti in ambienti con varie percentuali di ossigeno o anidride carbonica, smentendo l’ipotesi che il fenomeno potesse avere una funzione respiratoria. Nonostante le cause fisiologiche rimangano quindi ignote, possiamo sempre cercare di capire quali siano le cause della sua contagiosità. Recentemente ricercatori italiani hanno scoperto nella parte della corteccia cerebrale, dedicata alla pianificazione del movimento, un sistema di neuroni, i cosiddetti neuroni-specchio, che si attivano non solo quando si genera uno specifico atto motorio, ma anche quando questo viene semplicemente osservato. Tale caratteristica dei neuroni-specchio ha fatto ipotizzare un loro coinvolgimento nei comportamenti imitativi. E’ quindi possibile che la contagiosità dello sbadiglio sia un esempio particolarmente pronunciato dell’azione dei neuroni-specchio. Infine, occorre ricordare che la sua contagiosità è influenzata anche dallo stato in cui siamo. |