Nick: Quilo Oggetto: La SIAE è l'immoralità Data: 24/11/2002 18.29.26 Visite: 2
E un gran bel tema, riguarda tanto la sfera della morale personale quanto quella del diritto all'equità, troppo spesso calpestato da istituzioni che hanno smarrito il concetto del servizio al cittadino. Mi piacerebbe che se ne potesse parlare anche a lungo, ma mi sembra di capire che anche Internet, anche il forum, macina veloce tutte le cose che passano, senza lasciare troppo spazio alla riflessione e all'approfondimento. Come se corressimo sempre chissà che gara. Cmq, sulla dignità, o meglio sulle tresche della SIAE, ti rimando a una puntata di Report di qualche tempo fa. Lì ti raccontano che la SIAE, oggi commissariata, è basata su un sistema scriteriato che fa acqua da tutte le parti e che funziona un po' come una setta. Saltano all'occhio due cose: 1) I soldi raccolti non vengono ridistribuiti in base alla musica (ma non solo musica) che viene suonata, ma in base a presupposti per i quali se io faccio un concerto e pago per suonare musiche di Tizio, è probabile che a Tizio non arrivi neanche una lira. 2) Esistono categorie musicali elette, che ricevono molti più soldi di quelli versati per i relativi diritti. In giro ci sono pertanto concerti, eseguiti spesso in chiese, ascoltati solo dal pianista che li suona. Servono SOLO a proiettare soldi su chi detiene i diritti delle musiche suonate. ----- Quanto al San Carlo, devo rincarare la dose. Il biglietto del meraviglioso spettacolo che ho visto io, dalla poltrona della Guardia di Finanza, costava ben 500.000 lire. Se il regalo venisse dal teatro, fatti loro. Ma la verità è che per "tutelare" l'arte, al teatro arrivano costantemente soldi dello Stato, prelevati attraverso le tasse dalle tasche di impiegati e operai che quel biglietto non potranno mai permetterselo. E questo è solo l'inizio di un altro discorso lunghissimo sui finanziamenti a perdere, assai d'attualità oggi, che viviamo il caso FIAT. Ma come dicevo sopra, è meglio tagliare.
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